In particolare, il concetto di relatività è facilmente applicabile al tempo, visto che per due osservatori diversi il tempo non scorre nello stesso modo.
Per chiarire meglio il concetto relativamente difficile, mi affiderò ad alcuni esempi che, come da regole fisiche, chiunque di noi è in grado di ripetere facilmente senza nemmeno la necessità di un laboratorio.
- Primo esempio, la ricreazione:
- Secondo esempio, l'esame:
Questi esempi da soli dovrebbero chiarire e dimostrare la tesi esposta, ma occorre un ulteriore passaggio: determinare un'unità di misura per il confronto!
Nel primo caso si è parlato di mezz'ora, quindi ci si affida a un orologio che ovviamente deve essere un punto di riferimento indipendente da ciascuno degli osservatori (volete mica che i ragazzi che giocano si fermino a controllare l'orologio per vedere quanto manca allo scadere del tempo? O che l'insegnante stufo non cerchi poco democraticamente di anticipare i tempi?) quindi si aspetta che l'orologio elettrico della scuola suoni la propria campana, ma essendo un orologio elettrico può avere problemi di funzionamento e quindi come si controlla l'evolversi dinamico senza un riferimento reale?
Nel secondo caso la tempistica è affidata egualmente agli orologi, sia quello del docente (che infine decide comunque, in maniera semi-dittatoriale) sia quello dei singoli studenti (che guardano sempre più terrorizzati, sapendo che alla fine non è il loro orologio quello di riferimento effettivo), ma siamo sicuri che tutti gli orologi segnino la stessa ora? E se ci sono problemi di sincronizzazione? Mica possiamo telefonare al Galileo Ferraris per sapere l'ora esatta ogni tot minuti, come sarebbe bene evitare che alla fine il docente urli “Consegnate!” e qualcuno cominci a dire “Ma mancano ancora 5 minuti..” avviando un contraddittorio che dura ben più dei suddetti 5 minuti, ma non serve a nulla a chi lo ha avviato per cercare di completare il proprio elaborato.
La cosa migliore è cercare una unità di misura del tempo base accessibile e ripetibile da chiunque, che permetterà di verificare l'esattezza degli esperimenti, senza problemi di sorta in caso di contraddittorio.
Il vero problema è definire tale unità, visto che, come disse tempo fa Einstein, tutto è relativo, compreso il tempo, e questo influisce nella stessa determinazione dell'unità di misura fondamentale, come possiamo chiarire facilmente con un ulteriore esempio, sicuramente dimostrabile da tutti, in cui si cerca di definire ben due unità di misura temporali, che risultano coincidenti quantitativamente ma estremamente diverse qualitativamente:
- un attimo: il tempo che passa tra lo scattare del semaforo verde e l'idiota dietro che suona il clacson
- un'eternità: il tempo che passa tra lo scattare del semaforo verde e l'idiota davanti che si decide finalmente a partire
Una buona unità assolutà è l'attimo femminile, ovvero il tempo che passa tra quando tua moglie ti dice "sono pronta in un attimo" e quando è pronta veramente. Sono due ore nette. È una delle costanti universali dell'universo: se l'avesse saputo Planck...
RispondiEliminaA proposito, la sai quella di Heisenberg e Schrodinger che decidono di passare una sera in compagnia di una prostituta? Ne cercano una in macchina, accostano, tirano giù il finestrino e chiedono: "Quanto?"
(OK; lo so, è freddina...)
Meno male che non sono sposato, così posso uscire, andare in giro in auto con Heisenberg e Schrodinger a cercare compagnia, fare tutto quello che devo fare e rientrare prima che lei sia pronta... :D
RispondiElimina(questa, invece, fa venire il raffreddore anche agli eschimesi...)
Hai dimenticato l'esempio più importante:
RispondiEliminaLa lunghezza del minuto dipende dalla parte della porta del bagno in cui ti trovi
Vero.
RispondiEliminaCome diavolo avrò fatto a dimenticarmene?