Era facile, sul 16, restare imbottigliati nel caos dell’incredibile affollamento, specie quando si riversavano dentro tutte le scuole che stavano sul percorso.
Per fortuna, io avevo un mio sistema per evitare di saltare la fermata, sistema che coinvolgeva due fattori fondamentali: il fatto che io fossi uno studente e il fatto che io fossi uno studente del Politecnico. Apparentemente non ci vedete differenza, vero? Eppure una differenza c’è, minima ma fondamentale!
Il libretto del Politecnico, quello dove venivano registrati i voti, alla prima pagina (quella con i dati anagrafici) era praticamente identica alla tessera dei controllori ATM.
Il fatto che fossi uno studente implicava che sapevo perfettamente come funzionava il cervello dello studente medio nazionale.
Quando si approssimava la fermata a cui dovevo scendere, bastava quindi estrarre dalla tasca il libretto, aprirlo sulla pagina anagrafica (in modo che non si notasse che era un libretto universitario e non la tessera dell’azienda) e alzarlo esclamando “Signori, biglietti!”
Erano tutti talmente abituati al fatto che ci fossero i controllori, che nessuno faceva caso a niente: tutti si giravano per cercare il biglietto nelle infinite tasche dei jeans e dei giubbotti e qualcuno procedeva persino con l’immediata timbratura. E, mentre erano tutti indaffarati nella ricerca, era facile accodarsi al gruppetto di quelli che schizzavano immediatamente verso la porta d’uscita, sperando che il tram arrivasse in fermata prima che il controllore arrivasse da loro (vedere il panico nei loro occhi quando vedevano che mi avvicinavo con la tessera in mano, non aveva prezzo..)
Per farla breve, con questo sistema normalmente evitavo di perdere la fermata, inoltre contribuivo alle entrate dell’azienda (erano parecchi quelli che hanno timbrato il biglietto grazie al mio passaggio) e svuotavo il mezzo dai parassiti (che dovevano attendere quello dopo, dove forse c’erano veramente i controllori, in fondo sul 16 è normalissimo trovarli).
Comunque, ammetto di non aver mai dato nessuna multa.. ;-P
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Geniale!
RispondiEliminaNiente di speciale: solo semplici tecniche di sopravvivenza urbana :-)
RispondiEliminaE se beccavi il 16 con il controllore GIA' a bordo?
RispondiElimina> E se beccavi il 16 con il controllore GIA' a bordo?
RispondiEliminaVisto che appena salgono iniziano a controllare, se ero in prossimità della fermata gli mostravo l'abbonamento e poi mi accodavo direttamente a lui, altrimenti avrei aspettato senza problemi... tanto, se c'era il controllore, il tram era sicuramente mezzo vuoto... :-P
Come dicono sulla Nonciclopedia alla voce "Torino":
RispondiEliminaPer effetto del sopracitato Triangolo Magico in cui si trova Torino, è verificata l'efficacia dell'incantesimo per cui se, salendo sulle linee 2, 4, 10 e 18 non si trova posto a sedere, pronunciando le parole magiche "Minkia raga il controllore" il mezzo pubblico si fa deserto all'istante.
sei un fenomeno
RispondiElimina