Il principio dell’imbuto…

Era giunto il periodo di fare le verifiche periodiche da un cliente, adibito a Casa di riposo…
Poiché l’addetto all’ufficio tecnico ero io, toccava a me dirigermi presso il cliente con la strumentazione ed effettuare le verifiche previste, quindi carico in macchina lo strumento, una serie di cacciaviti, pinze e forbici e uno dei Cantieristi, e mi dirigo verso la sopracitata casa di riposo per svolgere un’attività che di riposante non aveva nulla…
Stranamente, tutto procede per il meglio, finché non si giunge a quello che nella planimetria in mio possesso era segnato come “Quadro Cucinotta”…
Già speranzoso di vedere un ritratto della bella attrice (anche se un pochino preoccupato del fatto che un quadro simile giacesse all’interno di una casa di riposo, visto che difficilmente avrebbe avuto sugli ospiti un effetto “riposante”), chiedo indicazioni in merito alla Responsabile, la quale mi fa accompagnare presso la cucina della casa di riposo… (ettepareva?)
Individuo il quadro elettrico, completo di un interruttore magnetotermico differenziale, e mi appropinquo con l’apposito strumento per effettuare la misura, mentre la Cuoca si premurava di farmi presente che non dovevo tenere conto del disordine e simili facezie… (tra l’altro, mi pare che disse anche qualcosa in merito al fatto che poco prima era già andata via la luce, ma io non le prestai molta attenzione…)
Prendo i dati dell’interruttore “…quadripolare…10kA di potere di interruzione…25A di nominale…300mA di differenziale…”
Apro il quadro elettrico, posiziono le sonde e… la Cuoca mi chiede se devo levare la corrente… “Ehm! Si, verrà levata da questo strumento, ma solo per pochi secondi (la rimetterò subito…)” “Ma io sto cucinando…” e mi indica il fornello a gas…
“Stia tranquilla, signora… io leverò la corrente, non il gas…” Sebbene preoccupata, la Cuoca si convince che non interromperò la sua cottura…
Faccio partire lo strumento e… TAC! Scatto dell’interruttore e siamo subito al buio…
Lo strumento deve aver registrato i tempi di intervento, anche se non ho sentito il beep…
Allungo la mano per ripristinare l’interruttore e… “Ma cosa?!?!” “Che succede?” “L’interruttore non è scattato!” “E allora perché siamo al buio?” (la logica della Cuoca era ineccepibile…) “Non so, adesso vediamo…” uscendo dalla cucinotta, vedo che anche il corridoio è spento (sono accese solo le luci di emergenza…) e qualcuno sta imprecando per la mancanza della luce…
Sconcertato, mi approssimo al quadro di piano (già provato, pochi minuti prima…) e vedo che l’unico interruttore scattato era un differenziale identificato come “Luce corridoio”, costituito da un interruttore magnetotermico differenziale bipolare da 16A con corrente differenziale 30mA (?!?!), mentre il magnetotermico quadripolare da 32A identificato come “Cucina” era tranquillamente in posizione di ON…
Un pochino preoccupato, apro il quadro elettrico e controllo, provo a riarmare l’interruttore “Luce corridoio” e… torna la luce in cucina… provo quindi a staccare l’interruttore “Cucina” e non accade niente… (eppure lo strumento mi dava un certo assorbimento sotto quell’interruttore…)
Alla fine, mi segno sulle mie note che non è possibile provare l’interruttore differenziale del quadro elettrico di cucina, perché sotteso ad un interruttore sempre differenziale di taglia inferiore nel quadro di piano… la prova dello strumento faceva scattare questo interruttore, e non sarebbe mai potuto scattare quello a valle…
Ovviamente, GrandeCapo mi avrebbe detto di far sostituire i due interruttori tra loro, in modo che il più grande stesse a monte e quello più piccolo a valle… come dev’essere…
Segnalai anche che l’interruttore a monte era monofase, e l’interruttore a valle era trifase, e non mi dimenticai di segnalare anche altri due piccoli dettagli… tutte le fasi del cavo che arrivava all’interruttore a valle erano percorse da corrente… e il cavo che arrivava a valle era da 2,5 mmq, mentre quello che partiva da monte era da 6 mmq (…non ho mai trovato una sola scatola di derivazione nel percorso tra il quadro di piano e la cucinotta…)
NOTA: in realtà, in sede di rifacimento della linea incriminata (durante i lavori di adeguamento delle anomalie riscontrate…) si scoprì che la linea che alimentava il quadro cucinotta era derivata da una scatola di derivazione al piano inferiore (?), alimentata al termine della rete di illuminazione del corridoio al piano… (con suddivisione della fase unica nelle tre fasi che giungevano al quadro suddetto…). Non si è mai capito cosa facesse la linea che partiva dall’interruttore identificato come “Cucina”, in quanto nessuno si è mai lamentato di essere rimasto senza elettricità, quando la suddetta linea è stata scollegata… benché ci fosse un certo assorbimento di corrente nella linea...

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