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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Corso di lingua 4... the end

Come dicevo , non poteva ovviamente farci niente, così mi guardò mentre andavo verso la porta, ma un istante dopo la porta si aprì ed entrò la persona che stava evidentemente aspettando, e che mi ritrovai quindi davanti senza possibilità di evitare un incontro che stava quasi per diventare uno scontro. Guardai per un istante la persona appena entrata, che mi fissava in silenzio, poi mi voltai verso di lei, che mi guardava sogghignando, e le chiesi in inglese "Aspettavi lei?" Lei annuì, e io mi riavvicinai al tavolo, immediatamente raggiunti dalla nuova arrivata, la Spagnola, che mi guardò senza dire una parola, per poi cominciare a discutere in serbo con l'amica. Ovviamente, non riuscivo a capire praticamente niente di quello che si dicevano, ma vedevo che sovente mi guardavano mentre parlavano, e sentivo che sovente pronunciavano il mio nome, così alla fine le interruppi e dissi loro "Se volete parlare di me, fate in modo che io capisca, altrimenti me ne vado!&qu

Corso di lingua 3

E il martedi mattina la chiamai . Dopo i convenevoli, le chiesi conferma per la serata, e lei confermò, anche se un poco titubante, cosa che non capivo bene, dato che in fondo  si era offerta lei , prima ancora che io ci pensassi. Ormai non poteva comunque più tirarsi indietro, senza perdere la faccia, quindi decise di fare buon viso a cattivo gioco, sfruttando il più possibile la situazione, infatti mi disse di passarla a prendere verso le 20, per andare a mangiare insieme. Passai da lei, accostai la macchina, lei scese, rivolse un cenno di saluto alla figlia che ci guardava dalla finestra, poi entrò in macchina e io mi avviai, notando che inizialmente sembrava parecchio nervosa e quasi infastidita dalla situazione. Arrivammo al ristorante, le aprii la porta per farla entrare e la feci accomodare al tavolo che voleva, e queste galanterie evidentemente la impressionarono favorevolmente, visto che cominciò a rilassarsi e a sorridere, anche se continuava a giocherellare col suo

Venti di guerra...

Eravamo in autostrada, verso Belgrado, quando vediamo davanti a noi una colonna militare. Da qualche tempo era una specie di costante, e ogni volta creava qualche tremore, ma questi erano differenti: una serie di mezzi di trasporto per missili. Io mi sposto sull'altra corsia e schiaccio il pedale per superarli, mentre CapoCantierista li guarda preoccupato, come Cantierista dietro, e appena superati li sento "Ma non è che ci sparano addosso?" "Spero di no, ma hai visto quanti missili?" "Già, sono troppi! Non è possibile che una nazione senza soldi abbia tutti questi missili!" "Si, io temo che questi scatenino ben presto un'altra guerra!" "E noi ci siamo nel mezzo!" "Cosa possiamo fare? Non rientriamo più?" "No, questo non possiamo farlo! Al massimo ci penserà la Farnesina a rimpatriarci..." "O scappiamo veramente verso il Kosovo e ci facciamo rimpatriare dalle truppe NATO!" Io non avevo aperto

Corso di lingua 2

Le lezioni di serbo proseguivano una dopo l’altra senza problemi, a parte il fatto che la mia insegnante, essendo un gran pezzo di gnocca, come la maggior parte delle donne serbe della sua età, cominciava a interessarmi moltissimo, ma non solo per la sua competenza professionale. Siccome lei aveva detto chiaramente che era disposta a farlo con me, ma dovevo prima darle dimostrazione di aver imparato le sue lezioni, e siccome sentivo gli ormoni schizzare alle stelle, ho deciso di provarci e buttarmi. Una sera, al termine della lezione, mentre procedevo al pagamento, profittando che nel fine settimana sarei rimasto in Serbia, le ho chiesto direttamente se le andava di uscire con me. Lei mi ha guardato stranamente, pensando a qualche scusa per tirarsi indietro, ma io l’ho prevenuta “I need to test my level of language, and I think that a test together is the best!” Presa sul tasto delle lezioni e dell’esame, non ha saputo rifiutare “Ok! Saturday we go out together and you spe

Stranezze...

Erano trascorsi ormai diversi giorni dalla  pizza  quando mi capitò di andare a far la spesa, più per me che per il gruppo, e mentre passavo in macchina dalla strada, vedo lei che gira l'angolo a piedi, e mi fermo "Ciao Architetta" "Oh, ciao MK, come mai qua?" "Sto andando al supermercato per comprare qualcosa, e te dove vai?" "Pensavo di andare nel negozio qua vicino, ma se mi dai un passaggio, al supermercato di sicuro trovo tutto quello che mi serve!" "Certamente, salta su!" "Grazie..." sale a bordo, ma prima che io riparta mi si avvicina e mi piazza un bacetto sulla guancia. "E questo a cosa lo devo?" "Al fatto che sei gentilissimo con me... almeno fuori dal lavoro!" Scoppio a ridere "Non mi dirai che ti ho trattata male, sul lavoro, visto che ricordo  una sola occasione  in cui abbiamo fatto qualcosa insieme?" "No, male no, ma mi hai messo una paura addosso quella volta...&qu