So fare tutto… anche con la lingua…

Era molto strano, ma quel giorno Segretaria ed Amministrativa stavano prendendo il caffè insieme alla macchinetta...

Io, in preda ad una delle mie leggendarie crisi di astinenza da caffeina, mi approssimo alla macchinetta, saluto entrambe con uno dei miei soliti grugniti, inserisco la chiavetta nella macchinetta che mi riconosce e comincia a preparare il caffè senza che nemmeno io prema il tasto corrispondente (non è proprio così, ma questa parte è talmente automatica e veloce che potrebbe anche esserlo…).

Nel frattempo (macchina lentissima…), mi sorbisco un discorso del genere “Ti avrei chiamato, ma da quando sono stata trasferita nell'ufficio di GrandeCapo, non ci vediamo quasi più e... blablabla...” “Non ti preoccupare!” (Non mi hai praticamente mai invitato a prendere il caffè quando eravamo nello stesso ufficio, ed ora mi rompi i marroni per dirmi che ti dimentichi di invitarmi adesso che finalmente sono da solo a fare il mio lavoro...?!?!)

Fatta la dovuta digressione nei miei confronti, Segretaria riprende a chiacchierare con Amministrativa, la quale (perfida quasi più di me... possibile?!?!) le chiede “Ma allora, dal tuo curriculum sai gestire un ufficio anche con clienti esteri?” Segretaria, ben lieta di esporre le sue capacità professionali, inizia a discutere di questa nuova variante, contenta anche del fatto che io fossi lì ad ascoltare... (chissà poi perché? Io non avevo alcuna influenza nelle decisioni aziendali... Non potevo assolutamente farle fare carriera...) e comincia un discorso dei suoi, del quale il mio neurone dedicato (si, solo uno dei miei neuroni poteva essere dedicato ai discorsi di Segretaria, e solo perché non si poteva uscire dallo stanzino della macchinetta con il bicchiere in mano...) coglie solo alcune frasi... “Si, so fare tutto...” (mi viene in mente l'episodio dell'offerta sballata...) “...conosco bene i programmi di office...” (mi viene in mente quando fui costretto ad insegnarle l'uso di word ed excel...) “...e me la cavo bene anche con la lingua...” (ecco, questa mi mancava..., ma d’altronde non me ne ha mai dato dimostrazione, a meno che non si riferisse al fatto che la lingua la teneva parecchio in esercizio, non stando mai zitta…)

La perfidia di Amministrativa venne a galla solo qualche giorno dopo: lei sapeva che GrandeCapo stava per entrare in affari con una società estera, così casualmente accennò che Segretaria aveva detto di cavarsela bene con la lingua... Segretaria non accennò assolutamente alcun diniego e GrandeCapo ne approfittò subito per (farle) avviare una trattativa telefonica ed epistolare con i nuovi clienti...

Per la parte epistolare, ci fu poco da fare: dopo un paio di catastrofi inviate come fax e tornate con una frase che significava (più o meno) “che c@##o avete scritto?”, Segretaria riuscì a tirare fuori una qualche scusa del genere “...sono discorsi troppo tecnici per me...” e GrandeCapo decise che la patata bollente venisse trasferita all'ufficio tecnico... (per fortuna, era un periodo particolare: i cantieri chiamavano... così fu ribaltata, a stretto giro di posta, sull'ufficio amministrativo... in fondo, giustizia è fatta!)

Per quanto riguarda la parte telefonica, non ho competenze in merito (io parlo inglese più o meno come Toro Seduto...), ma non mi ricordo di aver mai assistito ad un tale pastrocchio linguistico... per fortuna sua, pare che Segretaria avesse (più che un curriculum) un cu...o di tutto rispetto... la controparte di Segretaria dal lato del cliente straniero era di origine italiana, e capiva abbastanza la sua “nonna-lingua”... l'italiano, quindi alla fine tutto andò a posto lo stesso... e GrandeCapo avviò le sue professionalità anche all'estero...

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