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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Doccia fredda...

Avevo provato più volte a chiamarla, ma non mi rispondeva mai: il telefono squillava ma nessuna risposta. Non sapevo cosa stesse succedendo, quindi ero un poco preoccupato, e non avevo altra soluzione che chiamare la sua amica e chiedere a lei, quindi le telefonai e parlammo in serbinglese. "Ciao Bionda, come stai?" "Ciao MK, io sto bene e te?" "Bene grazie..." "Come va il lavoro?" "Ce n'è fin troppo, e te?" "Procede... Ma hai bisogno di me?" "Eh si, ho bisogno del tuo aiuto!" "Dimmi tutto, farò tutto quello che posso per aiutarti!" "Senti, io ho provato a chiamare Spagnola, ma non mi risponde, e siccome è qualche giorno, mi sto preoccupando... hai notizie? Sta bene?" "Penso di si, è in vacanza..." "Ah, ma allora perchè non mi risponde?" "Perchè è in vacanza in Grecia, se risponde al telefono costa carissimo..." "Ah già, questo maledetto roaming e la S

Diario di bordo... secondo giorno...

Eravamo in cantiere, il mio coinquilino era stato accompagnato al suo posto di combattimento, e da lì gestiva le sue operazioni. Per fortuna, non aveva necessità di interpreti, dato che aveva passato diverso tempo in giro nei paesi dell'est europeo, quindi conosceva abbastanza le lingue da cavarsela bene. Per ulteriore fortuna, non era la prima volta che faceva questo lavoro, quindi sapeva come procedere per non combinare troppi guai e permettere la sopravvivenza del reparto. Per colmo di fortuna, quell'area del cantiere era seguita, per la controparte, da una delle migliori architette italiane presenti sul campo, o almeno così dicevano tutti, visto che io non avevo mai avuto il piacere di collaborare con lei, per quanto ci vedessimo tutti i giorni e fosse anche la coinquilina di colei con la quale invece collaboravo in quasi tutti i lavori che seguivo. Ovviamente, tutte queste coincidenze fortunate dovevano essere equilibrate da un karma estremamente negativo, altrimenti

Diario di bordo... primo giorno...

La prima mattina ammetto di essermi dimenticato del coinquilino , ma me ne sono ricordato immediatamente quando, appena svegliato a sufficienza da cominciare a deambulare, ho raggiunto il bagno e ho cercato di aprirne la porta ma l'ho trovata chiusa a chiave. Sentivo la mia vescica sul punto di esplodere, e a nulla valse il bussare sulla porta, così dovetti ricorrere a un mezzo autarchico e piuttosto spartano per gestire la pessima situazione... recuperando dal cassetto un coltello affilatissimo e dal cestino dell'immondizia una cosa che vi avevo buttato la sera prima: una bottiglia vuota di acqua minerale. Con queste strumentazioni minimali e la mia mente massimale, predisposi in pochi istanti un mcgyveriano sostituto del bagno, dove riversai il fiume in piena che mi stava facendo esplodere gli organi interni. Successivamente, sentendo finalmente aprire la porta, andai a svuotare il mio gabinetto autarchico, e mi trovai davanti lo spettacolo di una doccia devastata, un pavi

Corso di lingua

E venne il giorno in cui decisi di porre fine alle mie lacune, pensando di fare un bel corso di lingua serba, che mi avrebbe permesso di comunicare meglio sia con le imprese che con i colleghi, ma soprattutto con le ragazze. Chiamai l'amica bionda e le chiesi se era disposta a farmi lezioni, ma lei mi rispose che era impegnatissima e non avrebbe potuto aiutarmi in questo. Immaginavo una risposta del genere, così non mi preoccupai e chiamai la Spagnola, che mi disse che non poteva, avendo un periodo pienissimo di lavoro. Questa risposta mi diede un pochino fastidio, ma lei mi disse che una sua amica, che peraltro conoscevo, poteva darmi lezioni di serbo, essendo proprio insegnante di serbo. Mi diede il suo numero e io la chiamai, spiegandole la situazione e ci incontrammo in gelateria per gli accordi. Lei arrivò, ci sedemmo al tavolino e prendemmo da bere, mentre le spiegavo cosa mi serviva e lei mi mostrava tutti i suoi titoli di studio per farmi capire che non era una sprovv