Ero quasi felice che si fosse sistemata la situazione, e proibii alla Stagista di far ripubblicare l'annuncio, ricorrendo anche a minacce di ripercussioni fisiche nei suoi confronti (che ovviamente non avrei mai fatto, ma ero veramente furioso in quel periodo).
In effetti, dopo quella volta, per un certo periodo di tempo le chiamate smisero (evidentemente Stagista aveva capito di smetterla di far pubblicare l'annuncio), e cominciai a tirare un sospiro di sollievo.
In quel periodo, Segretaria venne da me e mi disse “MK, ti andrebbe mica di passare una serata in allegria insieme a me?”
La guardai stupito (ok, lo sapete che, in fondo, meritava guardarla) e le chiesi “Che vuol dire passare una serata in allegria insieme a te?”
Ehi, so benissimo cosa state pensando, e vi assicuro che ho pensato la stessa cosa, ma ricordate il quasi-marito formato armadio?
“Ma niente di strano: usciamo tutti insieme e ci divertiamo per la serata, e magari per la notte!” “Tutti insieme chi?”
“Io e te, insieme a PiccoloCapo e Stagista!” “E il tuo quasi-marito”?
“No, lui è fuori città, quindi non viene!” “Io con chi dovrei stare? Con te o con Stagista?”
“Beh, tu sei quello che la frequenta di più, quindi staresti con lei, ma siamo tutti insieme per divertirci, mica facciamo le coppiette...” “Ok, quindi io farei coppia con Stagista e tu con PiccoloCapo?”
“Ti ho detto che non facciamo le coppiette! Io sono una ragazza seria e ho il mio quasi-marito per certe cose!” “Quando sarebbe quest'uscita di gruppo?”
“Domani sera! Vieni?” “Ok, ma solo per salvare Stagista dalla compagnia di PiccoloCapo!”
“Va bene!”
L'indomani sera, l'auto di PiccoloCapo si fermò sotto il mio portone e mi chiamò al citofono “Scendi o me ne devo andare?” “Scendo, scendo...”
Scesi in strada, salii in auto e andammo a prelevare le fanciulle, che si sedettero sul sedile posteriore, con un certo disappunto di PiccoloCapo.
Andammo in un locale che lui conosceva, ci sedemmo al tavolino e ordinammo da bere, mentre chiacchieravamo allegramente con le ragazze.
O meglio, man mano che la serata proseguiva e i bicchieri vuoti si accumulavano sul tavolino, mi accorsi che io e Stagista stavamo chiacchierando allegramente, ma Segretaria non era molto allegra e non chiacchierava parecchio con PiccoloCapo... anzi, era continuamente in agitazione, allontanandosi da lui e sovente finendo addosso a me, finchè mi voltai incavolato “Che diavolo hai?”
I due si bloccarono, specie PiccoloCapo, e lei ne approfittò per alzarsi in piedi e spostare la sedia accanto a Stagista, rossa come un pomodoro maturo, mentre PiccoloCapo, altrettanto rosso, si spostava sulla sedia e si raddrizzava.
Naturalmente, io ero abbastanza idiota da non aver capito nulla di quello che era successo, e da non essermi accorto che lei si allontanava da lui per via dell'incredibile allungamento delle sue mani, che sembravano costantemente essere magneticamente attratte da ciò che si trovava sotto la minigonna di lei...
Nessuno dei due disse nulla, ma ormai era tardi ed era ora di rientrare, e lei si confidò durante il viaggio di ritorno con Stagista, per cui pochissimo tempo dopo seppi tutto anch'io...
Alcuni giorni dopo, in ufficio, Segretaria entrò nel mio ufficio e mi si avvicinò.
Io la guardai e le chiesi “Cosa c'è?”
Lei non disse assolutamente niente, mi venne vicino e mi diede un bacio sulla guancia, poi disse “Grazie: mi hai salvato da un disastro!” e se ne andò.
Ci misi alcuni minuti a capire a che disastro si riferiva, ma da quel giorno, ogni sera prima di andare via, Segretaria entrava nel mio ufficio e mi salutava con un bacetto... e PiccoloCapo diventava ogni giorno più intrattabile e scontroso, specie con me...
Ma questa è un'altra storia!
Peccato che comunque si stava aprendo un altro fronte nel mio futuro battagliero...
Io certe cose proprio non le capisco. Sarà che sono ingegnere... O sarò ingegnere proprio perché certe cose non le capisco? Mah, è un po' come il principio della dinamo autoeccitata...
RispondiEliminaAvrà realmente a che fare con l'ingegneria: nemmeno io avevo capito gran chè all'epoca... ;-)
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