Compratelo e chiedi il rimborso spese..

Tempo fa, quando si aveva bisogno di materiale da cancelleria, per esempio penne, matite, gomme, pinzatrici, mine per le micromine (non le micromine (*)) blocchi, quaderni e cose simili, bastava andare a chiedere a Segretaria.
Adesso, da alcune settimane, mi sta capitando che vado da Segretaria e le chiedo materiale di cancelleria, ma lei risponde malamente.
“Ciao, mi servirebbe un righello..” “Non ne hai a casa?”
“Perché dovrei portare qui il mio righello da casa e vederlo sparire nel giro di un giorno?” “Perché io ho l’ordine di non comprare righelli!”
“E allora? Come misuro le planimetrie?” “O ti porti il righello da casa, oppure lo compri te e chiedi il rimborso spese..”
“Che arriverà con le calende greche, come al solito?” “Non lo so!”
E questo per il righello, ma anche per le penne, per i bloc-notes, per le gomme e per le mine delle matite..
Che ci sia qualche problema di natura economica dietro?

(*) le micromine non le hanno mai comprate, visto che la maggior parte di noi se le sarebbero fregate. Hanno sempre preferito provvedere al materiale da consumo, ovvero le mine..

La riva bianca e la riva nera

Alcuni, non conoscendomi, potrebbero prenderla a male per il fatto che negli ultimi post di questa serie abbia parlato male della zona lombarda. Ripeto che costoro non mi conoscono, altrimenti avrebbero capito che le mie sono quelle che vengono definite critiche costruttive, e sono basate esclusivamente sulla mia personale esperienza in merito. Non è certo colpa mia se mi sono sempre trovato male sull'altra sponda.
A proposito, basta semplicemente considerare il confine, ovvero il Ticino, ma principalmente il Lago Maggiore.
La mia principale meta di vacanza è Arona, sulla riva del suddetto lago. Sapete che le mie vacanze sono giornaliere, ovvero parto al mattino presto per raggiungere il lago, passo lì la giornata e ritorno la sera tardi (sovente la notte) a casa.
Arona è una cittadina piccola ma graziosa, con una strada di passeggio, molti negozi e l'imbarcadero per raggiungere le attrattive turistiche del lago. E' vero che il servizio tende a rovinarsi (come qualsiasi altra cosa in Italia che abbia minimamente a che fare con l'ente pubblico..) ma resta comunque la possibilità, per chi vuole, di prendere il battello fino a Stresa e lì cambiare per visitare le incantevoli Isole Borromee, oppure resta la possibilità di farsi la lunga crociera (eventualmente con pranzo a bordo) fino in Svizzera, per prendere un gelato e un souvenir (a prezzi svizzeri, ovviamente..) scrivere una cartolina agli amici e raggiungere la stazione ferroviaria per tornare indietro con il caratteristico Trenino delle Cento Valli, raggiungendo Domodossola dove si cambia per prendere il treno che riporterà ad Arona. Una gita pesantuccia, ma davvero indimenticabile, che trae il meglio del lago e del caratteristico panorama alpino.
Di fronte ad Arona sorge Angera, molto simile e caratteristica per la Rocca, bersaglio di molti turisti fotografi. E' la prima fermata del battello, solo 5 minuti per attraversare il lago in un punto nemmeno troppo largo, eppure ci si trova realmente in un altro mondo: negozi scarsissimi, pochissima scelta, l'unica passeggiata è il lungo lago e, nel giro di poco, si è fuori dalla cittadina. La cosa migliore che si può fare, oltre a prendere un caffè o un gelato, è ammirare con nostalgia il panorama di Arona e attendere il battello di ritorno.
Stresa, incantevole città famosa per i concorsi di miss Italia. La posizione favorevole la rende strategica per l'imbarco verso le isole, forse la principale attrattiva turistica del lago.
Isola Madre, passeggiata nel vialone sulla riva, in mezzo ai mille banchetti dei venditori di souvenir e ai mille locali specializzati per pasti e rinfreschi, fino a giungere all'ingresso del Palazzo, dove si possono ammirare le stanze, gli arredi e gli affreschi di un'epoca che non c'è più. Al termine della visita al Palazzo, si esce a visitare il meraviglioso giardino che, grazie al clima del lago, ospita piante tipiche di ogni parte del mondo. Facile incontrare anche la fauna caratteristica del posto, in particolare i pavoni bianchi, che sembrano attendere in posa che i turisti facciano loro le foto.
Isola Bella, analoga all'Isola Madre, si distingue per la magnificenza del Palazzo e del giardino, ineguagliabili anche nell'architettura che già si nota avvicinandosi col battello, e che culmina nel piazzale dove le divinità olimpiche siedono in mezzo al verde e alla fontana. Anche qui impossibile evitare di incontrare i pavoni bianchi che si pavoneggiano.
Isola dei Pescatori, caratteristica sia per l'assenza di Palazzi che per la presenza di un vero villaggio di pescatori perennemente abitato (non solo durante la stagione turistica), caratteristicamente rimasto all'epoca secentesca, oltre agli immancabili bar e ristoranti e ai negozi di souvenir.
Dall’altra riva, non ho visto nulla di simile. Ho girato verso Ispra, anche per motivi di lavoro, ho visitato molte cittadine, eppure devo continuamente ripetermi sul fatto che esiste una differenza abissale (anche solo turisticamente parlando) tra la riva piemontese e la riva lombarda.
E questo, semplicemente limitandomi al Lago Maggiore...

Appalto pubblico e (dis)organizzazione aziendale

In questi giorni prima di ferragosto, visto che manca pochissimo alla chiusura bisettimanale della Grande Società (che permetterà a tutti coloro che non seguono cantieri di andare in ferie, o almeno di riposarsi), sono tutti sull'orlo di una crisi di nervi dato che bisogna consegnare un lavoro urgentissimo (si tratta di un progetto pubblico, quindi le scadenze sono irrevocabili salvo penalizzazioni... anche se non so chi si troverà in un ufficio pubblico a ricevere la documentazione in questo periodo...)

Al solito, la disorganizzazione regna sovrana, come la mancanza di comunicazione: l'appalto in realtà l'ha preso ArchitettoSenzaRitegno, che non sa nemmeno come si fanno certe cose. Fatto sta che siamo in uno stadio da progetto definitivo (per chi non è pratico di progetti e appalti pubblici, il progetto definitivo è ben lontano dall'essere effettivamente una cosa definitiva), quindi dobbiamo sviluppare un progetto funzionante (senza entrare troppo nei dettagli, per quello c'è il successivo stadio del progetto esecutivo) e comunque restare nel budget ipotizzato nella precedente fase di progetto preliminare.

Già normalmente questo è estremamente difficile, ma quando c'è di mezzo anche ArchitettoSenzaRitegno la cosa diventa impossibile.

Lui è il titolare dell'appalto, quindi quando giunge con le indicazioni da dare a GrandeCapo e SuperAmministratore, nessuno dice nulla (GrandeCapo evidentemente pensa solo alla fase successiva di fatturazione, e SuperAmministratore non ne capisce assolutamente nulla...), per cui ci si limita al solito:
  • GrandeCapo “C'è questo lavoro urgente da fare! Sospendete tutto il resto!”
  • PiccoloCapo “Ma non possiamo sospendere tutto. Vediamo se riusciamo a trovare qualche sistema per fare comunque tutto lo stesso..”
  • SuperAmministratore “Facciamo una riunione di coordinamento per capire come gestire le cose e chi deve fare cosa!”
(queste 3 frasi sono la sintesi finale di una riunione di coordinamento tra gli alti vertici aziendali durata ben 6 ore!!!)

Dopo la riunione di coordinamento (altre 8 ore per non capire assolutamente niente), ognuno di noi si chiede “Ok, ma... IO cosa devo fare?” e PiccoloCapo prende in mano la situazione “Ci penso io! Allora.. tu fai questo, tu fai quest'altro, tu fai quell'altro ancora, tu invece fai... Marò che fatica!!! Vado nel mio ufficio, non svegliatemi se non è necessario!”

Alla fine del giro, cominciamo a sviluppare le idee secondo le informazioni che i Progetta Mannaggiamenti estorcono con la forza ad ArchitettoSenzaRitegno, mentre quest'ultimo è impegnato a giocherellare con le planimetrie edili.

Ovviamente le cose precipitano subito!

ArchitettoSenzaRitegno pretende che i calcoli illuminotecnici che lui in prima persona personalmente e di persona ha fatto (fare a una notissima casa produttrice di apparecchi illuminanti) siano rispettati alla lettera.

Il Progetta Mannaggiamenti incaricato si rivolge a me, affinché col mitico programma di calcolo illuminotecnico possa verificare i calcoli fatti con quel particolare tipo di apparecchi illuminanti (come? Non avete capito a cosa possa servire ripetere 2 volte gli stessi calcoli illuminotecnici? Maddai! Si vede proprio che non siete pratici di lavori con l'ente pubblico... Ah, non l'ho capito neanch'io, ma nemmeno io sono pratico di lavori in più stadi e a costi maggiorati...)

ArchitettoSenzaRitegno sforna le proprie planimetrie in continuazione sulle quali lo staff di progettazione elettrica posiziona gli apparecchi illuminanti richiesti e tutte le utenze elettriche, mentre lo staff di progettazione tecnologica posiziona le utenze termomeccaniche (ovviamente negli stessi identici posti) e io controllo le lunghezze e le potenze, per fare i calcoli sulla ciofeca.

Ovviamente devo anche avere i dati di potenza assorbita dalle macchine tecnologiche, ma questi non arrivano, in quanto dipendenti dalle singole macchine scelte e siamo di nuovo in fase di richiesta offerta, dato che la precedente release è stata annullata quando ArchitettoSenzaRitegno ha stravolto le planimetrie ridimensionando gli spazi dei locali tecnici. Cambiano quindi le macchine, cambiano le potenze, cambiano le linee di alimentazione, cambiano i miei calcoli, cambia infine il dimensionamento dei quadri elettrici, cambia la dimensione della cabina elettrica, cambia la potenza di fornitura da richiedere poi all'ente fornitore di energia... e poi ArchitettoSenzaRitegno dice “Ma che problemi hai a spostare un paio di cavetti?”

Infine, i Progetta Mannaggiamenti dovranno fare i conti e (farci) produrre i computi metrici, dove naturalmente è risultato che abbiamo sforato di un bel po' il budget stabilito in fase preliminare (da chissà chi?).

Alla fine del giro, malgrado un cambiamento continuo di planimetrie fino all'ultimo giorno, riusciamo comunque a produrre e consegnare in tempo utile tutta la documentazione cartacea (in 5 copie) più quella su supporto informatico (un bel DVD di dati). Cosa se ne farà poi l'ente pubblico di un malloppo di carta simile che non ha alcuno scopo, nemmeno quello di finire in gara di appalto? Forse è solo un complotto per eliminare fisicamente l'Amazzonia?

Naturalmente, per questa incredibile performance, occorre ringraziare:
  • ArchitettoSenzaRitegno, che ci ha permesso di scoprire ancora una volta che molti erano assenti il giorno che distribuivano i cervelli;
  • il Progetta Mannaggiamenti incaricato, che ha dimostrato con i fatti come coloro che gestiscono queste cose devono essere decisi e devono sapersi imporre per far valere le proprie decisioni.. lui ha dimostrato che non è il lavoro adatto a lui;
  • i rappresentanti delle varie case produttrici, che sono stati così gentili da non mandarci affanculo visto che gli cambiavamo le richieste ogni 2 giorni;
  • il personale tecnico e amministrativo dell'ente pubblico, che ha dimostrato chiaramente che è possibile anche fare dei progetti preliminari nel breve intervallo tra due pause caffè.. specie se poi c'è chi farà il vero lavoro al loro posto;
  • il titolare della copisteria, che plottava i disegni man mano che gli arrivavano via email e che ha dei plotter veramente efficienti che, come lui stesso, non hanno problemi a funzionare continuamente per tutta la notte;
  • la posizione e la conformazione del pianeta Terra, che ha permesso di avere un periodo di rotazione di 24 ore, perfettamente equivalente a 3 giornate lavorative canoniche, consentendoci quindi di triplicare gli sforzi;
  • il titolare degli appalti dell'ente pubblico, che non sapendo come passare il tempo in ufficio ha imposto la data di consegna dei lavori il 10 agosto;
  • la legge Merloni, che prevede una ulteriore fase di progettazione esecutiva, dove sviluppare tutti i dettagli, e che sarà l'effettivo progetto che andrà poi in appalto per le gare... ma ci penseremo poi a settembre;
  • PiccoloCapo, che ha organizzato tutto nel migliore dei modi e ha dormito tutto il tempo, svegliandosi giusto all'ora di uscita canonica, per andare a casa a mangiare, guardare la tv e dormire;
  • SuperAmministratore, che non ha fatto nessun'altra riunione di coordinamento per organizzare i lavori;
  • GrandeCapo che, pur essendo al mare, non ha rotto i cojoni telefonando quotidianamente per sincerarsi che la truppaglia mantenesse comunque la linea;
  • la pizzeria all'angolo, che sta aperta tutta la notte e ci ha permesso di non morire di fame durante questa lunga settimana di 9 giorni;
  • la crisi economica, che ha impedito ad alcuni negozianti di chiudere e andare in ferie, in particolare la copisteria e la pizzeria già ricordati, ma anche alcuni bar utili per una rapida colazione;
  • gli ausiliari del traffico, che con le multe erogate alle auto posteggiate dai miei colleghi hanno quasi sanato il debito pubblico di Torino;
  • il fatto che i capi non mi paghino alcuno straordinario, che altrimenti in certi periodi potrei montarmi la testa e credere di aver vinto il jackpot del superenalotto.

Attenti alla Segretaria!

ATTENZIONE!!! QUESTO POST INCLUDE UNA SERIE DI SPETTEGULESS DA UFFICIO RELATIVAMENTE VOLGARI E NON TROPPO CENSURATI!!!
E' VIETATA LA LETTURA AI MINORI SENZA LA PRESENZA DEI GENITORI E AGLI IMPIEGATI SENZA LA PRESENZA DELLE SEGRETARIE!!!


E’ un periodo in cui Segretaria è altamente ostile con chiunque: ringhia, graffia e morde in continuazione, e qualcuno, dopo essersi fatto fare le iniezioni per evitare di contrarre la rabbia, ha proposto anche di farla sopprimere, ma nessun canile e nessun veterinario ha accettato l'incarico, non disponendo di attrezzature adatte per l'eliminazione fisica di una simile belva feroce...

Naturalmente, i colleghi sono tutti abbastanza preoccupati e ci si chiede cosa possa esserle accaduto, e ognuno si sente in dovere di esporre il proprio parere in merito, così scoppia la seguente discussione.
Termico “Ma che ha quella? Ha mica il suo ciclo?”
Termica “Il ciclo ce l'ha ininterrotto da almeno sei mesi, allora..”
Termico “E allora che caxxo ha?”
Stagista “Credo che sia più giusto dire che caxxo NON ha..”
Termico “Dici che non se la tromba più nessuno?”
Progettista “Chi è che non si tromba più nessuno?”
Termico “La cagnaccia dall'altro ufficio..”
Progettista “Ah, è che ormai se la sono trombata tutti, e nessuno ci vuole tornare..”
ProgettistaGiovane “Ma di chi parlate?”
Termica “Di quella stronza che sta di là!”
ProgettistaGiovane “Segretaria?”
Termica “Quante altre stronze conosci?”
ProgettistaGiovane “Beh, in questa società è pieno..”
Termica e Stagista “Grazie, brutto bastardo!”
ProgettistaGiovane “E mica dicevo a voi due..”
Termica e Stagista “E a chi ti riferivi? Che qui ci siamo solo noi come fanciulle!”
ProgettistaGiovane “Io pensavo ad Architetta..”
Termico “Quella non è stronza: è una grandissima troia!!!”
Termica “Comunque ha ragione Stagista: credo che sia in astinenza di caxxi!”
Termico “E non trova qualcuno che glielo dia?”
Termica “Ma perché? Tu ci andresti?”
Termico “E che c'entro io?”
Architetto “Che succede?”
Termico “Ecco, forse lui..”
Architetto “Io cosa?”
Termico “Tu te la tromberesti Segretaria?”
Architetto “Perché no?”
Termica “E tua moglie?”
Architetto “Anche, ma con lei è normale..”
Termica “Ma voi uomini fate proprio schifo: ti tromberesti una stronza come lei?”
Architetto “Se ci sta, non vedo perché no..”
Termica “Vabbè, voi uomini ragionate col caxxo!”
Architetto “Non prendertela: se vuoi trombo anche te!”
Termica “Fottiti!”
Stagista “Ma sei proprio un porco: tu sei sposato, lei è fidanzata..”
Io, rientrando dalla pausa caffè “Ma che avete da gridare così?”
Termica e Stagista “Non sono caxxi tuoi! Stiamo parlando di quella stronza di Segretaria che è incazzata perché nessuno se la tromba!”
Segretaria, apparendo dietro di me (dato che stavamo prendendo il caffè insieme) “Ah si? Grazie mille! Ora ho finalmente capito di chi posso fidarmi e di chi invece devo fare attenzione che non mi pugnali alle spalle!”
Tutti (tranne me, ovviamente) “Ma no, dai.. erano solo delle cazzate.. tanto per parlare..”
Segretaria “Andate tutti affanculo!!! Non provate a venirmi davanti se non per motivi esclusivamente lavorativi! Bastardi pezzi di merda e tanto meno voi due troiacce!” e se ne va, sbattendo la porta!

Che brutto vizio, quello di parlare alle spalle delle persone!

Mamma, son tanto felice...

Viste le passate esperienze nelle terre del nord-est, era ovvio che durante la fase di ritorno fossi particolarmente felice, man mano che mi avvicinavo a casa (Ok, trovatemi qualcuno che non è felice di tornare a casa dopo trasferte, periodi di naja, lavori osceni e cose simili.. ovviamente sono esclusi coloro che vivono con la suocera..)
Oltretutto, seduto nel posto sul treno, accanto al finestrino, ammiravo il panorama esterno rinfrescando le mie scarsissime nozioni di geografia (e a volte anche di storia), così i miei pensieri erano di questo tipo:
Ecco il Ticino, ora lo attraverso ed entro in piemonte..
Ecco Novara, con il suo caratteristico campanile..
Ecco le risaie del vercellese, a seconda del periodo con o senza acqua (ormai per la maggior parte tramutate in campi di coltivazione di granturco anziché riso..)
Ecco Vercelli, immersa nella pianura afosa e opprimente..
Ecco Santhià, con il suo scalo ferroviario e l'inimmaginabile quantità di zanzare che una volta mi hanno dissanguato..
Ecco in lontananza, oltre i vapori del caldo afoso che pervade la zona, le torri di refrigerazione della centrale di Trino, ennesimo esempio dello spreco pubblico..
Ecco il ponte della Dora Baltea, che scorre rapida dal Monte Bianco attraverso la Valle d'Aosta, la zona di Ivrea e infine separa la provincia di Vercelli da quella di Torino, infatti superato il ponte entro in provincia di Torino..
Ecco quindi Rondissone, conosciuta principalmente per il casello autostradale, ma nota agli elettrotecnici per l'importante stazione elettrica..
Ecco Chivasso, con la sua centrale termoelettrica caratteristica, dove ho visto dal vivo la storia degli impianti di produzione dal dopoguerra al periodo in cui mi sono laureato, ed ecco dietro nascere il Canale Cavour, le cui acque consentono l'irrigazione delle risaie di tutta la zona..
Ecco, infine le colline torinesi, disposte al contrario rispetto a quando le osservo dal cortile di casa, siccome vedo Superga all'estrema destra e le Maddalene a sinistra, mentre da casa è esattamente il contrario..
Ecco l'Orco, fiumiciattolo che è diventato di fatto la spiaggia tipica dei torinesi, ansiosi di sdraiarsi sui ciottoli per prendere il sole, in compagnia delle pantegane locali, in modo da non apparire palliducci andando al mare in estate nella classica riviera ligure..
Ecco, superate velocemente Brandizzo e Settimo, l'inconfondibile porta di accesso di Torino..
Ecco la ferrovia che corre in mezzo ai prati di città, attraversando i vari quartieri, in attesa che venga realizzato il passante ferroviario.. (in realtà, adesso il passante ferroviario esiste, quindi tutto questo tratto da quando entra a Torino, il treno lo fa ormai nel sottosuolo e non si vede più nulla, e per uscire da Porta Susa non bisogna più fare il sottopasso ma salire di fatto al livello stradale, anzi tra poco scomparirà anche l'attuale stazione di Porta Susa, sostituita da una più moderna e un pochino spostata)
Ecco che il treno si immerge sottoterra per attraversare l'area di piazza Statuto, e io mi preparo accanto alla porta a destra, mentre le luci rivelano che stiamo per uscire dal passaggio sotterraneo, e il rallentamento del treno avvisa che stiamo giungendo ormai alla stazione di Porta Susa.
La voce gracchiante all'altoparlante segnala “Porta Susa, stazione di Torino Porta Susa. E' in partenza dal binario 3 il treno proveniente da (Milano / Venezia o Trieste, fate voi.. ci sarebbe anche Aosta volendo, ma il percorso è lo stesso solo da Chivasso..) diretto a Torino Porta Nuova. Non effettua fermate!”
In effetti, il capolinea è a Porta Nuova, da dove ripartirà poi in direzione opposta, ma a me viene più comodo Porta Susa, maggiormente collegata mediante mezzi pubblici alla zona della mia abitazione, e mi evito quindi gli ultimi 6 chilometri tutti sotterranei (se volessi, ora mi basterebbe prendere la metropolitana, che fa lo stesso tratto ma è molto più comoda e veloce).
Scendo dal treno, sottopassaggio e uscita dalla stazione e mi trovo nella piazza, dove mi aspetta al capolinea l'autobus che mi porterà verso casa..

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...