…ma tu sei un acaro…?

Una delle prime cose che PiccoloCapo ha imparato su Linux è che chi lo utilizza è un pazzo sadomasochista che si autodefinisce hacker… stranamente la parola è molto usata nel mondo mediatico di PiccoloCapo, quindi lui ne conosce tutta la storia, non si fa fuorviare dalla disinformazione pubblica ed è in grado di esprimerne il più recondito significato in un attimo… come ha dimostrato un giorno chiacchierando di computer con Disegnatrice, Segretaria e Stagista, dopo averle invitate a prendere il caffè…
Non sono stato invitato (chissà perché…) ma l’orario è quello in cui cado preda delle mie leggendarie crisi di astinenza da caffeina, così me ne frego della loro presenza e mi avvio verso la macchinetta…
“…e si, quella gente che usa linos fa danni… entrano nei computer tramite internet e ti cancellano tutto quello che trovano, ti spiano dal monitor mentre fai la doccia e POI ti rubano i numeri di carta di credito e ti fotografano la tua identità cancellandoti…”
Le fanciulle presenti pendevano dalle sue labbra, ascoltando il Verbo che usciva e donava loro la Verità Rivelata… io, per trattenermi dallo scoppiare a ridere, avevo staccato il neurone dedicato, penetrando con una rara acrobazia informatica dentro i meandri del mio cervello non elettronico e imponendo, tramite comandi direttamente in linguaggio macchina, un cambiamento di stato al programma di gestione binaria del suddetto neurone… (naturalmente, in quel modo non avevo neanche capito che adesso stava rivolgendosi a me… e purtroppo non avevo disattivato i neuroni dedicati a Disegnatrice e Segretaria, quello dedicato a Stagista sembra che non sia ancora stato sviluppato, ma non dispero: i programmatori dei miei neuroni sono veloci…) ed in quell’istante Disegnatrice e Segretaria mi fanno “Ma tu sei un acaro???” guardandomi come se fossi effettivamente una bestia immonda… (o come se temessero che riuscissi a spiarle attraverso il monitor del loro computer, mentre si facevano la doccia... evidentemente loro si fanno la doccia con il computer davanti...)
Io mi volto, le guardo con finto stupore, e faccio “Perché, vi sembro un insetto?” (lo so che gli acari non sono veramente insetti, e che evidentemente il vizio di PiccoloCapo, nato e cresciuto in periodo di autarchia, di tradurre ogni cosa in italiano aveva fatto fraintendere le deboli menti lì riunite… ma, effettivamente, viste le mie dimensioni, darmi dell’acaro è alquanto strano…)
Naturalmente, la mia bomba aveva un doppio effetto (il secondo era diretto verso PiccoloCapo...) PiccoloCapo non riesce a trattenersi dal ridere alla mia battuta (avendone capito il primo significato, ma non avendone capito il secondo significato) e loro si voltano sconcertate a guardarlo incollerite, convinte di essere state prese in giro da lui per l’ennesima volta, mentre io prendo il bicchierino del caffè e me ne torno alla mia postazione…

(NOTA: non sono un programmatore, e non so fare altro che combinarmi qualche macro senza troppe pretese, ma se programmare un computer – notoriamente una macchina stupida – è semplice come plasmare certe deboli menti – notoriamente allo stesso livello, che futuro che avrei presso certe grosse aziende di informatica…)

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