Una recente discussione in un forum che frequento, mi ha fatto tornare in mente un altro simpatico dettaglio sulle mie attività precedenti... in particolare, questo risale a quando mi trovavo in Abruzzo...
All'epoca, lavoravo presso un'azienda di discrete dimensioni in un paesino nei pressi del Gran Sasso... ed alloggiavo in un adiacente paesino che non si trovava nemmeno nelle carte geografiche...
Per il viaggio dall'azienda al paesino dove alloggiavo, mi era stato messo a disposizione il furgone aziendale: un Ducato Daily telonato, di quelli che sembrano dei piccoli camion... che aveva un solo difettuccio: le 5 marce standard si erano, col tempo, trasformate in 2: marcia avanti e marcia indietro... e la leva del cambio posizionata dietro il volante aveva assunto un classico funzionamento a singhiozzo, nel senso che a volte ingranava, a volte no... in ogni caso, dalla prima alla quarta era la stessa cosa...
Alloggiavo presso un bar/affittacamere, che permetteva di posteggiare i veicoli all'interno di uno scheletro di ampliamento dei suoi locali, che per vari motivi continuava imperterrito a restare uno scheletro di colonnati... sull'orlo di un precipizio...
Al mattino, prendevo il suddetto furgone, mettevo in moto, ingranavo la prima e uscivo dal suddetto colonnato, per dirigermi su una strada in ripida discesa verso l'interno del paese, da dove imboccavo la strada provinciale e... raggiungevo nel giro di dieci minuti il luogo di lavoro... viaggio tranquillo, finchè non mi trovavo nella strada provinciale, dove mi si accodavano i mezzi provenienti dai paesi vicini (funzionanti) che cominciavano a strombazzare perchè io non riuscivo a superare i 60 km/h in nessun tratto di quella strada stretta dove non potevano superarmi... e mi lanciavano tanti saluti e benedizioni non appena arrivavo alla svolta per l'azienda dove lavoravo...
Alla sera, al ritorno, la cosa era più complicata: la strada in ripida discesa era a senso unico (come il 90% delle strade di quel paese) e dovevo beccare la strada in ripida salita, che era molto più avanti...
Seguivo la strada provinciale, fino ad una svolta del genere rampa a 180° (praticamente una cosa del genere: < ...io arrivavo dalla parte destra bassa e dovevo girare verso la parte destra alta...), arrivavo rallentato al massimo (non potevo fare altrimenti: quella svolta sembrava costruita sulle dimensioni esatte di una 500... ed io guidavo un bestione telonato...) iniziavo la manovra di svolta e... frenavo immediatamente... dritto davanti a me, non appena svoltavo, c'erano i tavolini di un simpatico baretto... ed era affascinante vedere i vecchietti seduti ai tavolini che, miracolosamente, guarivano da tutti i loro acciacchi e scattavano come centometristi olimpionici al solo apparire del mio furgone davanti a loro...
Naturalmente, non ho mai fatto disastri... frenavo, mettevo la retromarcia e tornavo ad occupare le due corsie della strada provinciale, per la gioia di coloro che restavano bloccati e degli autobus che andavano a orario... poi rimettevo la marcia avanti e... nel giro di un paio di manovre, convincevo quel maledetto furgone che doveva imboccare la strada in salita e non i tavolini del bar...
Al termine della strada in salita, riprendevo la strada del mattino (essendo all'estrema periferia del paese, non c'era più il problema del senso unico, anche perchè non c'erano nemmeno i vigili urbani...) ed entravo nel cortile del mio "campo base" dove potevo posteggiare il furgone sotto il famoso colonnato scheletrico...
Scendevo con velocità estremamente moderata (il tachimetro non segnava nemmeno, ma era piuttosto scassato anche quello, comunque a occhio credo che non superavo nemmeno i 20 km/h...) e mi infilavo dentro il colonnato, nello stesso ampio spazio da cui uscivo al mattino, svoltavo verso il bordo estremo del colonnato... mi avvicinavo con cautela all'orlo del precipizio e... quando vedevo sparire la strada sotto di me, frenavo... mettevo la retromarcia, speravo che avesse ingranato (non potevo nemmeno aprire lo sportello, causa la vicinanza della colonna...) e iniziavo a far muovere il furgone trattenendo il respiro, che esalavo in una botta sola appena mi rendevo conto che si muoveva all'indietro... mi infilavo tra le colonne dietro, scendevo e... entravo nel bar a prendermi una birra... la mia giornata era finita... in attesa della partenza al mattino dopo...
Ho sempre pensato che quei poveri vecchietti del bar non sapevano bene come stessero le cose... altrimenti, non sarebbero scattati quando io giravo, ma cinque minuti dopo... quando posteggiavo... il famoso precipizio si affacciava direttamente sul tetto del bar... ed un furgone che precipita da circa 400 m su un bar a solo 3 m dai tavolini... non credo faccia bene alla salute...
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Eh, si! Se quei vecchietti avessero saputo... altro che scatto da centometrista, avrebbero superato tutti i record di salto in lungo.
RispondiEliminaMeno male che la retromarcia ingranava sempre quando doveva.