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Visualizzazione dei post da febbraio, 2011

Da millenni ormai...

Pare che il pizzo tangentizio che ogni proprietario di televisore è costretto a pagare annualmente (da millenni ormai) per finanziare un ente parassitario inutile e totalmente incapace di fare qualcosa di nuovo e di decente (da millenni ormai) o come tassa di possesso di ciò che ha regolarmente pagato e di cui non gli è permesso nemmeno di fare l'uso che desidera (la multinazionale che vende software bacati e sistemi non-operativi ha insegnato bene anche nelle colonie oltre-oceano, a quanto pare) serva quasi esclusivamente per trasmettere (da millenni ormai) un certo numero di serate da un certo teatrino di un certo paese (forse) balneare, condotto sempre dagli stessi presentatori (da millenni ormai) dove vengono proposte sempre le stesse scene (da millenni ormai) di varia (dis)umanità e dove ogni tanto interrompono le caxxate per far cantare qualcuno che dice di essere un cantante (da millenni ormai), mentre la giuria riunita si prepara a votare per far vincere qualcuno, forse anc

Black-Aut-O-Cad!!!

Era tanto che non capitava più, ma ecco che all’improvviso avviene l’ennesimo black-out che spegne tutto all’improvviso. Ovviamente, dopo la lunga procedura di ripristino dell’energia elettrica, quindi la riaccensione dei vari computer e il resettaggio del Non-Server, per permetterci di rivedere ciò che resta dei nostri lavori, saltano fuori ulteriori problemi. Stagista si volta verso di me “MK, che cosa sta succedendo qui?” “Dove?” “Qui, nel mio computer..” “E che ne so io?” “Non mi permette di aprire il file dove lavoravo” “Che file è?” “Autocad, quando tento di aprirlo mi appare un messaggio..” “Che dice il messaggio?” “Che è in uso e bloccato..” “Da chi?” “Da me, possibile?” “Se lo sta facendo, direi di si!” “Dai, dimmi cosa devo fare?” “Apri la cartella dov’è il file, troverai un paio di file strani, uno con estensione stranissima e uno con estensione err, cancellali e riprova ad aprire il file!” Lei esegue, poi sorride soddisfatta “Grazie, adesso me l’ha aperto e funzion

Coca, panini, birra, cocaaaa

Era un periodo di grande pendolarismo con le ferrovie dello stato, in particolare la tratta Torino-Milano-Verona e ritorno. Sulla tratta Milano-Verona in particolare non era raro (prendendo sempre lo stesso treno alla stessa ora) incontrare sempre le stesse persone, e in particolare mi rammento di un venditore ambulante. Saliva alla stazione di Milano Centrale scendendo poi a Brescia, dove prendeva il treno in direzione opposta per tornare indietro. Vestiva in maniera trasandata, e aveva con sé un secchio di plastica nel cui interno c'erano alcune lattine di bibite. Malgrado il mio orario fosse serale, l'afosità estiva della pianura padana favoriva enormemente il commercio di bevande, e molti (specie balzando sul treno all'ultimo momento) aspettavano ansiosamente di sentire le grida identificative di costui, in quanto aveva effettivamente un grido identificativo particolare, o meglio una cadenza particolare nel gridare la propria merce. Egli infatti passava di vagone in vag

No, quello non è un apposito sostegno…

A Torino, gli autobus non sono sicuramente un esempio di comodità. Attualmente stanno migliorando il parco macchine, ma ai tempi di questa storia (praticamente quando usavo i mezzi pubblici per motivi scolastici e non lavorativi) si trovavano in giro solamente catorci. Come dicevo, attualmente stanno migliorando il parco macchine.. ma solo quello! Normalmente erano vecchi e molto scomodi, sempre strapieni al punto che talvolta sarebbe stato preferibile lasciar passare e attendere il successivo, se non fosse che si rischiava di aspettare per delle mezz'ore buone, per giunta la maggioranza dei conducenti che incontravo io guidavano come dei veri pirati della strada e, di conseguenza, tra l'affollamento, le manovre brusche e la difficoltà a reggersi agli appositi sostegni praticamente inaccessibili a chiunque non sia alto esattamente come il progettista originale di tali mezzi, qualcuno rischiava pure di capitombolare, al chè sopraggiungeva l'istinto di sopravvivenza, le m