La disfatta di Lodi

Quell’anno mi trovai stranamente con un certo numero di giorni di ferie da consumare, stranamente non perché io non avessi diritto alle ferie, ma perché fu la ditta ad avvisarmi delle ferie e, data l’impossibilità di consumarle tutte nel periodo canonico delle 2 settimane a cavallo del ferragosto, mi ordinò in pratica di andare in ferie.
Era praticamente fine giugno, quindi chiesi (e ottenni) 2 settimane a luglio, durante le quali partii per quella che è la mia idea di vacanze, che si confà direttamente alla frase della bella canzone di Ligabue “Certe notti..”, quando dice “..certe notti la macchina è calda, e la strada la decide lei..”
All’epoca avevo la mia prima auto: un vecchio rottame che era nato come Alfa 33, ancora bellissimo esteticamente, ma vecchio: l’avevo comprata stra-usata per poter portare in giro mio padre dopo la malattia che l’aveva bloccato
Siccome a ottobre dovevo fare la revisione, andai dal meccanico di fiducia della ditta per cui lavoravo e gli dissi di dare una controllata e mettere tutto a posto sia per le ferie che per la revisione. Lui mi disse di stare tranquillo e dopo un paio di giorni mi ridiede la macchina in cambio di un assegno.
Caricati a bordo mamma e sorella, oltre al valigiume, misi in moto e via, verso l’infinito e oltre..
Partenza da Torino, direzione sud.. pranzo a Rapallo con linguine al pesto, proseguio nel pomeriggio verso la Toscana e arrivo in orario di cena a Lido di Camaiore (si: procedevo con calma godendomi il panorama costiero..)
Il locale dove cenammo faceva anche da locanda (mi pare non avesse nemmeno una stella) e aveva un paio di camere libere (invece le altre 4 o 5 NON erano occupate..) così, vista la buona cucina, ci fermammo alcune notti, usandolo come campo base per ammirare i dintorni: la spiaggia della Versilia e Viareggio.
Al termine, stanchi di proseguire verso sud, cambiammo itinerario e procedemmo verso Pisa (antica e famosa repubblica marinara, anche se non mi ricordo di aver visto molto mare nelle vicinanze..) e quindi per Firenze (praticamente stavo risalendo l’Arno, controllando accuratamente la presenza di lavandaie, ma evidentemente nessuno più usava lavarci i panni dopo il Manzoni..)
Oltre Firenze la strada cominciava a salire, inerpicandosi lungo gli Appennini, fino a superare il valico più alto della zona, secondo le mie scarsissime reminiscenze geografiche e scendere dall’altra parte per mostrare il panorama della zona di Bologna.
Dalla partenza dal lido, mi ero accorto che la macchina consumava parecchia benzina, ma non immaginavo nulla di strano: in fondo stavo facendo parecchia strada e avevo messo in conto la spesa dai benzinai.
Dopo Bologna proseguii verso Modena, dove trovai un albergo comodissimo e praticamente di lusso vicino all’autostrada, al costo di un 3 stelle di Torino, e siccome era notte..
Il giorno dopo, proseguio per Verona (vecchi ricordi..) e poi per Mantova (altri ricordi..) e nuovo accorgimento dei consumi.
Dopo Mantova, decidemmo che era ora di completare il giro e tornare verso Torino, in modo da passare alcuni giorni nella canonica zona del Lago Maggiore.
Giunsi a Lodi, e nuovamente avevo il serbatoio vuoto, inoltre era domenica.
Posteggiai e scesi, andando verso un bar aperto per chiedere se c’era un distributore aperto nelle vicinanze.
Ottenuta l’informazione, tornai in macchina e misi in moto..
La fumata nera che uscì dal cofano mi fece gelare il sangue nelle vene!
Urlai subito “Fuori tutti!” e mamma e sorella uscirono di corsa allontanandosi, io aprii il cofano e vidi che le fiamme stavano bruciando tutto.
L’estintore portatile che avevo non servì a nulla, mentre dal baule aperto mia sorella coraggiosamente tirava fuori le valigie e quanto poteva, gli abitanti del palazzo sotto il quale ero posteggiato chiamarono i vigili del fuoco (no: a quell’epoca non avevo il cellulare), mentre un autobus di linea si accostò alla macchina e diede fondo al suo estintore (notevolmente più capiente di quello che avevo io).
I vigili del fuoco arrivarono assieme alla polizia, spensero l’incendio e poi cominciai a spiegare cos’era successo per permettere loro di completare il rapporto.
Fu subito chiaro, ai loro occhi esperti, che il problema era dovuto a un cattivo serraggio dei bulloni di fissaggio del tubicino di adduzione del carburante da parte del meccanico. Il tubo si era quindi lentamente sfilato (incrementando il consumo di carburante) e alla fine si era staccato del tutto, spruzzando le ultime gocce direttamente sul motore caldissimo.
Ovviamente, visto che era tutto bruciato dentro, non era comunque possibile provare nulla, per cui non potei fare causa al meccanico.
La macchina fu quindi presa da un meccanico locale (membro dell’ACI) che mi diede le targhe per la demolizione, dicendomi però che non aveva l’auto di ricambio che mi sarebbe spettata (in quanto socio ACI), quindi dovevo ripartire col treno.
Tornai a casa in treno, dimenticandomi delle vacanze per quell’anno.
Ovviamente mi dimenticai anche di acquistare un'altra macchina, per alcuni anni..

Usciresti con me stasera?

Era un po' di tempo che incontravo la dipendente civile dell'ospedale militare, quella che era talmente bella che tutti se la sognavano senza speranza..
Io, che sono estremamente timido, ebbi un giorno l'occasione di fare la mia bella figura di m.. proprio con lei.
Lavoravo già in reparto, e tra i miei incarichi c’era quello di accompagnare i ragazzi che venivano dai vari distretti militari nei vari reparti in cui sarebbero state effettuate le visite specialistiche.. (lei lavorava presso uno dei reparti più frequentati.. purtroppo a stretto contatto con un capitano rompipalle..)
Appena venne l’occasione di portare i primi ragazzi mi alzai, raccolsi le loro cartelle e dissi loro di seguirmi, avviandomi con passo deciso..
Raggiunto il reparto entrai, dissi ai ragazzi di sedersi nella sala d’attesa e bussai alla porta del capitano per consegnare le cartelle.. “Avanti” riconobbi la sua voce (era difficile confonderla con quella del capitano) ed entrai, vidi subito che il capitano non c’era, mentre lei, con un sorriso meraviglioso, mi faceva “Ciao MK” (mi aveva riconosciuto – d’altronde ci vedevamo ogni giorno – e si ricordava persino il mio nome – non lo aveva di sicuro letto sulla divisa.. non lei.. no.. per favore, lei no..)
Visto che il capitano non c’era e potevo quindi rispondere, le risposi: “Ciao MeravigliosaCreatura, ti ho portato un paio di clienti” (ca##ata: non c’era nessun altro motivo per cui io andassi lì, ma col capitano presente consegnavo le cartelle, scattavo sull’attenti facendo il saluto e uscivo, senza dire una parola.. le rivolgevo solo uno sguardo velocissimo appena entrato: non potevo fare altro..), lei rispose “Oh bene.. appena arriva il capitano cominceremo a visitarli..”
“Uh? Non c’è il capitano?” “No, ha telefonato che arriverà tardi per un problema in famiglia.. sai che abita nella CittàVicinaDoveSiMagnanoIGatti?”
Non me ne poteva fregare di meno del capitano e delle sue passioni culinarie, ma l’occasione per passare alcuni minuti con lei era troppo ghiotta, così approfittai e le dissi “Senti, posso chiederti una cosa?” “Ma certo, dimmi..”
“Ecco.. io..” tremavo e sudavo, contrastato in tutto dalla mia innata timidezza, ma alla fine riuscii a dirle “Senti, è un po' che volevo chiedertelo: usciresti mica con me, stasera? ..O una di queste sere?”
Lei mi guardò stupita, poi accennò un diplomatico sorriso (almeno non si è messa a ridere..) e mi disse “Mi dispiace: sei molto simpatico, ma non credo di poter uscire con te stasera.. o in altre sere..” “Ma..”
“No, non prendertela: è che io sono fidanzata, e il mio fidanzato non sarebbe molto contento se uscissi con altri..”

Boh.. almeno non si è messa a ridere, come dicevo..

Altro che CL...

Oggi ho assistito a una scena che ha dell'assurdo, qualcosa che farebbe accapponare la pelle di un qualsiasi lettore della "sala macchine" e che mi fa pensare che, pur essendo io classificabile come un CL (secondo la terminologia dell'autore di quel sito - che ha pure avuto una discreta influenza sulla nascita di questo), ho comunque ancora qualche speranza.. o almeno evito di aggiungere troppe lettere (vagamente ionizzanti) alla sigla CL per definire le mie "incompetenze informatiche"...

GrandeCapo entra nel suo ufficio, accende il suo computer e al posto di avviare il solitario avvia internet..
Firefox non fa quasi in tempo ad aprirsi sulla pagina intranet principale che appare il popup che avvisa di un aggiornamento..
GrandeCapo, imperturbabile, afferra il telefono e chiama SuperAmministratore
"Ciao, sono entrato in internet e mi è apparso un messaggio che dice di aggiornare un certo flash-player-vattelapesca.. che faccio?"
La risposta di SuperAmministratore è stata, ovviamente "Aggiornalo" al chè GrandeCapo gli fa "Posso procedere tranquillo? Non si tratta di un virus?"
"No, vai pure: è solo un programma per visualizzare animazioni"
"Cosa?"
"Per vedere le immagini in movimento nei siti internet" e chiude.

GrandeCapo procede con l'aggiornamento, poi riavvia firefox e si fa un veloce giretto in internet, con il nuovo flash-player aggiornato all'ultima versione... dopodiché ritelefona a SuperAmministratore
"Senti, ma a cosa hai detto che serve quel programma?"
"A vedere le immagini in movimento nei siti internet.."
"Boh, allora non funziona!"
"Perché?"
"Perché io non vedo nessuna animazione.."
"Ma che sito stai guardando?"
"Il nostro... che sito vuoi che mi metta a guardare?"
"Eh? Ma il nostro sito non ha animazioni, ha solo pagine statiche.." (e nemmeno aggiornate.. NdA)
"Ma avevi detto che con quel programma si vedevano le immagini in movimento.."

Dipendenti civili..

Come ho detto, a un certo punto fui trasferito d’ufficio all’ospedale militare e rimasi lì, imboscato, fino alla fine del periodo..
L’ospedale aveva una discreta carenza di disciplina che, per me che arrivavo da una caserma operativa ma avevo tendenzialmente uno spirito anarchico e indisciplinato, era una pacchia..
E poi aveva anche un altro lato positivo: era pieno di personale civile, comprese tante belle figliole..
Il mio primo incarico era nel reparto amministrativo, quindi dovevo letteralmente ‘pagare gli stipendi’, per cui ogni mese (anche se l'ho fatto solo per un mese) dovevo maneggiare un discreto numero di banconote del vecchio conio, imbustandole e consegnando le buste stesse agli impiegati e alle impiegate, man mano che venivano ad affacciarsi alla finestrella del mio ufficetto..
In questo modo, conoscevo tutto il personale civile (e tutto il personale civile conosceva me) ed ero uno dei fortunati, visto che potevo praticamente ‘fraternizzare’ con loro, contrariamente agli altri che non potevano nemmeno incontrarli casualmente allo spaccio, visto che l’orario per i militari era rigorosamente separato da quello per i civili..
Poi mi passarono a un incarico di reparto, e iniziai a collaborare a stretto contatto con un paio di dipendenti civili, e mi resi conto che ogni medaglia ha il suo rovescio..
Tra questi dipendenti civili, c’era una bella ragazza (ma veramente bella) la cui vista era un toccasana per il mio umore, ed era sempre un piacere incontrarla..
Purtroppo, c'era anche uno stronzo (ma veramente stronzo) col quale per un certo periodo ho collaborato fianco a fianco, e non era affatto un piacere starci vicino..
Per fortuna, tra i miei incarichi, ce n'era uno che mi permetteva di girare sovente per l'intero ospedale, recandomi nei reparti dove lavoravano i vari dipendenti civili e di passare qualche minuto a chiacchierare con loro..

Censimento di ferragosto

Vista la serie sempre crescente di problemi alla spalla, e visto che essendo ferragosto non c'ho un cassero da fare, mi sono messo a fare il censimento dei commentatori (non è certo una novità: prima di me lo fecero persone molto più in gamba nei loro divertenti blog a fumetti: UPI e Calanda), ma tranquilli: a nessuno arriveranno cartelle esattoriali da parte mia (sono un vampiro, ma non un esattore e nemmeno un ministro delle finanze ;-P ).

Attualmente, sono presenti 28 commentatori identificati (compresi alcuni commentatori anonimi che hanno comunque siglato il loro intervento), 9 commentatori totalmente anonimi (al massimo) e 2 commentatori fuori gara (interventi esclusivamente pubblicitari), oltre a un certo numero di lettori che non lasciano segni del loro passaggio e quindi non partecipano al censimento.

La classifica, in ordine di numero di commenti decrescenti è:
  • TheKaspa, vincitore con 25 commenti
  • lukasbrunner, secondo classificato con 11 commenti
  • Nik™, al terzo posto con 9 commenti
  • Gavy e Moránar, pari merito con 5 commenti ciascuno
  • Marco, Filippo e Fabio13, pari merito con 3 commenti ciascuno
  • mamo, fede73, Francesco, Squall, Luca BG, Gandolfo Infinitybofh Ivo e Astro con 2 commenti ciascuno
  • madvero, lq (ciao sorellina :D ), Johnny Mnemonic, Marmt, Cesare, Sabrina, Renzo(ita), Luca Bertoncello, Kurgan, Bosk, Ale, marco e claudio con 1 commento ciascuno
E, come dicevo, sono presenti a oggi ben 9 commenti da Lettori Anonimi

Non sono stati considerati i 2 commenti fuori gara, e ovviamente non sono stati presi in considerazione quei (pochissimi) commenti che hanno avuto necessità di moderazione da parte del sottoscritto.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato! :D
Probabilmente la cosa si ripeterà in futuro ;-)

Buon Ferragosto a tutti!

Siete pregati di non scrivere sciocchezze..

Dopo una consegna piuttosto particolare con conseguente telefonata del Cliente leggermente irritato e successiva riconsegna con profusione di mille scuse, ecco che appare l'ennesima email di RSPCapo, sul seguente tono: "..siete tutti pregati di non scrivere sciocchezze sulle relazioni dei colleghi.."
Incuriosito da questa mail e sentendo ridere a crepapelle dall'altro ufficio, mi approssimo per chiedere chiarimenti.. e partecipare alla risata..

Ecco la spiegazione: pare che 'qualcuno', dopo aver espressamente rammentato a tutti via email la necessità (per la sicurezza, la privacy e la stabilità dell'universo conosciuto) di bloccare ogni computer che si lascia incustodito con apposito blocco del computer e ripristino mediante password da tenere gelosamente custodita e non su post-it appesi al monitor stesso.. pare che quel 'qualcuno' abbia poi lasciato il proprio computer incustodito e aperto su una relazione.. e 'qualcun'altro' abbia deciso di punire l'atto indisciplinato, aggiungendo una bella frase alla relazione.
Fin qui nulla di nuovo, solo che il 'qualcuno' era SuperAmministratore, e il 'qualcun'altro' (come da norma di regolamento interno) era lo stesso RSPCapo..

Solitamente RSPCapo quando 'punisce' gli indisciplinati fa in modo che l'aggiunta sia notata, cambiando la formattazione o il colore stesso del testo.. e così ha fatto anche stavolta, solo che SuperAmministratore, preso dalla foga della consegna e del pagamento, non ha nemmeno riletto quello che appariva bello chiaro sul monitor: ha salvato e stampato in 5 copie, fatto rilegare e provveduto alla consegna..

Notevole come RSPCapo abbia evitato di essere impalato sul posto, scaricando la colpa sui soliti ignoti..

Ospedale militare..

Si, a un certo punto ho cominciato a marcare visita e alla fine mi hanno mandato all’ospedale militare di Verona..
Mantova è una bella cittadina, ma Verona è senza dubbio meglio, e la vita in un ospedale militare era molto diversa da quella di una caserma NATO in stato di allarme, quindi quando il piantone del capitano medico mi chiese se avevo voglia di completare la naja presso di loro, facendo servizi da scritturale (leggi impiegato) e andando in licenza ogni fine-settimana (se non ero di servizio), risposi di sì..
Ed ecco che passai alcuni mesi all’interno di quell’ospedale militare, ufficialmente ricoverato ma in realtà a fare l’impiegato.
Dipendevo dal reparto osservazione (dove ero stato ricoverato) ma lavoravo presso l’ufficio reclutamento (quello dove arrivavano i ragazzi che, alla visita dei 3 giorni, venivano mandati dal distretto militare all’ospedale militare.. i nostri ‘fornitori’ erano i distretti militari di Verona, Vicenza, Trento e Bolzano..)
Al mattino io o il mio collega aprivamo l’ufficio e facevamo accomodare i ragazzi del primo turno, preparavamo le loro schede e le disponevamo in ordine nell’ufficio del tenente medico, che avrebbe determinato in quali reparti avrebbero dovuto fare le varie visite intese a individuare o meno un motivo che permettesse loro di essere riformati o resi abili.
A metà mattina, arrivava un secondo turno, cui preparavamo le schede e si giungeva al pomeriggio, quando arrivava l’ultimo turno (che avremmo preparato loro le schede, ma sarebbero dovuti tornare il mattino dopo per le visite)
Non c’erano problemi con i ragazzi di Verona e Vicenza, e nemmeno con quelli di Trento, ma c’erano anche i ragazzi provenienti dalla provincia di Bolzano..
Costoro sovente non capivano una parola di italiano, parlando solo il dialetto tirolese della valle dove abitavano (in alcuni casi la visita di leva era l’unica occasione di sapere che erano in Italia..) e, altrettanto sovente, erano praticamente analfabeti.. (no: non sto parlando del 1861, ma del 1993..)
Siccome loro non capivano l’italiano, io dovetti adattarmi a capire il tedesco.. e imparai le frasi minime che mi servivano..
La vita scorreva in una specie di mondo parallelo (capirete: io ero ormai abituato alla rigida disciplina di una caserma operativa da prima linea..), si era più alla buona, non c’era bisogno di scattare sull’attenti ogni volta che si incrociava un ufficiale (se non era almeno un colonnello o un generale), ci si dava del tu con i tenenti (ma del lei al capitano) e si familiarizzava con i dipendenti civili dell’ospedale stesso..

Si: non mi pento affatto di aver fatto quella scelta..

Siete pregati di levare il caffè da dentro la macchinetta..

Un giorno, qualche tempo fa, FratelloGrandeCapo è tornato da un cantiere semi-eterno in altro continente.
Dopo nemmeno una settimana, abbiamo ricevuto tutti (ma proprio tutti tutti, compresa la fotocamera digitale e la sala riunioni, inserite come risorse nell'elenco di outlook..) una email da RSPCapo con la seguente frase: “...tutti coloro che utilizzano la macchinetta del caffè sono pregati di levare il caffè...”
La mail ha lasciato tutti sconcertati, tranne la sala riunioni e la fotocamera digitale che hanno risposto a tutti che loro (in quanto sprovviste di apparato digerente) non prendono caffè...
Siamo comunque rimasti sconcertati lo stesso finché non è giunta (a tutti) la risposta di FratelloGrandeCapo “Scusatemi, me ne sono dimenticato” al chè abbiamo capito tutto...
In sostanza, FratelloGrandeCapo è solito inserire la chiavetta, premere il tasto, riprendere la chiavetta e allontanarsi per parlare al cellulare con chissàchi...
Nel frattempo la macchinetta finisce di preparare il caffè, che resta posizionato sul sostegno dentro lo sportello, in attesa che il consumatore si decida a prenderlo..
Nel frattempo il display della macchinetta si resetta alle impostazioni di default, ovvero non segnala nulla in merito al caffè presente nello sportello, permettendo a chiunque arrivi di inserire la propria chiavetta, selezionare la propria bevanda preferita e.. allontanarsi imprecando dalla macchinetta stessa mentre il nuovo bicchiere che precipita dentro l'altro fa schizzare via tutto il contenuto sul vassoio interno e, di conseguenza, per terra davanti alla macchinetta, e su gambe e piedi del malcapitato che non si sposta in tempo..
...
FratelloGrandeCapo solitamente prende il cappuccino, ergo il suo bicchiere è sempre pieno fino all'orlo...
...
FratelloGrandeCapo solitamente continua imperterrito a dimenticarsi del proprio bicchiere...
...
Tutti noi (o quasi) solitamente diamo un'occhiata dentro lo sportello prima di procedere a prendere la nostra consumazione...

Ormai siamo in ritardo, andiamo a farci una birra..

Quel treno per il ritorno dalla licenza era veramente jellato!
Non passava viaggio (nel fine settimana) che non succedesse qualcosa..
Quella volta, al passaggio a livello di Treviglio, qualcuno decise di attraversare lo stesso, malgrado le sbarre fossero chiuse..
Il treno era fermo in aperta campagna, con altri due treni fermi dietro (il primo dei due era quello su cui viaggiavo io con alcuni ‘compagni di sventura’ al ritorno da una licenza) e, visto che i carabinieri avevano fatto tutti i dovuti accertamenti su quello che restava del suicida, si aspettava che qualche magistrato svegliato di soprassalto si riprendesse quel tanto che bastava a vestirsi, raggiungere il luogo del disastro e darci il permesso di ripartire.. permettendoci di giungere alle nostre destinazioni, dove avremmo subito le conseguenze del ritardo..
Alla fine ripartimmo, dopo ore fermi in campagna, circondati dal nulla e senza l'aria condizionata, indispensabile alla sopravvivenza nell'afosissima estate padana.
Giungemmo a destinazione che erano le due del mattino (da orario dovevamo essere lì per le 23.00) e scendemmo dal treno.. la maggior parte dei passeggeri (praticamente era un treno solo di militari) si gettava di corsa in direzione di un taxi che li riportasse in caserma, consci che allontanarsi durante la libera uscita non è il massimo, specie se non si riesce a rientrare in tempo utile..
Io e gli altri 3 ci siamo guardati (eravamo una squadretta abbastanza affiatata, ci mettevamo poco a capirci al volo) e ci siamo detti “Siamo in forte ritardo!” “Già..”
“Sentite, ritardo per ritardo, ormai siamo già in punizione.. più di questo non ci possono fare..” “Che proponi?”
“A me è venuta una sete infernale a stare lì fermo tutto quel tempo..” “Anche a me..”
“Ci sarà una birreria aperta di notte?” “Cerchiamola..”
“E in caserma?” “Boh! Domani è un altro giorno..”

Abbiamo trovato una birreria aperta di notte, dove ho assaggiato per la prima volta la 'nera' irlandese..

Ovviamente siamo stati puniti, ma non più di tanto: l’ufficiale di picchetto era proprio il ‘nostro’ tenente, e ci ha coperti più che ha potuto.. dopo che gli abbiamo rivelato l’indirizzo della birreria..

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...