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Visualizzazione dei post da 2018

Finalmente...

E alla fine s'è chiarito ! Ero fuori quando ha cominciato un diluvio che la metà basta. Nel giro di pochi istanti ero ridotto letteralmente come un pulcino bagnato. Non sapevo che fare, quando mi sono reso conto che ero comunque vicino alla fermata dell'autobus che mi avrebbe portato a casa, così mi approssimo ma non c'è traccia dell'autobus e la folla asserragliata sotto gli ombrelli mi fa dubitare dei tempi di attesa indicati in tabella. Non ho un ombrello, quindi occorre che mi riparo in qualche modo alternativo e mi rendo conto che, di fronte alla fermata, c'è il bar ed è aperto! Mi avvicino alla porta e vedo il barista uscire di corsa, mi guarda un istante e dice «Scusami, devo correre subito a casa!» Poi si volta verso l'interno e urla «Ci pensi te?» scappando prima della risposta e infilandosi in auto, mentre mi dice «Un minuto e arriva!» Entro lo stesso e, dopo pochi secondi, appare lei, con un sorriso bellissimo mentre si aggiustava una ciocca di cape

Questo cappuccino s'ha da chiarire!

E anche stavolta ci siamo! Dopo i primi approcci, all'insegna della timidezza più sfrenata e dell' umorismo più sfrontato ecco che mi ritrovo un giorno nel locale, seduto al solito tavolino, intento a chiacchierare con mia sorella, quando lei si avvicina con il vassoio. Stranamente, malgrado la mia dimensione di ingombro del tavolino, si piazza proprio accanto a me per cominciare a distribuire le tazze, e con accanto intendo proprio a contatto. Dopo aver distribuito il tutto, resta lì, chiacchierando con mia sorella del loro argomento preferito: la bambina della barista. Parlano, ridendo e scherzando, dei progressi di crescita della suddetta nanerottola, con l'entusiasmo che solo due donne possono avere nel parlare di bambini. Io ascolto più per educazione che per altro: in fondo non è che mi freghi più di tanto della mocciosa, ma all'improvviso mi rendo conto di una cosa strana. Lei continua a essere in piedi accanto a me, vicinissima (il suo fianco è di f

La solita barista per allupati nel Bronx...

Parliamo della solita barista per allupati nel Bronx... ;) Entro nel locale con mamma e sorella, ci sediamo al tavolo e la barista chiede se deve preparare il solito (di solito a me non lo chiede, ma evidentemente stavolta aveva qualche dubbio) Alla risposta affermativa, prepara il tutto e poi si avvicina al tavolo col vassoio. Al solito, si piazza accanto a me e comincia a distribuire i componenti sul tavolo (teiera, piattino del limone e tazza per mia mamma, la tazza del cappuccino per mia sorella e l'altra tazza per me) Quando mi posa la tazza davanti, la ringrazio come sempre, e lei risponde «Ma prego, car...» e si interrompe a metà parola (con ovvia accentuazione della stessa proprio per via dell'interruzione) deviando su un più generico «Ma prego, signori» Ovviamente, la mia mente malata recepisce la parola troncata e comincia a rimuginare sulla stessa, procurandomi qualche decina di diversi film mentali nella cui trama ci possa stare quest

La sicurezza è tutto...

Era cominciato come un incontro lavorativo. Ero andato a fare un sopralluogo su telefonata di un possibile cliente che voleva un sistema di videosorveglianza per la sua villa in collina. Già avevo faticato a fargli capire che io potevo fargli il progetto ma non la realizzazione, e che potevo consigliargli un valido installatore, e che il mio "fido luogotenente" installatore era persona di fiducia e non avrebbe venduto il mio progetto a chiunque avesse intenzione di andare a derubarlo. Ma non mi sarei mai aspettato di vivere un simile surreale colloquio in fase di sopralluogo. CL = possibile cliente (illo) IO = io CL «Posso mettere una telecamera per controllare la mia proprietà?» IO «Certamente, mi spieghi cosa vuol controllare!» CL «Allora, io ho questa villetta col giardino, con ingresso dalla strada che collega anche tutte le altre villette simili...» IO «Ok...» CL «Voglio essere sicuro che nessuno acceda alla mia proprietà, q

Barista per allupati...

Vado al bar con mia sorella e prendiamo un cappuccino a testa. Nell'attesa che lei approfitti poi del bagno, mi accorgo di avere solo un biglietto da 50€ che, per pagare 2,70 di cappuccini mi pare esagerato. Quando arriva glielo dico e le chiedo se lei ha un biglietto da 5€, lei conferma e si avvicina alla cassa per pagare. La barista la ferma e si volta verso di me con un sorriso disarmante "No, io i soldi li voglio da te!" "Ok, ma io ho solo un biglietto da 50€!" "Non importa: sei tu che mi devi dare i soldi!" "Ok, ecco qua!" Le do il biglietto da 50, lei fa lo scontrino, prende il resto, mi guarda sorridendo e da il resto a mia sorella... "Scusa, ma vuoi i soldi da me e dai il resto a lei?" "Si, esatto!" "Non mi sembra molto corretto..." "No, infatti non lo è!" "E allora?" "Tu sei maschio, tu paghi!" "Non è un po'

La barista...

Domanda da un milione di €! Anche voi conoscete una barista come quella da cui vado io? Non solo non fa pagare il conto a mia mamma e mia sorella (si rifiuta proprio di prendere soldi da loro) Non solo aspetta la prima occasione in cui vede me, per chiedere il saldo del totale dei conti Non solo mi svuota il portafoglio in un colpo solo senza nessuna pietà per il fatto che mi lascia completamente all'asciutto Ma, oltre tutto, da pure il resto a mia sorella, ridendo come una matta mentre guarda la mia espressione stupita... :O Se non fosse che fa il miglior cappuccino che abbia mai assaggiato, col cavolo che ci tornerei... e invece sono lì quasi tutti i giorni... :O