Ormai è praticamente inverno... Le giornate sono corte, al punto che mentre mi approssimo all'ufficio, camminando lungo l'argine del Grande Fiume Padre delle Nebbie, vedo spuntare l'alba, e la collina di Superga appare come uno spettro nell'incerto chiarore che traspare dalla foschia, mentre alle spalle, la collina dei Cappuccini appare come un fuoco fatuo, avvolta nel bagliore bluastro delle illuminazioni natalizie, e la cupola della Gran Madre (una chiesa molto particolare) appare sospesa nel vuoto attraverso la nebbia... La vita scorre nella sua tragica e ineluttabile normalità, mentre il fioco chiarore illumina i Murazzi, scoprendo un mondo diverso da quello dei ritrovi notturni più “in” della città, un mondo di locali chiusi e aree deserte, dove si aggirano come fantasmi le larve umane dei tossicodipendenti, alla ricerca del pusher, per implorare la loro dose, senza potersela permettere... Camminando sul ponte, facendo attenzione a evitare di pestare siringhe ab