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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Questo cappuccino s'ha da chiarire!

E anche stavolta ci siamo! Dopo i primi approcci, all'insegna della timidezza più sfrenata e dell' umorismo più sfrontato ecco che mi ritrovo un giorno nel locale, seduto al solito tavolino, intento a chiacchierare con mia sorella, quando lei si avvicina con il vassoio. Stranamente, malgrado la mia dimensione di ingombro del tavolino, si piazza proprio accanto a me per cominciare a distribuire le tazze, e con accanto intendo proprio a contatto. Dopo aver distribuito il tutto, resta lì, chiacchierando con mia sorella del loro argomento preferito: la bambina della barista. Parlano, ridendo e scherzando, dei progressi di crescita della suddetta nanerottola, con l'entusiasmo che solo due donne possono avere nel parlare di bambini. Io ascolto più per educazione che per altro: in fondo non è che mi freghi più di tanto della mocciosa, ma all'improvviso mi rendo conto di una cosa strana. Lei continua a essere in piedi accanto a me, vicinissima (il suo fianco è di f

La solita barista per allupati nel Bronx...

Parliamo della solita barista per allupati nel Bronx... ;) Entro nel locale con mamma e sorella, ci sediamo al tavolo e la barista chiede se deve preparare il solito (di solito a me non lo chiede, ma evidentemente stavolta aveva qualche dubbio) Alla risposta affermativa, prepara il tutto e poi si avvicina al tavolo col vassoio. Al solito, si piazza accanto a me e comincia a distribuire i componenti sul tavolo (teiera, piattino del limone e tazza per mia mamma, la tazza del cappuccino per mia sorella e l'altra tazza per me) Quando mi posa la tazza davanti, la ringrazio come sempre, e lei risponde «Ma prego, car...» e si interrompe a metà parola (con ovvia accentuazione della stessa proprio per via dell'interruzione) deviando su un più generico «Ma prego, signori» Ovviamente, la mia mente malata recepisce la parola troncata e comincia a rimuginare sulla stessa, procurandomi qualche decina di diversi film mentali nella cui trama ci possa stare quest

La sicurezza è tutto...

Era cominciato come un incontro lavorativo. Ero andato a fare un sopralluogo su telefonata di un possibile cliente che voleva un sistema di videosorveglianza per la sua villa in collina. Già avevo faticato a fargli capire che io potevo fargli il progetto ma non la realizzazione, e che potevo consigliargli un valido installatore, e che il mio "fido luogotenente" installatore era persona di fiducia e non avrebbe venduto il mio progetto a chiunque avesse intenzione di andare a derubarlo. Ma non mi sarei mai aspettato di vivere un simile surreale colloquio in fase di sopralluogo. CL = possibile cliente (illo) IO = io CL «Posso mettere una telecamera per controllare la mia proprietà?» IO «Certamente, mi spieghi cosa vuol controllare!» CL «Allora, io ho questa villetta col giardino, con ingresso dalla strada che collega anche tutte le altre villette simili...» IO «Ok...» CL «Voglio essere sicuro che nessuno acceda alla mia proprietà, q