Biglietti!
Era facile, sul 16, restare imbottigliati nel caos dell’incredibile affollamento, specie quando si riversavano dentro tutte le scuole che stavano sul percorso. Per fortuna, io avevo un mio sistema per evitare di saltare la fermata, sistema che coinvolgeva due fattori fondamentali: il fatto che io fossi uno studente e il fatto che io fossi uno studente del Politecnico. Apparentemente non ci vedete differenza, vero? Eppure una differenza c’è, minima ma fondamentale! Il libretto del Politecnico, quello dove venivano registrati i voti, alla prima pagina (quella con i dati anagrafici) era praticamente identica alla tessera dei controllori ATM. Il fatto che fossi uno studente implicava che sapevo perfettamente come funzionava il cervello dello studente medio nazionale. Quando si approssimava la fermata a cui dovevo scendere, bastava quindi estrarre dalla tasca il libretto, aprirlo sulla pagina anagrafica (in modo che non si notasse che era un libretto universitario e non la tessera dell’