Trasloco sicuro...

Siccome eravamo ormai aumentati di numero, era giunto il momento per GrandeCapo di spostarsi/spostarci nei nuovi uffici.
Sostanzialmente si trattava del palazzo a fianco, ma i due edifici erano collegati tra loro da un terrazzo, così decise di risparmiare sulla manodopera dei traslocatori...
E quindi, mentre Segretaria e Architetta si incaricavano di svuotare le scrivanie e gli scaffali, io, Architetto e ProgettistaGiovane ci (in)caricavamo i mobili a spalla e attraversavamo il terrazzo per depositarli nel nuovo ufficio (in realtà Segretaria si era fin da subito strategicamente piazzata nel nuovo ufficio, per dirigere le opere di corretto posizionamento dei mobili... nello stile classico di una donna...).

Sapevamo tutti che GrandeCapo passava sovente le nottate dentro l'ufficio, ed eravamo tutti a conoscenza del fatto che non era raro che si procurasse compagnia (la zona era piuttosto frequentata...) mentre moglie e figlia attendevano disperate a casa colui che non ritorna... anzi, Architetta era abbastanza in gamba, come hacker, da accedere facilmente alle cartelle 'nascoste' del computer di GrandeCapo, recuperando per nostro diletto tutti i filmini che si scaricava e vedeva nottetempo... mentre si trastullava con le compagnie occasionali (da molti filmini, e non solo, ci eravamo accorti che GrandeCapo aveva interessi vari e di ampio genere, quindi era scattata una fase di 'protezione collettiva' secondo la quale nessuno accettava di restare da solo in ufficio con lui (*) e nessuno accettava di andare in macchina con lui da un cliente (**)...)

Malgrado tutto, egualmente eravamo impreparati a quello che avvenne quando Architetta aprì un cassetto della scrivania di GrandeCapo e lanciò un urlo di puro terrore!!!

Io fui tra i primi ad accorrere e lei mi si gettò addosso in lacrime abbracciandomi e urlando, mentre indicava il cassetto a terra... preoccupato che ci fosse qualche topo morto o qualche resto umano di qualche compagnia occasionale misteriosamente scomparsa (e chi lo sa: magari lavoravamo per Jack lo Squartatore..), mi avvicinai, insieme ai miei colleghi, e... rimanemmo tutti nauseati (qualcuno debole di stomaco corse persino a vomitare il pranzo di Pasqua, anche se eravamo a fine maggio): al centro del cassetto faceva bella mostra di sé un preservativo fin troppo chiaramente usato, conservato come una reliquia per chissà quali scopi turpi...

(*) a tal proposito, appena arrivato lì dentro era un giorno in cui eravamo soli io e Architetta, oltre a GrandeCapo ovviamente, e giunta l'ora di andare via, mi alzo e faccio per mettermi il giaccone, quando Architetta mi fa “Per favore, MK, ti fermi ancora dieci minuti che finisco e usciamo insieme?” (ci conoscevamo da 2 giorni, eppure ha preferito rinchiudersi nell'ascensore con me che stare in ufficio con lui, dove lavorava ormai da qualche anno...)

(**) quest'ultima cosa, anche perché non era raro che abbandonasse il can...ehm il collaboratore promettendo di ripassare e poi se ne dimenticasse... mica solo per via del fatto che aveva una guida spericolata, cercava di arrotare tutti quelli su 2 ruote che gli capitavano davanti, telefonava in continuazione e il telefonino lo piazzava su un sostegno fissato alla parte anteriore del sedile del passeggero obbligato a stare a gambe larghe... no: i sedili dietro erano strapieni di disegni, scatoloni e abiti da cantiere sudici e pieni di fango maleodorante... per non parlare di un paio di taniche di benzina di quelle che i benzinai vendevano per rabboccare le auto ferme e consentire di arrivare a fare il pieno...

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