Milano da bere, ma non da mangiare

In epoche primordiali, quando la Grande Metropoli del Nord era famosa in tutto il mondo per la sua eccezionale ricchezza, a volte capitava che qualcuno con minori esigenze dedicasse una giornata a una gita fuori porta, facendo il turista in patria (in assoluto silenzio, che se lo avessero scoperto i colleghi che nei week-end prendevano l'aereo per andare dalla parte opposta del pianeta, l'avrebbero perennemente criticato indicandolo come un pezzente che non può spendere mijoni di lire - o migliaia di euri - per andare in giro..)

Quel giorno decisi di andare a fare il turista a Milano (anche perchè non l'avevo mai vista sotto l'aspetto turistico: ci sono stato innumerevoli volte per lavoro, ma non c'ero mai stato per diletto), e siccome nell'intervallo di tempo trascorso tra il decidere di farlo e il partire per farlo non sono morto (purtroppo), ecco che mi presento puntuale alla stazione ferroviaria (sapevo, da precedenti esperienze, che era meglio evitare di andare in macchina a Milano), salgo sul treno inter(scor)regionale e mi accaparro un posto seduto (stranamente).
Il treno parte, lasciandosi alle spalle la cupa e afosa Torino per entrare nella cupa e afosa pianura padana. Ovviamente l'aria condizionata nel vagone non funzionava, quindi tutti i finestrini erano spalancati, permettendo alle tende di svolazzare ovunque e al fracasso pazzesco dell'incrocio con altri treni in direzione opposta di assordarci tutti, integrando gli effetti della radio a tutto volume che un gruppo di pivelli strafottenti stava suonando dall'altra parte del vagone mentre fumavano a tutto spiano (si: il vagone era per non fumatori - no: non volevo rovinarmi subito la giornata con una strage.. e poi avevo lasciato a casa il mio cava-budella..)
Ben presto arriviamo a Novara, dove il vagone si strafoga di persone che viaggiano in piedi, sedute sugli schienali dei sedili, appese agli staffaggi dei bagagli o sulle spalle di volonterosi compagni di viaggio. Quando il treno riesce arrancando a ripartire, costoro si dedicano alle sane letture dei giornali, con un sincronismo invidiabile: girano le pagine tutti nello stesso istante.
Finalmente arriviamo a Milano, dove scendo nella stazione Centrale (come sapevo, mi ritrovo verso il fondo dei binari, quasi al limite della tettoia, quindi mi aspetta una bella camminata per arrivare al termine della stazione.
Prima cosa da fare, vista l'ora, prendere un cappuccino con una brioche. Entro nel bar, vedo il cartello che indica di pagare prima di ordinare, mi approssimo alla cassa e scopro il motivo per cui Milano è una delle città più ricche d'Italia: il prezzo della mia ordinazione è esattamente il 35% in più di quello che pago a Torino (stukas!!!). Nemmeno a dire che la qualità del prodotto è più simile a una macchinetta aziendale che a un bar da centro città.
Mi incammino (no: niente metropolitana, sto facendo il turista) in direzione del Duomo, osservando una stranissima cosa che pare una statua posizionata davanti alla stazione (non capisco cosa rappresenti, ma io non ho mai capito niente di arte, quindi è facile che quella sia un vero capolavoro anche se a me sembrava una cagata pazzesca, per dirla alla Fantozzi...), il Pirellone al fondo della piazza, le ricche vie famose per i negozi di alta moda, i negozi di alta moda che hanno reso famose le vie di cui sopra, e infine raggiungo la zona turistica.
Ammiro la facciata della Scala (quella vecchia: non era ancora stata rifatta), vedo un bell'affresco dell'ultima cena di Leonardo (che moltissimo tempo dopo ho rivisto nel Codice da Vinci, dov'erano spiegati tutti i dettagli relativi ai misteri nascosti in quel quadro... azz... che cervello che aveva Leonardo, per nascondere così tanti indizi in un solo quadro...), la Galleria Vittorio Emanuele, la piazza del Duomo e il Duomo stesso.
Stranamente, una sensazione inconsueta mi prende mentre gioco a fare il giapponese e scattare foto ovunque: una sensazione di incompletezza.. mi rendo conto che quello che vedo, contrariamente a quanto sembrerebbe, è di fatto troppo piccolo: siamo a Milano, la più grande città d'Italia, eppure i monumenti turistici sembrano giocattoli: la tanto famosa Scala, che in televisione sembra immensa, dal vero mi da l'idea che io nemmeno ci entrerei. La Galleria l'avevo vista in diversi film d'epoca e mi ha sempre dato una sensazione di imponenza, ma ora che ci sono dentro mi accorgo che non supera di tanto il confronto con alcune delle analoghe gallerie torinesi. Il Duomo stesso appare grande per via della piazza attorno, ma è solo apparenza!
Proseguo, anche perché è ora di trovare qualcosa da mangiare.
Mi avvicino a un ristorante, ma l'elenco dei cibi e dei prezzi mi fa allontanare subito. Cerco un altro locale e ne vedo uno molto affollato, per cui dovrebbe essere relativamente buono. Mi approssimo e do un'occhiata ai piatti degli avventori, ma quello che vedo mi provoca una reazione allergica.
Procedo, ma non riesco a trovare un solo locale decente.
Alla fine, mi decido a cercare un supermercato dove prendere qualcosa di pronto, ma nulla: a Milano non ci sono supermercati?
Un panettiere, così prendo una di quelle pizze che sono la manna per chi ha realmente fame.. no: a Milano non si mangia pane!!! Nessun panettiere in zona!
MaccheccaXXo!!! Eppure tutte le volte che sono venuto nella zona di Milano ho sempre trovato da mangiare tranquillamente, anche in paesi che nemmeno esistono sulle carte geografiche, possibile che proprio qui non riesco a trovare nulla?
Mi ricordo che vicino alla stazione c'è un bar-pizzeria-ristorante di recente realizzazione (lo so benissimo: ho progettato io l'impianto elettrico anche se non risulta il mio nome ma quello della ditta per la quale lavoravo all'epoca..) e mi avvio (stavolta con la metropolitana), ma ovviamente è il giorno di chiusura (non credo che un ristorante chiuda per pranzo.. nemmeno a Milano..)
Alla fine ritorno al bar dove avevo preso il cappuccino e chiedo se hanno qualcosa di solido per il mio stomaco, la risposta è che, vista l'ora tarda, sono avanzati solo due panini.. ok, va bene!
Due panini, una birra e un caffè, allo stesso prezzo di un pasto completo in trattoria, con una discreta differenza di quantità e qualità, ma va bene così: sono in vacanza in terra straniera, devo adattarmi agli usi e costumi indigeni.
Procedo nuovamente col metrò verso l'ultimo punto turistico di questa megalopoli: il castello sforzesco, arrivo al parco, entro e mi avvicino alla caratteristica facciata, ma qualcosa non quadra! E' chiuso!!! EccheccaXXo!!!
Faccio un paio di foto anche qui, poi ritorno al metrò e quindi alla stazione, mi procuro una bibita fresca e mi incammino lungo il binario per aspettare il treno per Torino.
Alla fine il treno arriva, si svuota di tutti i passeggeri e io salgo e prendo posto, aspettando che riparta e mi riporti verso casa.
Quel giorno ho deciso che andrò a Milano solo ed esclusivamente per motivi di lavoro. Per motivi turistici e ricreativi, c'ho messo una pietra sopra...!

Commenti

  1. La prossima volta, avvisami prima così ti faccio fare un giro turistico coi fiocchi!
    Milano è una città stupenda, ma bisogna sapere cosa andare a vedere e dove andare a mangiare (se hai cercato da mangiare in zona Duomo, credo che costa tutto un capitale...). E di solito, conviene farsi accompagnare da un esemplare della fauna locale, pena episodi simili al tuo...

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  2. Attento a fare certi inviti a un vampiro, rischi veramente di vederti arrivare un messaggio con su scritto «Sarò a Milano tal giorno...» :ghignodiabolico:

    Vabbè: non so nemmeno se e quando potrò mai tornarci, quindi nell'immediato non corri rischi ;-)

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  3. Se pensi che giapponesi fanno tante foto, non hai mai conosciuto me, che quando sono andato in giappone ho sommerso una montagna di persone con oltre 300 foto solo in uno dei parchi della città.

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  4. Benvenuto :-)

    Qua c'è un detto in merito ai giapponesi e alle macchine fotografiche, da quello che dici probabilmente adesso in Giappone ci sarà lo stesso detto, ma riferito agli italiani ;-)

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  5. L'ultima volta che ho mangiato a Milano (era il 2002), mi sono stupito di trovare posti in zona Duomo dove con 20-25 euro a cranio si mangiava anche bene. Magari sono stato fortunato... Comunque, diciamo che non è che Milano i abbia dato tutta quella soddisfazione turistica - ricorda un po' Alessandria, con appena appena qualcosina in più da vedere (ma appena appena...)

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  6. In effetti mi sono trovato abbastanza male anche quando ho fatto il turista ad Alessandria... mah!

    Stranamente (per un torinese) mi trovo bene invece a Cuneo, Biella e Asti... boh!

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  7. Beh, lo diceva anche Primo Levi che 'I torinesi trasferiti a Milano non vi allignano, o vi allignano male' (Il sistema Periodico, capitolo boh?)

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  8. Il difetto di essere un 'bôgia nen' ;-)

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  9. Bogianen è il soprannome dei piemontesi, come dice anche wikipedia (in piemontese, appunto) ;-)

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