Questo cappuccino s'ha da chiarire!
E anche stavolta ci siamo! Dopo i primi approcci, all'insegna della timidezza più sfrenata e dell' umorismo più sfrontato ecco che mi ritrovo un giorno nel locale, seduto al solito tavolino, intento a chiacchierare con mia sorella, quando lei si avvicina con il vassoio. Stranamente, malgrado la mia dimensione di ingombro del tavolino, si piazza proprio accanto a me per cominciare a distribuire le tazze, e con accanto intendo proprio a contatto. Dopo aver distribuito il tutto, resta lì, chiacchierando con mia sorella del loro argomento preferito: la bambina della barista. Parlano, ridendo e scherzando, dei progressi di crescita della suddetta nanerottola, con l'entusiasmo che solo due donne possono avere nel parlare di bambini. Io ascolto più per educazione che per altro: in fondo non è che mi freghi più di tanto della mocciosa, ma all'improvviso mi rendo conto di una cosa strana. Lei continua a essere in piedi accanto a me, vicinissima (il suo fianco è di f