A cosa serve una disegnatrice?

Infatti, anche a me ogni tanto viene da farmi la stessa domanda, specie quando la suddetta Disegnatrice mi viene affiancata anche per qualche lavoro…
Già condivido con la suddetta persona la scrivania (in realtà si tratta di tre scrivanie, disposte in modo da formare una T… io occupo il lato dove ho messo i puntini, Disegnatrice occupa il resto, il telefono e… parte del mio lato…)
Oltre a condividere la scrivania ed il telefono (lo condividiamo? Allora posso usarlo anch’io…), ogni tanto a qualcuno salta in mente che possiamo anche condividere il lavoro, ovvero devo farle disegnare gli impianti che rilevo o progetto, mentre io mi dedico a cose più importanti e proficue, come fare i calcoli con la ciofeca o preparare le relazioni, i capitolati ed i computi metrici che saranno da consegnare al cliente, insieme ai suddetti disegni…
Niente di male, anzi! Sono ben lieto di ricevere aiuto, ma… non da Disegnatrice…
Si parte con una sequela di imprecazioni contro il lavoro, i capi, i colleghi schiavisti, i computer, i politici, la destra, la sinistra, quelli che gliela chiedono, quelli a cui la darebbe volentieri ma che non se la filano proprio… (no, non sto esagerando…)
Si prosegue con un apertura delle tavole di rilievo sulla mia scrivania (quando non direttamente su di me…) e un continuo chiamarmi per chiedermi “Ma questo cos’è?” “Ma questo dove va?” “Ma questo come si fa?” “Ma questo lo posso disegnare così?” “Ma questo lo devo proprio disegnare?”… e via così…
Nel frattempo le squilla il telefonino, allora interrompe tutto, per rispondere e dire alla sua amica (quella che l’ha chiamata) che adesso non solo i capi, ma anche il suo collega la carica di lavori, la schiavizza, le fa battute ardite e cerca solo di portarsela a letto… (dev’essere in crisi di astinenza di scop…te, visto che anche darle del lavoro da fare e rispondere alle sue domande insulse significa cercare di portarsela a letto… magari un giorno faccio che chiedergliela direttamente, così vediamo se me la da o se mi mette – a pieno titolo – nell’elenco di coloro che gliela chiedono quando lei la darebbe volentieri a qualcun altro che non se la fila proprio e…)
Al termine di tutte queste disquisizioni, giunge il momento in cui (tra una telefonata, un ritocco al trucco, una telefonata, una serie di imprecazioni, una telefonata e… una telefonata…) occorre provvedere a mettere insieme il lavoro, compresi i disegni, che si affretta (imprecando e telefonando…) a completare e stampare…
Raccolti i fogli dal plotter, mentre si procede (io, mica lei… troppo impegnata a telefonare…) alla delicata fase di “taglio e piega”, ecco che ci si accorge che il disegno è sbagliato, non sono stati inseriti i rilievi, è tutto fuori scala, i simboli non sono corretti, la legenda è illeggibile, i dati di commessa sono sbagliati, ecc.
Torno da lei, oso disturbarla mentre telefona, per dirle che il disegno è da rifare e mi risponde “Ah, ma io non so niente! Mi date le informazioni sbagliate, io non sono un tecnico, io sono solo una disegnatrice!…” e continua con i lavori malgestiti, i colleghi cafoni e schiavisti, i programmi di disegno che non sono telepatici, i computer, i politici, la destra, la sinistra, quelli che gliela chiedono, quelli a cui la darebbe volentieri ma che non se la filano proprio…
Morale: vado al computer, apro i disegni e me li rifaccio da solo… a che mi serve avere una disegnatrice… tanto alla fine sono io quello che deve rispondere dei ritardi nelle consegne…

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