“ECCONCHIALLORA? Non sono mica matta a parlare da sola?!?!” “Oh, stai calma! Che succede?”
“E' che questo computer... blablabla... ed io non riesco a capire perché non lo posso usare per la mia relazione?”
Siccome avevo capito più o meno lo stesso che ho scritto, le rispondo “Beh! Con word dovresti poter fare benissimo la tua relazione...”
Lei mi guarda perplessa, poi si volta verso il computer e dice “Davvero? Secondo te basta word?” Ero tentato di risponderle con una frase sul tipo “No! Occorre che ci sia un cervello dietro che crei la suddetta relazione, poi word ti serve solo per scriverla, come se la scrivessi con carta e penna...” ma per mia fortuna mi trattenni e feci un grugnito affermativo...
Dopo circa “due minuti due” mi chiamò (strano) e mi chiese “E adesso come devo fare?”
“A fare cosa?” (è brutto rispondere ad una domanda con un'altra domanda, ma... quando ci vuole ci vuole...) e lei, guardandomi come se fossi un idiota che non capiva le cose più ovvie “A mandarla via...”
Un attimo di panico “Dove la vuoi mandare? E, soprattutto, cosa vuoi mandare via?” “Ma questa, sciocco...” e indicò la schermata del suo computer...
Non capendo di cosa parlasse (ma capendo che non avevo altro sistema per capirlo...) mi alzai e feci per andare a controllare, ma lei mi fermò dicendo “Aspetta! E' una cosa personale... Mi devi promettere che non dirai niente a nessuno...” la risposta del mio cervello fu “Ma chi c@##o vuoi che se ne fotta delle tue minch...?” ma quella della mia bocca fu “Non leggerò nemmeno: voglio solo capire bene di cosa stai parlando!”
“Va bene, allora, vieni pure...” mi avvicinai al suo monitor e mi fece vedere una schermata di word con pochissime righe (sicuramente non era una relazione...) e disse “Ecco, devo mandarla via...” Rimangiandomi tutto, lessi quello che c'era scritto e mi accorsi che erano delle frasi “romantiche” dirette al suo “quasi marito”, allora le chiesi “Scusa, ma questa non è una relazione, vero?” “Massì, è per la mia relazione...”
“Cosa devi fare, di preciso?” “Maddai! Domani è “sanvalentino”... La devo mandare al mio “quasi marito” per dirgli che lo amo e poi lui me ne manda un'altra che dice che mi ama e... come si fa con i telefonini...”
Quest'ultima frase, che non c'entrava granché, ebbe comunque l'effetto di attivare il mio neurone dedicato, che in una manciata di secondi elaborò la soluzione “Scusa, tu vuoi mandare questo file al tuo “quasi marito” tramite la posta elettronica?” (non era ancora prassi comune chiamarle e-mail...) “Si, voglio mandargliela per posta elettronica!” (e dirlo prima?!?!)
“Ehm! Non credo si possa fare!” Lei mi guardò con aria strana, dicendomi “Lo so che non si può fare!...” fu la mia volta di guardarla stupefatto... “...Ma voglio capire perché non posso farlo...”
Con un filo di voce risposi “Perché non abbiamo il collegamento ad internet...” “Ah!” fece lei, rifletté un attimo, poi “...e come posso mandargliela?”
“File, stampa, busta di carta e consegna a mano, stasera... Apprezzerà di più…” e tornai al mio lavoro...
Naturalmente, il massacro di San Valentino ebbe un seguito, due giorni dopo…
:-D :-D Ma come l'hanno selezionata una tale stordita?
RispondiEliminaNon so che dirti: è vero che è arrivata e ha cominciato a lavorare una ventina di giorni dopo di me, ma la selezione l'avevano già fatta prima :-)
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