Chi ci va alla riunione che io non c’ho voglia?

Ci sono alcuni lavori (gestiti direttamente da SuperAmministratore, in genere) che coinvolgono tantissime persone e richiedono continuamente di effettuare riunioni di cantiere.
Peccato che SuperAmministratore parta in quarta pieno di entusiasmo, ma alla prima riunione dove cominciano a sorgere problemi, perda tutto l'entusiasmo, si rintani dietro la classica frase “Controlleremo e vi faremo sapere..” e decida di non farsi più vedere.
Da quel momento, quando arriva il giorno delle riunioni periodiche comincia a girare i suoi fedeli collaboratori (la TermoCoppia, ovvero Termico e Termica) e a cominciare discorsi del tipo “Ma alla riunione di domani chi ci va?”
Loro lo guardano senza rispondere (e senza offrirsi volontari) e lui prosegue “Dovrei andarci io, ma ho un impegno insormontabile e improrogabile..” (solitamente una partita di tennis o una gita in montagna) “..e non posso proprio fare nulla!”
Poi si volta verso Termico “Ci vai tu, che sai tutto?” “No, non posso: io non ho seguito molto la cosa, non so cosa dire, non so cosa fare, non so chi baciare..”
“Ma si, dai! In fondo è una cosa utile e indispensabile..” “Ma no, non posso! Non ho voglia.. devo fare altro.. devo completare diecimila commesse..”
Allora, visto che Termico (esterno) non partecipa, si volta verso Termica (dipendente) “E tu? Potresti andarci, così cominci a vedere qualcosa dei cantieri e ti fai un po' di esperienza..” “Ma io non posso: devo fare la spesa.. devo andare dal parrucchiere.. devo andare dal ginecologo che non mi sono ancora venute e ho paura di essere incinta..”
“Ma dai! Devi farlo: è per la tua formazione e poi vedere una fanciulla in cantiere è sempre bello! Non ti faranno nemmeno storie e saranno tutti accondiscendenti con quello che dirai..” “Ma io non so nemmeno cosa dire..”
“Ma niente! Dovrai solo presenziare e prendere nota di eventuali modifiche sugli impianti..” “Ma io non sono capace..”
“Oh, beh! Se proprio non vuoi collaborare, potremo ripensare all'idea di tenerti come collaboratrice..” “Dov'è che devo andare?”

utonti fai da te...

La settimana scorsa, approfittando di una ormai rara giornata di bel tempo in questo periodo da diluvio universale, sono andato all'ikea, partendo al mattino presto per approfittare dell'offerta sulla colazione (aprono alle 10 e fino alle 10.30 offrono brioche e cappuccino a 1 euro, per giunta i primi arrivati possono anche prendere gratuitamente un bicchiere di succo di frutta e alcuni biscotti, che volete di più? :D )

Dopo la colazione abbondante, è necessario passeggiare per digerire, e cosa c'è di meglio che seguire il labirintico percorso in mezzo alle idee degli architetti?
Girando e vagando, mi capita di soffermarmi davanti allo scaffale dove sono esposti alcuni oggettini che potrebbero anche essere utili in casa.
Mentre sono lì che osservo, si avvicina una giovane coppia che, presumo, è in procinto di metter su casa insieme.
Lei guarda gli oggettini e chiede a lui «Amore, cosa sono questi?»
Ovvio che leggere il nome in svedese è praticamente impossibile, ma c'era anche il prodotto esposto montato sopra lo scaffale, quindi non si trattava molto di leggere, quanto di guardare le figure, ma manco quello è evidentemente passato per la mente della coppietta innamorata... :D
Lui comincia a risponderle «Amore, sono quelli che vuoi te! I vassoi per fare la colazione a letto!»
«Ma sei sicuro? Non mi sembravano così nella pubblicità in TV!» «Ma certo, fidati! Ovvio che sono loro!»
«Sarà, ma non sono convinta...» «Ma fidati, amore! Sono loro: ne prendiamo un paio!»
Li guardo e, purtroppo, non resisto all'impulso di aprire bocca (lo so: sono da eliminare...)
«Scusa, ma questi non sono vassoi per la colazione a letto! Sono semplici ripiani mobili per gli armadi!» e indico il campione esposto sopra lo scaffale, dritto davanti ai loro occhi.
Loro guardano, poi lui mi guarda «Cavolo! Grazie! Già, in effetti ho visto delle viti dentro e non capivo bene a cosa servissero...» «A montare le gambe, che altro?»
Loro mi guardano un po' imbarazzati, e si allontanano...

Come dicevo, capisco che leggere sia difficile, ma nemmeno guardare le figure... :D
Ditemi voi, se questo (con quelle misure e col prodotto montato in piena vista) può essere preso per un vassoio per la colazione a letto!

Il ritorno del cantierista solitario..

Quel giorno sentii una puzza di sigaro allucinante, al punto che esclamai “Se non fosse che è dall’altra parte dell’Italia, penserei che ci sia in giro Architetto..” e neanche un minuto dopo, entrò Architetto..
Accorriamo tutti a salutarlo e informarci sull'andamento dei lavori in quel cantiere eterno, che stranamente non è più eterno, essendo giunto al punto che la Direzione Lavori ha potuto tornare in sede.
In effetti, pare che il lavoro di quel cantiere sia realmente giunto alla fine, per cui Architetto è potuto tornare indietro, per la gioia della moglie, in attesa che GrandeCapo gli affibbi una nuova missione impossibile.
Il suo ritorno implica comunque un paio di cosette:
1) il fatto che avrò finalmente un po' di compagnia nella ricerca di un bar;
2) il fatto che la mia ordinazione classica si trasformerà da cappuccino a caffè corretto.. moooltoooo corretto..;
3) il fatto che la nostra vicina sarà felice di sentire nuovamente puzza di sigaro, e ricomincerà quindi a mandarci i controlli dei vigili urbani..

A domanda risponda!!!

Lo so che non è venerdì, ma proprio stamattina ne ho sentita una che è degna di essere condivisa con i miei affezionati lettori, quindi ecco l'edizione straordinaria del tiggì... tarata tarataaaa...  :D

Allora, per vari motivi stamattina mi trovavo nella sala d'attesa di un ortopedico-podologo (o di un ortopodico? boh!), e mentre aspettavo entra un cliente (bianco, statura media, corporatura tra il normale e il robusto, giacca e cravatta, 24 ore, appena uscito da un parrucchiere completo di manicure, aria arrogante da "SoTuttoIo" e comportamento del tipo "IoSonoUnDioEGliAltriSonoMerde").
L'addetta al bancone (che, preciso, fa di tutto per rendersi ancora più antipatica di quello che è), gli presta attenzione e inizia un dialogo quasi surreale, tra i due (AB = Addetta al Bancone e CD = Cliente Deficiente):
NOTA: leggetelo tenendo conto che AB usa un tono del genere "che scassamarroni" e CD usa un tono del genere "quest'idiota non capisce chi sono io"!

AB: Buongiorno
CD: Buongiorno
AB: Desidera?
CD: Cosa?
AB: Posso fare qualcosa per lei?
CD: Si
AB: Cosa?
CD: Cosa cosa?
AB: Cosa posso fare per lei?
CD: Devo ritirare un plantare!
AB: Mi da il nome?
CD: Pinco!
AB: Pinco...?
CD: Pallo!
AB: Quindi il signor Pinco Pallo?
CD: Si
AB: Le è stato detto di venire oggi?
CD: Si
AB: Quando?
CD: Quando sono stato qua l'ultima volta!
AB: E quando è stato?
CD: Due settimane fa!
AB: Le abbiamo lasciato un tagliando?
CD: Si
AB: Ce l'ha?
CD: Cosa?
AB: Il tagliando!
CD: Si
AB: ...
CD: ...
AB: Me lo fa vedere?
CD: Cosa?
AB: Il tagliando!
CD: Ah! Si
CD appoggia la 24 ore sul bancone attentando alla salute dei vari contenitori di depliant pubblicitari, la apre e fruga un po' prima di prendere il tagliando suddetto e consegnarlo ad AB
AB (accede al computer): Bene, si accomodi pure!
CD: Ma devo aspettare?
AB: Si, alcuni minuti che si liberi il tecnico e possa farle provare il plantare!
CD (spaventato all'idea): Ma io non ho il tempo di aspettare! Devo solo ritirare il plantare!
AB: Qua risulta che il plantare deve essere provato e misurato, prima che lei lo possa ritirare!
CD: Ma non è possibile! Io ho da fare! Il mondo dipende da me...
AB: Si tratta solo di 10 minuti!
CD: Ma non è possibile! Tra 10 minuti devo rientrare in azienda! Dipendono tutti da me!
AB: Mi spiace, ma o aspetta 10 minuti o deve fissare un nuovo appuntamento!
CD: Per quando sarebbe questo appuntamento?
AB guarda il computer: Mercoledì della prossima settimana
CD sbigottito: E non si può prima?
AB: No
CD prende il telefonino, chiama qualcuno e sta un po' di minuti a parlare, una conversazione di cui non si capisce altro che il disappunto di non essere stato servito immediatamente, poi chiude la chiamata e si rivolge ad AB con tono rassegnato: Ok, va bene, aspetto!
In quella, fa capolino uno dei tecnici che si è appena liberato: Chi c'è da servire?
CD mi guarda ansioso, visto che io mi sono alzato dalla poltroncina (in realtà mi sono alzato per evitare che mi si addormentasse il culo causa l'attesa, ed è stata solo una pura coincidenza che la mia alzata abbia coinciso con la domanda del tecnico, anche se quelli di voyager penseranno che non è così... ;-) ) e mi si avvicina con fare quasi supplichevole (malgrado il tono arrogante): Per favore, ho molta fretta: l'azienda dove lavoro dipende da me e non posso stare troppo tempo fuori sede! Mi permette di passare per primo?
Io lo guardo un attimo, poi accenno un sorriso e: Prego, si accomodi pure!
CD: Grazie, molto gentile!
E si accoda al tecnico, guardando con aria vittoriosa AB, come dire "Vedi? C'è chi capisce il mio valore!"
AB non dice niente e si siede al bancone, mentre si apre l'altra porta ed esce la persona che stavo aspettando, quindi posso andarmene.

Ora, capisco dare risposte precise a domande precise, ma qui si esagera veramente!

Ah, per la cronaca, la scena (telefonata compresa) ha occupato praticamente tutti i famosi 10 minuti di attesa, e considerando l'orario, il suo rientro entro 10 minuti, e il fatto che dipendessero tutti da lui, a mio parere implica che o nella sua azienda lui è quello che da il segnale di inizio della pausa pranzo, oppure è l'addetto alla distribuzione dei pasti in mensa!

Nessuno stampi! 3

Ed è il turno di RSPCapo...

Lancia una stampa qualsiasi, che ovviamente resta poi abbandonata sulla stampante, dato che lui si è magari distratto per seguire le novità sul sito internet di quello staterello alla periferia della capitale o sta pensando a inventare nuove punizioni per coloro che disubbidiscono ai suoi sacri moniti (e magari hanno pure letto libri da scomunica come il Codice da Vinci...)

Fatto sta che dopo almeno un paio d'ore, si ricorda di aver stampato qualcosa, corre alla stampante e, essendo la stampante unica e non essendo lui l'unico distratto, trova un malloppo di fogli, che getta incurante sul pavimento cercando di trovare nel fondo quelli che sarebbero i suoi fogli.

A questo punto, se ritrova i propri fogli, talvolta raccoglie quelli da terra e li ributta sopra la stampante senza alcun ordine, lasciando ai legittimi proprietari il compito di riorganizzare relazioni e capitolati, ma la maggior parte delle volte li lascia a terra, per permettere a qualche fanatico hollywoodiano di lasciarci sopra le proprie impronte (specie se fuori piove, visto il continuo via-vai dell'ufficio)
Molte volte, malgrado la strage dei fogli innocenti, non trova quelli che cerca, allora comincia a girare ufficio per ufficio chiedendo “Chi ha preso i miei fogli?” con un atteggiamento degno di Torquemada

A volte qualcuno da un'occhiata al mazzo di fogli che ha raccattato da poco, e si accorge di quei corpi estranei che restituisce prontamente, sapendo che da allora in poi sarà sempre il primo indagato per successive sparizioni di fogli, e che dovrà comunque dimostrare di non aver letto nulla di quello che c'era scritto!!!

Altre volte (le più volte) i fogli sono misteriosamente scomparsi senza che nessuno ne sappia nulla.

Per fortuna, talvolta, capita anche che alcuni clienti telefonino per avvisare di averli ritrovati, misteriosamente riapparsi in mezzo a relazioni che non c'entrano nulla, e che li hanno persino lasciati sconcertati per il tono inquisitorio con cui erano scritti.

Ma quanti disabili ci andranno in quel bagno?

E venne il giorno in cui ArchitettoSenzaRitegno si presentò presso l'ufficio della Grande Società per chiedere a SuperAmministratore di affiancarlo in una nuova impresa ai confini della realtà.
Aprì una serie di planimetrie di un capannone industriale riattrezzato come padiglione espositivo per qualche fiera, spiegando le sue scelte progettuali e chiedendo supporto per la parte impiantistica. SuperAmministratore non si fece pregare, ma aveva bisogno di un consulente per la sezione elettrica, e quel giorno l'unico a portata di mano ero io...
Andammo tutti in Sala Riunioni, dove ArchitettoSenzaRitegno illustrava i dettagli delle planimetrie, rivelandoci come sarebbe stato tutto bello e luminoso con le costosissime lampade che voleva installare (tanto è un progetto pubblico, chissenefrega se le lampade costano un po' di più..) e di come aveva perso un sacco di tempo a valutare le rifiniture più inutili e costose, riducendo a limiti insostenibili il tempo a disposizione per valutare la parte impiantistica.
Ma questo non è un problema: alla fine questo era un progetto definitivo, nel settore pubblico ci sarà poi anche lo stadio del progetto esecutivo, prima di fare le gare di appalto per la realizzazione dei lavori, quindi c'è tempo per rifinire il lavoro e pulire i pastrocchi...

Mentre guardavo, ho notato un dettaglio dei bagni che ha risvegliato i miei sensi vampireschi.
“Scusa..”
ArchitettoSenzaRitegno è sbiancato (come fa tutte le volte che apro bocca e comincio la discussione così), ma anche SuperAmministratore si è leggermente preoccupato, però non possono imbavagliarmi al volo, quindi devono starmi a sentire.
“Ma questo bagno..” “Si?”
“Ok, vedo il bagno femminile e quello maschile, ma non vedo il bagno per i disabili..” “Non c'è, infatti..”
“Come non c'è? Ma non è obbligatorio nei locali aperti al pubblico?” “Si, ma in funzione delle persone presenti..”
“E allora? Qua ce ne stanno parecchie di persone” “Si, ma bastano quegli altri 2 bagni, vicino agli ingressi”
“Bastano?” “Certo..”
“Questo e quest'altro?” (indico sulla planimetria) “Si”
“Ma sei sicuro?” “Ca##o! Ho studiato bene la situazione!”
“Certo, ma io che sono ignorante in materia ho dei dubbi..” “Ti assicuro che bastano, e poi quanti disabili vuoi che ci vadano in questi bagni?”
“Se è per questo, ce ne andranno ben pochi..” “Eh? Che stai dicendo?”
“Che potrebbe essere difficile per un disabile accedere a un bagno dove non entrerà mai una sedia a rotelle..”
ArchitettoSenzaRitegno mi guarda, guarda il disegno, prende un righello e misura “OCCA##O!!!”
Raccoglie le tavole e fa per andarsene “Manderò la nuova release via email!”
Io lo guardo “Si, ma fai in fretta, altrimenti non riusciremo a disegnare gli impianti..”
“Stai tranquillo!” “Certo, ma già che ci sei, controlla anche le vie di fuga in caso di incendio, dato che ci stanno tante persone..”

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...