La Grande Società SuperEsperta aveva come fornitori principali una serie di consulenti esterni, molti dei quali erano stati di fatto “internati” nella Grande Società SuperEsperta, ed a questi consulenti esterni internati venivano affidate varie mansioni sul genere schiavistico, tra le quali l’andare a fare fisicamente i lavori (leggi rilievi, misurazioni, analisi documentazione esistente, pulizia della m€§da…) presso i clienti dei clienti dei clienti…
Dalla somma di queste cose, io, umile consulente esterno internato presso la Grande Società SuperEsperta, mi trovai un giorno al cancello di Grande Azienda, armato di una valigetta da supertecnico e di un biglietto con il nominativo della persona che dovevo incontrare…
Mi trovai davanti un elemento addetto alla sorveglianza, che pareva l’incarnazione delle peggiori barzellette sui personaggi in divisa…
“Tu chi sei? Che vuoi? Da chi devi andare?” (naturalmente, l’accento ne indicava la chiara provenienza scandinava…, ed essendo anch’io di origine parzialmente scandinava, stavo per rispondergli con lo stesso tono, ma ho deciso di trattenermi…)
“Sono MK66 di Grande Società SuperEsperta e devo andare da Tizio di Grande Azienda…” faccio, consegnando un biglietto da visita…
Sorvegliante mi scrutò attentamente, osservando con la vista a raggi X se nella mia valigetta formato A4 (o poco più…) si nascondessero i componenti ancora non innescati di un ordigno nucleare tascabile… poi si decise a telefonare a Tizio, dicendogli “Dottore? Buongiorno! Sono Sorvegliante! C’è qui uno che deve venire da lei…” dopo aver ascoltato la risposta, si rivolge a me e mi fa “Lei chi ha detto di essere?”
Sorvolando sulla costruzione grammaticale della frase, gli risposi, consegnando nuovamente un biglietto da visita “Sono MK66 di Grande Società SuperEsperta!” Lui ripeté parola per parola “Dice di essere MH26 di Nome Simile A Grande Società SuperEsperta…” “No, di Grande Società SuperEsperta!” ripeto io, consegnando un altro biglietto da visita, tanto per precisare… “Dice di essere di Altro Nome Che Non Assomiglia Nemmeno…” io, per evitare problemi (e perché inizia a far freddo…) gli faccio “Sono qui per conto di Società UltraEsperta…” “Ha detto che è per conto di Società UltraEsperta…” (il nome gli era noto, quindi lo pronunciò correttamente…) dall’altra parte Tizio doveva aver capito, quindi gli disse di farmi passare, allora Sorvegliante si voltò verso di me e si preparò alla complicata operazione di prepararmi un permesso di ingresso per Tizio…
Approssimando le dita alla tastiera del computer, mi chiese “Come si chiama?” gli ri-consegnai un altro biglietto da visita della ditta, ripetendo “Mi chiamo MK66… sono della ditta Grande Società SuperEsperta…”
Grazie al biglietto da visita riuscì a scrivere qualcosa al computer, poi mi chiese “Lei da chi deve andare?” Restai un pochino sconcertato, ma alla fine gli risposi “Devo andare da Tizio! (Quello a cui hai telefonato 10 secondi fa, IDIOTA!!!!… no, questo non gliel’ho detto… era armato!!!)”
Pensavo che fosse tutto finito, ma il tipo mi fece un’altra domanda “Lei è qui per lavorare?”
Lo guardai sconcertato, pensando “Eccheticredi? Che sono qui in villeggiatura o perché ho sentito dire che c’è una piscina coperta?!?!?!” ma risposi annuendo “Si, devo fare un lavoro…” Mi interruppe con un “Allora mi deve dichiarare tutta la sua attrezzatura, computer e altro…” Lo guardai stupito “Che cosa?” “Lei mi deve dichiarare tutta la sua attrezzatura, computer e altro…” ripeté imperterrito…
“Io sono qui per fare dei rilievi sull’impianto elettrico!” “Allora è qui per lavorare! Mi dichiari la sua attrezzatura, il suo computer e quello che ha addosso e nella valigia…”
Stavo per mettermi a piangere, quando all’improvviso mi venne l’illuminazione…
“Scusi, ma cosa intende dire con essere qui per lavorare?” “Che è qui per fare i lavori… non per parlare con qualcuno!” Lo scruto un attimo e… “Ma io devo solo parlare con Tizio…” “Solo parlare? Allora non è qui per lavorare?” “Beh! Il mio lavoro consiste nel parlare con Tizio degli impianti elettrici…” “Ahhh! Allora va bene! Ecco il suo permesso…” e finalmente riuscii ad allontanarmi da quel sorvegliante…
NOTA: da allora, ogni volta che tornai presso Grande Azienda, quando i vari sorveglianti mi rivolgevano la fatidica domanda, rispondevo immediatamente “No, devo solo parlare…”
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