Con la sola imposizione delle mani…
Era finalmente giunta la tanto decantata UltraSuperMegaPowerWorkStation, con la quale Disegnatrice avrebbe dovuto schizzare a 200 all’ora e fare di tutto e di più… fregandosene sia dei limiti di velocità che delle pubblicità occulte in televisione…
Su ordine di SuperAmministratore, lo schiavo addetto, ProgettistaGiovane, inizia ad assemblare i pezzi di questa meraviglia tecnologica, sotto lo sguardo attento di Disegnatrice (che non vede l’ora di utilizzarla…), di SuperAmministratore (che non vede l’ora di mettere le limitazioni all’uso…) e di GrandeCapo (che non vede l’ora di sapere se i suoi quattrini sono stati ben spesi…)
Io, che sto seduto nella scrivania a fianco, non vedo l’ora che finiscano e se ne vadano tutti fuori dai marroni… lasciandomi finalmente lavorare in pace…
ProgettistaGiovane continua ad assemblare quello che a me sembra sempre più un normalissimo personal computer…
Alla fine, dopo una lunga faticata collettiva, ProgettistaGiovane mormora un “Ho finito!” e tutti si avventano sulla macchina…
“Accendiamo e vediamo come funziona…”
Attaccano le varie spine alla ciabatta d’ordinanza (?) e premono il tasto di accensione… “Beh!” “Che c@##o fa?” “Perché non si accende?” “C’è qualcosa che non va…” “Questi catorci…” “Ma è una macchina valida… di marca…”
Tutti scrutano attentamente la macchina che, incurante di urla, spintoni ed imprecazioni, continua imperterrita a beffarsi di loro NON accendendosi…
“Dev’essere l’alimentatore!” “No, è senza dubbio saltato il banco delle RAM!” “Macché, è senz’altro la batteria!” “Che batteria? Non è un portatile!” “Ma c’è la luce?” “Perché, non lo vedi?” “La spina è inserita…” “Forse manca rete, vediamo se il quadro è scattato…” “No, non manca la rete: lui sta lavorando…” rivolto verso di me…
“Secondo me è l’alimentatore ciucco…” “No, credo sia la ventola che non parte e impedisce l’avviamento al microprocessore e quindi alla scheda madre…” “Ma io non vedo la luce sul tasto…” “Si, però la spina è collegata…” “Io insisto sulla ventola…” “Io no: per conto mio è l’alimentatore…” “E se fosse un problema di rete” “Che c’entra? Mica siamo in rete: è la macchina che proprio non si accende…” “Ma qui…” “Ma lì…” “Ma su…” “Ma giù…” “Ma si…” “Ma no…”
Dopo una buona mezzora di simili discorsi altamente tecnici e professionali, stanco all’inverosimile di tutte quelle ciance, mi alzo dalla mia scrivania, mi avvicino alla macchina e “Permettete?” allungo il braccio, afferro la spina della ciabatta d’ordinanza e… la infilo nella presa… poi dico a ProgettistaGiovane di accendere la macchina, che stranamente parte… nel silenzio generale…
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