Millenium bug… 48 ore per non morire…

I più vecchi si ricorderanno che, al termine del secolo scorso, ci fu una minaccia terribile per l’umanità, un qualcosa al cui confronto le tanto paventate catastrofi nucleari parevano delle sciocchezze…
Sto parlando del più grosso problema della civiltà dei computer, le due cifre che, azzerandosi, avrebbero provocato catastrofi spaventose e perdite di dati in merito a miliardi e miliardi di esseri viventi, che non sarebbero più risultati da nessuna parte e quindi sarebbero stati virtualmente inesistenti… (ed in una società dove tutto è virtuale, essere virtualmente inesistenti equivale ad esserlo realmente…).
Il termine ultimo per definire tale preannunciata catastrofe senza precedenti nella storia dell’umanità è stato “Millenium Bug” (mi pare sia uscito in contemporanea con la versione “Millenium Edition” di Windows, ma non sono sicurissimo di questo aspetto della vicenda… né di possibili correlazioni, sempre che ce ne siano state…)
In sostanza, il cliente di allora era una struttura sanitaria gestita da personale religioso, ed il panico creato dalla notizia fu tale da spingere quelle simpatiche e gentili donnine a supplicare piangendo GrandeCapo di porre rimedio con l’aiuto del loro Grande Capo e quello, più terra-terra, dei mezzi tecnologici di cui disponevamo all’epoca…
GrandeCapo prende a cuore la gestione dell’intera faccenda, il benessere e la sicurezza delle povere suore, dei medici, dei poveri ricoverati costretti a subire, inermi, il triste destino della sparizione virtuale sia loro che dei loro malesseri, e principalmente, il crollo della gestione informatizzata (?) delle Sale Operatorie…
Non essendoci limiti alla sua onnipotenza (e forse anche al pagamento della parcella…), GrandeCapo decide di optare per un rapido ed accurato controllo delle funzionalità di gruppi elettrogeni, gruppi di continuità e quant’altro, poi pensa bene (?) di raddoppiare la protezione, noleggiando un paio di giganteschi gruppi elettrogeni, da affiancare a quelli già esistenti…
La squadra di pronto intervento assiste quindi all’ingresso di un paio di veicoli da fantascienza, che depositano nel cortile i due gruppi elettrogeni, ed i tecnici addetti sballano (nel senso che aprono le confezioni) i due generatori, permettendoci di accedere e procedere con il collegamento impiantistico…
Noi montiamo i cavi, installando degli interruttori intebloccati nei quadri elettrici di cabina, in modo che, in caso di mancanza di rete, avvenga immediatamente la commutazione sia sul gruppo elettrogeno ufficiale sia su questi gruppi di emergenza…
Collaudo, messa in servizio e… tutto a posto… via a casa… No, contrordine!!!
La suora che fa le veci del direttore sanitario, ci avvisa che l’ente ospedaliero non vuole correre rischi… e GrandeCapo prende nuovamente a cuore la situazione (o a portafoglio…) e decide, seduta stante, di installare un presidio operativo permanente sul posto…
Tutti questi paroloni possono essere tradotti con la seguente frase: “qualcuno dovrà stare qua fino al termine del casino…”
Si organizzarono i turni, e si decise che i cantieristi si sarebbero smazzati la parte operativa dei turni di controllo, ma era necessario mettere qualche responsabile a coordinare i cantieristi…
Nelle 48 ore più critiche (dalle 12 del 31 dicembre alle 12 del 2 gennaio), sarebbero stati tutti presenti, negli altri giorni (eravamo ancora a prima di Natale) sarebbe bastata la presenza alternata di CapoCantierista e del responsabile dei cantieri
E’ inutile stare a dettagliare, quindi farò un breve riassunto…
Sappiamo che i temuti danni non ci furono, mentre ci furono parecchi casini negli immediati prima e dopo…
In definitiva, furono le 48 ore più lunghe della mia vita, e fu il servizio di vigilanza più inutile (per fortuna) della mia vita…

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