Adesso ti siedi accanto a me

Architetta (che sappiamo essere la responsabile del Progetta Mannaggiamenti) deve chiudere il suo lavoro, inserendo i dati degli impiantisti per completare la propria documentazione e tener conto della contabilità progettuale.
Nessun problema, se non fosse che, da brava architetta, al solito si dimentica del tutto della parte impiantistica (certa gente non imparerà mai), per cui la prima edizione del lavoro viene a costare qualche migliaio di euro in meno del budget previsto.
Ovviamente, l'intero staff dei Progetta Mannaggiamenti è estasiato da questa situazione, dato che vedono un risparmio notevole (e quindi un miglioramento) sulle indicazioni del progetto preliminare... tutti tranne uno, che reputa strano un simile divario in meno, quando di solito il divario è sempre in più (ovvero nel progetto definitivo di solito viene un importo a budget superiore a quanto previsto nel preliminare) ma non è colpa sua: prima di passare in quello staff era un tecnico anche lui.
Informata Architetta della cosa (ed essendosi beccato una serie di insulti e offese da parte del resto dello staff), si accorgono entrambi che il nuovo Padiglione fieristico sarà fantastico e favolosamente economico, ma sarà il caso che i visitatori e gli standisti si portino cappotti e giacconi da casa, e magari anche una torcia elettrica per vederci... per quanto riguarda le esposizioni, probabilmente verranno rifornite serie complete di batterie per portatili, in modo che possano far vedere tutte le presentazioni in powerpoint senza problemi...
Visto che c'è effettivamente un errore di fondo da parte sua, Architetta smette di accanirsi sui miseri resti mortali del povero membro dello staff e fa il numero delle emergenze: 911!!!
“MK!” “Ciao MK, sono Architetta!” sono incerto se sbattere subito giù o continuare la conversazione, ma poi propendo per quest'ultima soluzione, anche perché se sbattessi giù la cornetta mi richiamerebbe prima di subito
“Che vuoi?” “Dai, non fare così! Ho bisogno di te...”
“CHE VUOI???” “Dovresti venire nel mio ufficio... subito... peppiacere...”
Gerarchicamente mi è superiore, essendo io un esterno e lei una da internare, quindi devo obbedire.
Mi alzo, esco dall'ufficio, mi infilo dentro il bagno per svuotare la vescica, tiro lo sciacquone e mi lavo le mani, poi scendo dalla scala a chiocciola, attraverso la sala mensa/scantinato/sala plotter e risalgo dalla scala a chiocciola dall'altra parte, sbucando nell'atrio dell'ufficio, raggiungo la porta dell'ufficio di Architetta ed entro (non serve bussare, tanto credo che non usi più il vibratore in ufficio).
Lei trasale “Macca##o!!! Ma tu non bussi mai? E se fossi stata nuda?” “Sarei morto per lo spavento! Che diavolo c'è?” “Stronzo! Piantala di dire cazzate e siediti, che devo parlarti!”
Mi siedo e lei comincia “Allora... si tratta della commessa relativa al nuovo Padiglione fieristico... ci hai lavorato anche te, vero?” “Vero!”
“Dunque... noi da questa parte dobbiamo controllare che le lavorazioni si svolgano nel modo migliore e che si rimanga nel budget prefissato e che... BLABLABLA...” e all'improvviso la sento urlare “Oh! Mi stai ascoltando? Hai capito quello che ho detto?”
Svegliandomi di soprassalto alle sue urla esclamo sconcertato “...si, per me va bene il cappuccino...” “Eh? Che c'entra il cappuccino?”
“Uh? Ah! Sei te? Che incubo! Allora... che mi dicevi?” “Ma che stronzo che sei! Ti sei addormentato mentre io ti spiegavo tutto! E adesso devo ricominciare?”
“Se ricominci, dimmelo prima, così vado a prendermi un cappuccino e poi torno quando sei finalmente arrivata al dunque!” “Ma... ma... ma... tu non puoi trattarmi in questo modo!!! Io sono tanto brava, bella e buona! E tu mi tratti in questo modo da cafone!!! Sei veramente uno stronzo!!! Non voglio più vederti, vattene!”
Mi alzo e vado verso la porta, ma lei mi ferma “Ehi! Dove vai?” “Hai detto che me ne devo andare, no?”
“Vieni qua e siediti!” “Cerca di deciderti! Capisco che tu possa avere il tuo ciclo, ma non devo essere io a subirne le conseguenze: mica sono il tuo fidanzato!”
“Ma quale fidanzato? Io sono sing... Basta! Siediti e stai zitto! ...allora, dicevamo che... va bene: pare che qualcuno qua si sia dimenticato di quotare le voci relative agli impianti e quindi il computo finale viene troppo basso...” “E io che c'entro? Se qualcuno qua è così deficiente da non saper nemmeno contare, che ci posso fare io? Mica posso rimandarlo alle elementari!”
“Ti ho detto di stare zitto!” “Uh?”
“Ho bisogno che tu mi aiuti a recuperare tutte le voci impiantistiche per sistemare la quotazione del computo finale!”
Non le rispondo nulla, e lei mi guarda stupita “Beh? Non dici nulla?” “Adesso posso parlare?”
“Certo! Allora, come facciamo?” “Semplice: ti dico qual è la cartella e ti prendi le voci che ti servono!”
“Eh? Cosa? No! Io non posso farlo da sola...” “Perché? Si tratta di aprire un paio di file in excel e sfogliarli, quindi prendere i valori e inserirli nel tuo programma di computo!”
“Si ma non posso farlo da sola! Ho bisogno di aiuto per l'inserimento...” “Perché?”
“Perché non so cosa devo fare!” “Non sai copiare i risultati di un computo metrico?”
“Non so quali devo prendere e dove devo metterli!” “Devi prendere tutti quelli riportati nell'ultima tabella riepilogativa, per il resto, mettili dove vuoi!”
“Ma io non so copiare da excel in quel programma, devo inserirli da zero...” “Boh, e cosa vuoi da me?”
“Non puoi inserirmeli tu?” “Certo, se mi insegni prima come funziona quel programma di computo che usi tu...”
“E come faccio, che non lo so usare manco io? Senti, ho deciso: lo facciamo insieme!” “Cosa?”
“Tu lo tiri fuori e io lo metto dentro...” “COSA?”
“Il risultato del tuo computo, no?” “Ok, ma come facciamo a farlo insieme?”
“Ti siedi qui accanto a me e mi dici le voci che devo inserire, copiandole dall'altro file...” “Ehi, io non ho tempo di stare qui con te...”
“Perché? Ti fa così schifo starmi vicino?” “Ho mille altri lavori da portare avanti!”
Lei assume una posa da cartone animato con occhioni pieni di lacrime e voce tremolante quasi piangente “No, dai... stai qui con me... dammi una mano... peppiacere...” “Maledizione! Perché a me nessuno mai da una mano, quando sono in difficoltà?! Vabbè, stampami quei due file di excel...”
“Li avevo già stampati, sono lì fuori!” “Ma che razza di...! Ok, vado a prenderli...”
“Torna subito, che ti aspetto: oggi sarò tutta per te! Sei contento?” “Eh! Come un agnello a pasqua...”
E così passai il resto della giornata seduto a stretto contatto con Architetta, a leggere le cifre dei computi impiantistici e aspettare che lei riuscisse e metterle dentro il suo computo, creando le voci, scrivendo e inserendo finalmente queste cifre, e ovviamente disperandosi nel vedere il totale salire immediatamente sopra i livelli del budget prefissati, al punto di chiedermi se era proprio necessario arrivare alle cifre calcolate o se si poteva lo stesso cercare di risparmiare qualche migliaio di euri... ovviamente la mia risposta era negativa, dato che i calcoli riportati erano ottimizzati e, per risparmiare, l'unico sistema sarebbe stato levare intere macro-voci impiantistiche, per esempio si potevano levare gli impianti antincendio o gli impianti di illuminazione o quelli di controllo delle presenze, ma certo non sarebbe bastato ridurre il numero di lampade o levare qualche sensore qua e la, come diceva lei...

Usando excel ci vogliono circa 20 minuti a fare questo lavoro, usando quell'accidente di programma specialistico per computi e offerte che SuperAmministratore ha pescato chissà dove, ci abbiamo messo praticamente 4 ore... alla faccia dell'ottimizzazione delle risorse!

Assistente consulente

Ebbene si, a quanto pare, i commentatori avevano ragione: Termica mi ha nominato d'ufficio suo consulente informatico senza stipendio, senza ricompense in natura ma con ricco corredo di cazziatoni.
L'ultima parte fa riferimento al modus operandi di Termica che chiacchiera con Stagista raccontandosi l'un l'altra particolari più o meno truculenti della propria vita (cui ovviamente non presto la minima attenzione) e all'improvviso le chiede un'informazione di natura informatica, alla quale ovviamente Stagista non sa dare risposta (non è certo colpa sua: tutto quello che è al di fuori di cliccare con mouse, scrivere su tastiera e leggere su schermo, per lei è pura magia), quindi Termica si volta verso di me “MK?”
Sentendomi chiamare direttamente le rispondo “Che c'è?” “Come si fa?”
Ovviamente lei da per scontato che io dia retta ai suoi discorsi, ma siccome non è proprio così, mi tocca riformulare la domanda “Come si fa, cosa?”
Lei, a questo punto, si incazza di brutto, visto che non ho degnato della dovuta attenzione le sue ciance “Come?! Non mi hai ascoltato?! Che parlo a fare? Voi maschi siete sempre incapaci di dare retta a una donna! Siete buoni solo a guardarmi le tette e il culo! Eccheccaxxo!!!”
“Scusami se non mi sono intromesso nei tuoi discorsi! Piuttosto che incazzarti, fai prima a spiegarmi cosa vuoi sapere, se credi che io sia in grado di risponderti!”
Lei, dopo lo sfogo iniziale, si calma e mi ripete la domanda che aveva rivolto a Stagista prima, al ché io devo per forza saperle rispondere, per evitare di beccarmi un'altra filippica sulle mie incompetenze, sul fatto che i maschi sono buoni solo a guardarle le tette e il culo e non servono nemmeno a spiegarle un minimo di informazioni, che le fanno solo progettare impianti di fognature, che lei è troppo bella e brava per fare le fogne, che delle tubazioni non ci capisce un tubo, eccetera eccetera.
Ovviamente questo tipo di sfoghi lo fa comunque, anche se rispondo alle sue domande, ma almeno lo fa dopo, quando riprende a chiacchierare con Stagista e non lo fa riferendosi direttamente a me.

NOTA 1: ricordiamoci sempre che io sono un ingegnere elettrotecnico, mentre Termica è un'ingegnere informatico della generazione cresciuta "a pane e computer", mica come me.
NOTA 2: volete sapere il tenore delle sue domande: l'ultima è stata “Come faccio a stampare una schermata? Clicco su STAMP ma non mi manda in stampa niente!”
NOTA 3: dopo aver letto l'ultima frase, rileggere subito la nota 1...  :dho:

Io non spikkio inglisc..

Ultimamente, la Grande Società ha strani piani in mente.
Una mattina arriva una mail da SuperAmministratore che ci comunica che dovremo saltare la pausa pranzo per fare un test di inglese, e di non rompere che anche i capi lo faranno e nemmeno loro mangeranno (tralasciamo il fatto che mentre noi dovremo poi riprendere il lavoro, loro usciranno subito dopo per andare al ristorante, loro... tralasciamo, sennò divento polemico, cattivo, e mi si rovina la digestione...)

Il tizio pare essere di madrelingua anglo-britannica e si presenta con un normale ritardo di dieci minuti (praticamente puntuale, e comunque sempre all'interno del "quarto d'ora accademico").
Consegna a tutti un foglio scritto con una serie di domande del genere metti la crocetta sulla risposta giusta per completare le frasi, e tutti si lanciano alla ricerca di penne e simili oggetti da scrittura (ovviamente mancanti in uno studio di ingegneria).
Completato il questionario (ovviamente non c’era nemmeno una parola in italiano, neanche le istruzioni di completamento), lo si firma e lo si consegna, attendendo infine che costui ci chiami uno per volta per l’esamino orale.
Ai primi che escono vengono fatte le solite domande di rito, e si scopre che le domande sono sempre le stesse: sostanzialmente qual è il nostro ruolo all’interno della Grande Società e dove siamo stati in vacanza l’estate scorsa.
Quando viene il mio turno, entro dentro e costui comincia il suo interrogatorio in lingua, al quale rispondo cercando di recuperare i rari concetti ancora presenti nel mio cervello da una scarsissima preparazione scolastica (tralasciando le medie, nel biennio delle superiori, la mia classe avrà visto la professoressa di inglese per non più di tre mesi in tutto, abbiamo avuto per il resto diverse supplenti, ma nessuna ha mai pensato che fosse il caso di spiegarci qualcosa):
“Good morning!” “Gud monning!”
“No, it says gooood morrrrning, not gud but good and not monning but morning..” “Schius mi: goooood morrrrrning viet.. ehm..”
“Ok, waz your naim?” “Mai nem is..”
“No, it says naim, not nem or neim, naim!” “Ok, mai..”
“No, it says mei, not mai, mei!” “Ok, mei naim is MK..”
“No, it says Em Kei, not M K but Em Key..” “Ok..”
“Waz your role in dis sosiaiti?” “Uh?”
“Your role, waz do yu do iar?” “Ah, ai em a..”
“No, not ai em but ai am” “Ai am a consultent..”
“Waz?” “Electrical enginier..”
“No, not enginier but ainginier..” “Ok..”
“And, uere ar yu gon..” “Eh?”
“Holideis..” “Ai ev bin..”
“No, ai ed biin..” “Ai ed biiiin in Torino..”
“No, Turin, not Torino..” “Ehi! Quando ho studiato io (in quei 3 mesi alle superiori che la professoressa si è fatta viva) dicevano che i nomi propri non si traducono!”
“Yess, ma gli inglesi possono tradurre anche i nomi, visto che la loro è la lingua più importante!” “Finchè ci sono dei "cujun" che glielo permettono..”
"Waz cujun?" "No: tu NON lo vuoi sapere veramente!"
“Vuell.. ai fink det..” “Fikkati quello che vuoi! Io me ne vado!” e mi alzo uscendo per andare a mangiare.

Il corso si fa in due livelli per due giorni alla settimana durante la pausa pranzo: nel livello base ci sono quelli che non sono mai andati in vacanza in paesi anglosassoni e nel livello avanzato quelli che almeno una volta ci sono stati.
Stranamente, non sono risultato iscritto al corso, così per due giorni alla settimana mi tocca godermi la pausa pranzo e uscire, al posto di rintanarmi nella sala riunioni e fare conversazione in lingua saltando il pasto.. che sfiga!!! Peraltro, mica vorremo interrompere una gloriosa tradizione secondo la quale la Grande Società non mi ha mai pagato un singolo corso (ovviamente solo a me: c’entra niente il fatto dei consulenti esterni: agli altri consulenti i corsi sono stati pagati..)

Oltretutto, essendo l’unico che non partecipa, sono anche esonerato dal capire il significato dei messaggi di errore che appaiono nei computer delle colleghe:
“MK!!! E’ apparso un messaggio di errore! Vieni a risolvermi il problema!” “E’ in inglese?”
“Certo!” “Allora non posso: io non spikkio inglisc..”

Idee regalo

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Corso di formazione

Di recente ho avuto richiesta per svolgere un incarico particolare, per il quale dovevo frequentare un corso di formazione, che mi sarebbe comunque stato utile anche per la mia crescita professionale.
Per frequentare lo stesso, mi rivolgo alla sede dell’Ordine dove, a stretto giro di posta, mi mettono in contatto con la Fondazione che stava organizzando proprio un corso nel settore specifico (guarda caso).
Compilo il modulo di adesione e mi arriva la richiesta per il pagamento del bonifico, eseguo e mi giunge il calendario del corso con programmi e tutto il resto.
Si tratta di un corso di breve durata, concentrato in 6 giornate da 4 ore ciascuna: 24 ore intense di lezione e spiegazioni tenute in orario serale dopo un’intera giornata lavorativa, con esame finale da svolgersi durante un’ora aggiuntiva l’ultima sera.
Nulla da dire sullo svolgimento delle lezioni e sui docenti, capaci di evitare che ci addormentassimo tutti profondamente (anche causa il caldo dell’aula piccola e affollata e l’orario particolare), poco da dire sull’organizzazione logistica (forse mandare via email il materiale per la lezione va anche bene, ma almeno mandatelo il giorno prima, non entro il pomeriggio stesso..) ma molto da dire sulle potenzialità informatiche dell’aula e dei docenti.
Prima serata: il docente accende il videoproiettore, collega il proprio portatile e Vista si rifiuta di farsi vedere, se non dopo un completo riavvio di ogni apparecchiatura elettrica esistente in sede, compresa la luce del bagno.
Sempre in prima serata, nel bel mezzo della spiegazione, parte il salvaschermo di Vista e, dopo la ripresa, ci si accorge che è di nuovo saltata la connessione, ergo nuovo riavvio di ogni cosa, e attesa del caricamento per riprendere con la presentazione delle slide.
Seconda serata: il docente non riesce a collegare il proprio portatile al videoproiettore, risolto con l’intervento della segretaria che collega un portatile di servizio sul quale il docente trasferisce le slide in powerpoint della presentazione mediante chiavetta USB 2 volte (la seconda dopo salvataggio in formato compatibile con la versione di Office adatta per XP, che evidentemente Windows non è compatibile nemmeno con sé stesso..)
Terza serata: il docente (un architetto un po’ fanatico) si presenta con un favoloso portatile MAC, che non intende in alcun modo riconoscere il videoproiettore se non dopo il terzo riavvio (spiegazione: “Scusate, ma questo computer mi serve per la grafica, ma non è proprio compatibile con queste apparecchiature tecnologiche: appena possibile passerò a Windows con Vista, che funziona meglio!”… si, ha detto proprio così: io non ho mai visto/usato un MAC, ma questa non mi sembra certo una buona pubblicità)
Quarta serata: il portatile si collega subito, Vista riconosce il videoproiettore, funziona tutto bene.. per un paio d’ore, poi l’immagine si spegne, per non tornare più. Il docente deve farsi prestare il portatile con XP dalla segretaria, e farsi dare via chiavetta USB anche una copia del materiale del corso che ci era stata spedita via email la mattina, per poter completare la lezione.
Quinta serata: il docente arriva con un portatile con XP a cui collega una chiavetta USB con la lezione, ma non copia la lezione nel disco (troppa roba dentro il disco, anche a giudicare dal numero inverosimile di icone sullo schermo.. il videoproiettore era già avviato). Le varie presentazioni vengono quindi lanciate da chiavetta direttamente.
Dopo un paio d’ore, la presentazione si blocca, il docente tocca la chiavetta (che pare essere caldissima) e la estrae per lasciarla raffreddare (no: nessuna procedura di rimozione sicura: la tira via direttamente).
La lezione riprende dopo che la segretaria gli passa un’altra chiavetta con la lezione inviataci via email il mattino stesso.
Sesta e ultima serata: stranamente non succede nulla degno di rilievo, se non che il videoproiettore viene riconosciuto immediatamente, la presentazione si svolge senza problemi e non ci sono chiavette o altro girovaganti per l’aula. La segretaria non è mai dovuta intervenire, il docente non ha perso il ritmo della spiegazione per risolvere problemi strani ma al termine della lezione, dopo la prova d'esame, è stato subissato di domande su quale versione di Windows stesse utilizzando?
In effetti ben pochi lì dentro (forse solo uno?) ha riconosciuto per certo quel pulsante START personalizzato come se fosse una K..
E poi dicono che Windows funziona benissimo… ;-P

Annunci sentimentali 8

Tirando le somme, la mia carriera di "lat(r)in lover", come avete visto, è stata costellata da una incredibile serie di successi particolari.

Che intendo con successi particolari?

Che forse non sono andati esattamente come immaginavo io, ma qualche successo l'hanno ottenuto comunque...

Allora, una ragazza è scappata via appena mi ha visto, al nostro primo appuntamento, allontanandosi tra la folla e rifiutando da quel momento di rispondere alle mie telefonate => successo per qualcun altro

Una ragazza ha deciso di mettermi il guinzaglio e di dirigere la mia vita in una direzione diversa da quella dove volevo farla andare io, ma poi abbiamo litigato => successo per la mia vita

Una ragazza è uscita con me, abbiamo passato una serata piacevole, ma quando le ho telefonato il giorno dopo per organizzare un secondo appuntamento, mi ha detto che ci aveva ripensato e si era rimessa insieme al suo ex-ex-ragazzo (nel senso che non era più l'ex-ragazzo) => successo per il suo ex-eccetera

Una ragazza è uscita con me, abbiamo preso un caffè insieme, ma poi è arrivato un nuovo stagista giovane nel suo ufficio... => successo per lo stagista

Una ragazza è uscita con me, abbiamo mangiato una pizza ciascuno, ma poi mi ha detto che non ho agito da cavaliere chiedendo conti separati e non ha più voluto vedermi... => successo per la pizzeria

Una ragazza al primo appuntamento mi ha fatto il terzo grado, e quando ho cercato di organizzare un secondo appuntamento mi ha detto che non guadagnavo abbastanza per uscire con lei... => successo per una sua eventuale carriera in politica o nella Ford?

Una ragazza è uscita con me, abbiamo preso un caffè e poi ha cercato di utilizzarmi per scopi burocratici giungendo a pensare di fare un figlio con me, ma io ho evitato di prestarmi a un simile abominio => successo per il futuro figlio? ;)

Una ragazza è uscita con me, abbiamo preso un aperitivo, ma poi mi ha fatto un sacco di domande su un'altra persona, che evidentemente le interessava più di me... => successo per l'altra persona?

E, nel mezzo di queste sciocchezze, c'è stata anche un'altra ragazza, una che non era propriamente una sciocchezza, una che mi ha fatto realmente male, anche se forse era tutta colpa mia, che mi ero fidato... ma questa storia è già stata scritta e non è stata un successo per nessuno...

E' finita...

E all'improvviso venne il giorno fatidico!

Cosa fare quando un computer, malgrado tutto, non riesce più a soddisfare le esigenze dell'utente?

Continuare a leggere...

Il crash è garantito

Ecco che, durante la mattinata, entra nel nostro antro SuperAmministratore, che si rivolge direttamente alla TermoCoppia (cioè Termico e Termica) per comunicare loro le ultime novità in merito alla versione termica della 'ciofeca'.
Questo che segue è il punto essenziale di quanto ha riferito (le parole sono praticamente le sue testuali, i protagonisti sono SA = SuperAmministratore, T(a) = Termica e T(o) = Termico):
SA: "...e così, il tecnico mi ha confermato che è proprio un difetto del software. Ma ha specificato che non è un difetto del loro programma, ma della FamosaCasaProduttriceDiSoftwarePerDisegnoTecnico, sulle cui librerie si basa la TermoCiofeca..."
T(a): "Non capisco! Che c'entrano le librerie del CAD?"
SA: "Dice che a causa dell'utilizzo di quelle librerie, la TermoCiofeca non è in grado di svuotare la cache fino alla chiusura del programma!"
T(a): "Eh?"
T(o): "E cosa significa?"
SA: "Semplice: che alla lunga satura la memoria del sistema e crolla tutto!"
T(a): "Ma dai!"
SA: "Si. Il tecnico ha detto di controllare l'utilizzo della memoria allocata e si vedrà che aumenta sempre di più, finché il computer non ce la fa più e crolla! Il tecnico ha assicurato che il crash è garantito!"
T(o): "E se ampliamo le macchine?"
SA: "NO! Non si può fare! Queste macchine sono già il massimo possibile, come workstation: hanno ben 1GB di RAM potentissima, roba che corrisponde a 4GB per le altre macchine (*)!!! Non si possono ampliare!!!"
T(a/o): "E allora che si fa? Come lavoriamo?"
SA: "Vorrà dire che quando usate quel programma, ci lavorate per un'ora, poi lo chiudete per dieci minuti e poi ripartite e completate i lavori!"
T(a): "Ma così si svuoterà la cache?"
T(o): "Al massimo riavviamo il sistema.."
SA: "No. Il tecnico mi ha detto che basta fare così."

Se questo è il livello di assistenza tecnica del programma, preferisco mille volte la 'ciofeca' che uso io.

A proposito, io non sono pratico, ma quando si acquista un programma che costa tante centinaia di euro ed è compresa nel prezzo anche l'assistenza tecnica, è normale che le cose funzionino in questo modo? Perchè se è normale, da domani cerco di farmi assumere per dare assistenza tecnica di programmi.. anche di quelli che non conosco proprio.. ;-P

(*) No: non l'ho mai capito nemmeno io cosa intende. So solo che a me il computer si blocca in continuazione appena apro un paio di programmi.

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...