Era un periodo di grande pendolarismo con le ferrovie dello stato, in particolare la tratta Torino-Milano-Verona e ritorno.
Sulla tratta Milano-Verona in particolare non era raro (prendendo sempre lo stesso treno alla stessa ora) incontrare sempre le stesse persone, e in particolare mi rammento di un venditore ambulante.
Saliva alla stazione di Milano Centrale scendendo poi a Brescia, dove prendeva il treno in direzione opposta per tornare indietro.
Vestiva in maniera trasandata, e aveva con sé un secchio di plastica nel cui interno c'erano alcune lattine di bibite.
Malgrado il mio orario fosse serale, l'afosità estiva della pianura padana favoriva enormemente il commercio di bevande, e molti (specie balzando sul treno all'ultimo momento) aspettavano ansiosamente di sentire le grida identificative di costui, in quanto aveva effettivamente un grido identificativo particolare, o meglio una cadenza particolare nel gridare la propria merce.
Egli infatti passava di vagone in vagone urlando “Coca, panini, birra, cocaaaaaaaaa!!!” e l'ultimo coca lo pronunciava in un modo che, oltre alla lunghissima “a” finale, sembrava ci fosse pure la doppia: veniva fuori qualcosa tipo “coccaaaaaaa”
Nessuno l'ha mai visto vendere un panino (che non si sa nemmeno dove potessero essere) come nessuno l'ha mai visto pagare il biglietto, ma tutti lo conoscevano e aspettavano di sentire il suo caratteristico grido, per avere un po' di refrigerio.
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"Cafè Express" era un documentario, quindi!
RispondiEliminaSembrerebbe di si, anche se piuttosto in anticipo sui tempi di questa storia (e sui luoghi)
RispondiEliminaMe lo ricordo il tipo, anche se stiamo parlando di un bel po' di tempo fa, mi ricordo che quelle volte che andavo in stazione c'era sempre il tipo che vendeva lattine (non mi ricordo il secchio o che faccia avesse, ma il grido me lo ricordo "cocaaaaaa").
RispondiEliminaInfatti sto parlando del 1993
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