Guai in divisa...
Tanto tempo fa, quando ero ancora vestito in grigio-verde, mi è capitato di scontrarmi con certi personaggi estremamente fanatici e estremamente idioti. Ecco un piccolo esempio. Era un fine pomeriggio estivo, il cielo era ancora chiaro e il sole splendeva forte e cocente sopra la pianura padana, infiammando l'atmosfera e correlandosi con l'umidità creata dal Grande Fiume, creava una bolla di afosità insopportabile. Il treno della licenza, come sempre, era fermo in aperta campagna, nel nulla più assoluto, a bruciare sotto il sole, ed essendo pure un intercity, il fatto che fosse fermo implicava che fosse stata spenta pure l'aria condizionata, ma i finestrini erano ovviamente sigillati e nessun membro di quell'ente parassitario che rispondeva alla sigla FS aveva il coraggio di farsi vedere. Nello scomparto dov'ero io, c'era un giovane najotto fanaticotto, che aveva deciso di andare a casa in divisa, per farsi vedere e fare il galletto (certo, la divisa dei ca