Ormai non si capiva
più nulla in merito a ciò che era a nostro carico e ciò che
rimborsava la ditta.
Non si capiva
nemmeno quanto tempo doveva passare tra un pagamento e l'altro, che
per quanto il contratto parlasse di pagamenti entro il 5 del mese, i
soldi li vedevamo con una periodicità alla “quando capita!”
Non capivamo nulla
di nulla, visto che ogni giorno spuntava fuori una nuova spesa che
non veniva più rimborsata, o che diventava automagicamente a nostro
carico, senza nemmeno informarci preventivamente di quali accordi ci
fossero a monte e di quanto era la stessa spesa.
Un paio di volte
arrivammo pure a dover comprare, mediante colletta, il toner della
stampante e la carta del plotter, pur di poter consegnare il lavoro.
E nel frattempo,
GrandeCapo continuava a darci dei mercenari e dei parassiti, senza
preoccuparsi comunque di velocizzare le pratiche per darci anche la
nostra remunerazione.
In questa fase,
mentre CommunityManager continuava a riorganizzare l'organigramma
aziendale piazzandomi sempre più in fondo a destra, e colorandomi
con un colore tutto per me (che era quindi dedicato all'elemento
esterno) e a far presente sempre, a ogni riunione (soprattutto a
quelle alle quali non potevo partecipare) che io ero un elemento
esterno precario (come lo so? Le riunioni le facevano nella stanza
sopra la mia postazione, e le finestre dell'ufficio erano altissime,
al punto che mettevano in comunicazione diretta i due piani, quindi
sentivo ogni cosa che veniva detta nell'ufficio superiore) e mentre
gli altri colleghi serbi cominciavano a comprendere che volendo
potevano anche darmi ordini su cosa fare (ovviamente con le dovute
maniere, se non volevano rischiare la vita) ecco che GrandeCapo
scatena la sua nuova offensiva di cui nel seguito.
Era un po' che
mancavano commesse, oltre ai lavoretti ormai col contagocce della
ImmensaAzienda che fungeva da cliente principale. Molti dello staff
mannaggeriale avevano intavolato contatti e accordi, molti possibili
clienti erano apparsi, ma fino a quando l'Unione Europea non regalerà
alla Serbia denaro sonante, nessuno di costoro avrebbe compiuto il
passo che lo avrebbe trasformato da possibile cliente a cliente, e
nel frattempo molti dello staff mannaggeriale erano quindi scomparsi
nell'oblio, dopo aver litigato con GrandeCapo, che si ostinava a non
capire come mai gli enti serbi non si decidevano a venir a supplicare
il nostro aiuto per ricostituirsi da com'erano durante la dittatura
comunista a come avrebbero dovuto essere nelle visioni di GrandeCapo
stesso.
La Serbia è senza
denaro, ogni lavoro viene finanziato con i soldi dell'Unione Europea,
in una gara allo sfruttamento di prestiti che, forse, verranno
restituiti quando la nazione balcanica avrebbe aggiunto la propria
stella alle altre della bandiera unitaria azzurra.
Ovviamente la
mancanza di lavoro la si nota particolarmente quando si è nelle file
di coloro che lavorano, non tanto quando si è nello staff
mannaggeriale a organizzare riunioni per capire come mai il mondo non
si adegua alle nostre esigenze, così io continuavo a rimuginare
sulle parole di ResponsabileCantiere, che prima di andar via aveva
accennato al fatto che una ditta in cui lo staff era composto da una
trentina di persone, di cui 16 amministrativi/mannaggeriali e 15
esecutivi/cantieristi non poteva andare avanti a lungo: il suo
vangelo spiegava che le proporzioni corrette sarebbero dovute essere
15 esecutivi e 5 “parassiti” ma io riflettevo anche sul fatto che
attualmente le proporzioni erano 20 amministrativi/mannaggeriali e 8
esecutivi/cantieristi.
Riflettevo su
questo, quando i vari ProgettaMannaggiamenti hanno cominciato a farmi
notare che c'era poco lavoro, che prima o poi sarei stato inutile,
che presto o tardi avrebbero dovuto giustificare la mia presenza,
specie considerando che non ero l'unico elettrico (c'era anche il mio
“allievo” che ormai era di fatto mio “superiore” nello staff)
e quindi vagavano nell'aria velate minacce...