La mia prima volta…

La sala del LAIB (LAboratorio Informatico di Base) al Politecnico era abbastanza affollata: ognuno di noi si accalcava per vedere quelle bestie strane che tutti dicevano fare meraviglie… non avevamo ancora nemmeno imparato delle basi teoriche, ci era stato detto di acquistare 2 floppy disk (erano quei bestioni da 5,25 pollici, quadrati, neri, con il supporto in cartoncino pesante e il dischetto all’interno veramente flessibile…) vergini.
Il tecnico prendeva uno dei floppy vergini da ciascuno di noi e, quando ne aveva radunati un certo numero, spariva nella sua stanzetta, per ricomparire dopo un certo tempo, restituendo a ciascuno di noi il floppy non più vergine… con all’interno il “sistema operativo”, che all’epoca gli esperti chiamavano DOS…
Con quel disco ci si approssimava a turno ad una scrivania dove c’erano alcuni televisori con davanti una tastiera da macchina da scrivere elettronica… sulla quale era montato un cubicolo con una fessura delle dimensioni del nostro disco…
Il nostro compito era quello di accedere a questa tastiera (ci avevano detto che era IL computer, ma nessuno ci credeva: non c’erano gli armadioni con le lampadine e gli interruttori e nemmeno la fessura per la striscia di carta con i geroglifici… però a chi lo aveva fatto notare era stato risposto che quelli erano “computer”, mentre questi erano “personal computer”, costruiti dalla IBM e chiamati 8086… a quel punto, tutti si guardavano preoccupati in giro, cercando di scorgere eventuali lenti rosse… sapevamo tutti che la sigla HAL 9000 di “2001” era correlata con IBM, e quel numero poteva servire solo a confondere le acque…)
In ogni caso, anche se un po’ titubanti, ognuno di noi si avvicinò alla macchina, infilò il floppy disk nella sua fessura, chiudendo l’apposita levetta, accendendo l’interruttore e vedendo che la televisione, dopo un tempo incredibile, visualizzava alcune strane stringhe, cui faceva seguito quel simbolo arcano “>” oltre il quale lampeggiava il cursore, in attesa che l’operatore digitasse qualcosa…
Il comando più digitato era DIR… e tutti ammiravano lo schermo del monitor (non era un televisore, non prendeva né la RAI né le TV commerciali…) che diligentemente elencava tutto il contenuto del floppy disk non più vergine… contenuto che veniva ripetuto sempre perfettamente uguale, indipendentemente dalle volte che veniva ridigitato il comando DIR, nella speranza che il mostro si sbagliasse…
C’erano ovviamente altri comandi, e qualcuno più in gamba li provò… alcuni profondi esperti del computer tentarono il comando DEL… altri provarono il comando FORMAT… tutti alla fine corsero dal tecnico a farsi rifare un’altra copia del floppy disk, che non funzionava più, imprecando contro il rivenditore del dischetto, che li aveva imbrogliati…
Io, che non ero così esperto, non mi inoltrai in comandi strani: avevo visto che il comando DIR mi dava la stessa schermata che dava agli altri e che non aveva conseguenze nefaste (come il misterioso danneggiamento del floppy disk), così mi limitai a quello… era la prima volta che accedevo di persona a un computer…

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