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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

Piscina...

La mia prima domenica serba. Sapendo che in ditta non c'era corrente, ci eravamo portati il lavoro a casa, ma abbiamo finito il sabato, cosi ci siamo organizzati per andare a vedere delle terme in un paese vicino. Eravamo io, Architetto e Progetta Mannaggiamenti, ma ovviamente si è unita a noi anche la nostra assistente-guida serba, ribattezzata ben presto la Bionda. Siamo partiti in macchina, con Architetto che guidava e Bionda che faceva da navigatore (ovviamente in inglese), giungendo dopo oltre un'ora nel paese dove ci sono le terme (con una piscina che fa anche da acqua-park), e ci dirigiamo decisi verso tale posto, guidati direttamente da lei. Entriamo e ci avviamo verso i bagni: Bionda ci avvisa che non ci sono cabine, per cui il costume lo dobbiamo indossare nei bagni, ma va bene lo stesso. Indossati i costumi, andiamo quindi in piscina, immergendoci un po' e poi usciamo per andare a prendere il sole sulle sdraio, appisolandoci ben presto causa la stanc

Curva a destra...

Era il mio secondo rientro in Serbia, assieme a un collega del servizio progetta mannaggiamenti. Scesi dall'aereo troviamo la nostra macchinetta parcheggiata che ci aspettava dal venerdi, lui mi da le chiavi e dice “Guida te, che io sono stanco! Imbocchi l'autostrada e vai sempre dritto!” “Ok!” Partiamo, imbocco l'autostrada, proseguo attraverso Belgrado, prendo il biglietto alla stazione e procedo nella notte serba per 125 km fino all'uscita di Batocina, dove prendo la statale per Kragujevac. Dopo altri 25 km circa, entriamo a Kragujevac, accolti dal cartello di benvenuto in cirillico e da un monumento su una rotonda raffigurante una croce ortodossa, oltre il quale sono appostate un paio di auto della locale “policija” pronte a prendere multe, quindi appena vedo il cartello comincio a rallentare opportunamente, in modo da stare sotto i limiti. Il mio collega inizia a guardarsi intorno, sapendo che da quel punto non conosco molto bene la strada, e mi dice “Ade

Check-in...

Ero all'aeroporto di Belgrado e stavo procedendo con le normali formalità: ritiro del biglietto, coda davanti alle macchinette di controllo, fortunatamente allietata dallo spettacolo dei sorveglianti che si divertono a far suonare il controllo quando passano belle ragazze (nel caso specifico, una ragazza molto carina si è trovata costretta a ripassare numerose volte sempre levandosi qualcosa dall'abbigliamento, finchè si è capito che erano i ferretti del reggiseno a far suonare l'allarme, ovviamente per la gioia dei presenti che hanno trovato il modo di non annoiarsi durante la lunga coda), e infine viaggio verso il cancello di imbarco. Arrivo infine al cancello e, stranamente, qua c'è un nuovo metal-detector (a Belgrado controllano due volte), quindi nuovamente procedo a posare tutta la roba nel cestello dove verrà controllata, e mi accingo a passare sotto il metal-detector, ma ho dimenticato il portafoglio nella tasca dei pantaloni, e quando passo vedo una poliziott

Vicinato...

L'alloggio che mi hanno dato comunica ovviamente con dei vicini, in particolare ho una famigliola felice, stile mulino bianco, la cui camera da letto è posizionata opportunamente nello spazio tra la mia camera da letto e la stanza con la televisione. Malgrado i mattoni serbi siano più grossi di quelli italiani (cosa che ho scoperto in cantiere, in relazione a un lavoro che si è poi rivelato estremamente incasinato), sembrano comunque non avere alcun potere di isolamento acustico, al punto che si sente tutto, ma proprio tutto tutto: qualsiasi rumore uno faccia, esattamente come se fossero tutti nella stessa stanza. Questa vicina particolare, mi è capitato di vederla un paio di volte sulle scale o nel cortile, e devo dire che è veramente una donna molto bella: alta, bionda e, stranamente, dotata di un seno di terza misura (che ho poi scoperto essere dovuto alla presenza di un bimbetto giunto da poco in questa zona, che usa tale attrezzatura come proprio ristorante personale, a

Ma chi é costei?

Ho accennato a una bionda con occhi profondi e misteriosi, che ho incontrato la prima sera arrivato in città? Ecco, nel corso dei primi giorni ho avuto modo di conoscerla molto bene! Mi è stata presentata come una persona importante nell'ambito della cittadina, che ha aiutato diverse volte la squadra nella soluzione di problemi pratici, e mi è stato detto fin da subito di rivolgermi a lei per qualsiasi necessità e se avessi avuto qualsiasi tipo di difficoltà. Sostanzialmente, però, la prima difficoltà era riuscire a comunicare con costei, dato che parlava pochissimo l'italiano e quindi bisognava rivolgersi a lei in inglese. La seconda difficoltà era riuscire a parlarle, nel senso che occorreva distrarla da quello che sembrava essere il suo unico passatempo, ovvero guardare con adorazione Architetto! Effettivamente, secondo le voci di corridoio e le chiacchiere dei colleghi, pare che tra i due ci sia del tenero, o almeno lei adora realmente lui, ma io non ho mai dato r