Ottobre è iniziato in maniera alquanto strana: più che il mese delle caldarroste, delle foglie cadenti e dell'autunno, mi sembra quasi di essere in primavera, a giudicare dal clima mite, dal sole splendente e dalle temperature relativamente alte.
Nel mio nuovo antro solitario, sono obbligato a tenere la finestra aperta, oltre che per il ricambio d'aria, anche per poter sopportare il clima da forno che si crea facilmente (nonché gli odori che giungono dal gabinetto e dal cucinino sotto, visto che la porta si apre direttamente davanti al corridoio del bagno, accanto alla scala a chiocciola).
Tra questo e i mezzi pubblici strafogatissimi (sono ovviamente riprese le scuole, quindi è ritornato praticamente impossibile salire sui veicoli) con conducenti che danno un nuovo significato al termine “pirata della strada”, un poveraccio che ha un solo braccio realmente funzionante (e quindi in grado di tenersi agli appositi sostegni) si trova facilmente in difficoltà.
Lunedì mi sono accorto che erano circa un paio di giorni che avvertivo delle improvvise fitte strane al braccio destro. Sono lievemente preoccupato, dato che sono attualmente in fase di preparazione psicologica per l'intervento chirurgico che dovrebbe sistemare il tendine della mia spalla sinistra, ma avverto subito che le fitte sono diverse come intensità e come durata, inoltre il braccio lo muovo praticamente bene... in breve, non ci faccio caso e decido di andare avanti senza pensieri.
Martedì, invece, in ufficio scopro che non riesco quasi più a muovere il braccio: fitte continue a ogni movimento, dolorosissime da levarmi persino il fiato e non solo. I movimenti sono rigidi e vincolati: sposto il braccio direttamente trascinandolo con la mano sinistra, al punto che faccio che spostarmi il mouse dall'altro lato e impostarlo per la mano sinistra, gestendo il tutto con la sinistra: sia il mouse che la tastiera... vi lascio immaginare le difficoltà intrinseche...
A un certo punto arriva CapoCantierista che mi presenta un nuovo lavoro, spiegandomi che GrandeCapo lo vuole fatto in un qualche modo particolare che non ho capito.
Si tratta sostanzialmente di analizzare i consumi termici di un centro espositivo, allo scopo di ottimizzarne la gestione... già il fatto che si parla di consumi termici mi lascia interdetto, ma evidentemente la TermoCoppia è impegnata in altre cose (almeno, a giudicare dalle continue urla che sento provenire dal mio vecchio ufficio), quindi vediamo cosa fare: copiare dei dati da alcune tabelle in altre tabelle (nulla di speciale, peccato che le tabelle originali siano in PDF e le nuove saranno da realizzare da zero in excel...) ma andiamo avanti.
Una volta copiate le tabelle (usando lui come lettore di stampati), mi dice che GrandeCapo vuole vedere il tutto come diagramma di flusso (in tal periodo tali utenze prendono da tali forniture, in talaltro periodo talaltre utenze prendono da talaltre forniture eccetera) e quindi si tratta di riportare sul foglio excel una serie di disegnini di rettangoli e freccette che soddisfino il flusso diagrammato di GrandeCapo.
Non è semplice, ma riesco infine a disegnare questa serie di linee, rettangoli e freccette, per dare una specie di visualizzazione grafica alle tabelle.
Poi mi dice che ci vanno i risultati disposti in un altro modo... io non riesco più a muovermi, ho le lacrime agli occhi dal dolore e mi manca continuamente il respiro a ogni fitta, quindi mi alzo e gli dico “Siediti qua! Adesso ti dico come fare e lo fai tu!”
Il resto del periodo l'ho passato spiegando i vari movimenti col mouse e i vari comandi per permettere a CapoCantierista di giocare con excel e impostare la tabella secondo le fisime di GrandeCapo... mentre spiegavo, stringendomi il braccio apparentemente morto al petto, trattenevo sovente il respiro, in concomitanza con le fitte dolorosissime, e cercavo di trattenermi dal piangere per il dolore...
Alla fine, CapoCantierista ottiene il risultato voluto e, soddisfatto, se ne va.
A quel punto appare CapoDiFuori, che mi chiede una consulenza veloce su come fare una relazione per un locale esplosivo con il programma che utilizziamo in sede, gli rispondo “Come ho fatto prima con CapoCantierista, ti spiego come agire, ma ti siedi qua tu e operi materialmente!”
Lui si siede al mio posto, attiva il programma e cominciamo a impostare i dati (io dico cosa cliccare e dove scrivere i valori, lui clicca e scrive), e alla fine si rende conto che il risultato iniziale lo soddisfa, quindi salva il tutto e stampa la relazione direttamente sfornata dal programma, copiandosela comunque in formato word, per poterla adattare ai suoi standard...
Vista l'ora, abbandonato ormai da tutti, spengo il computer e cerco di infilarmi il giubbotto.
Il tram del ritorno è stranamente quasi vuoto, al punto che riesco persino a trovare un posto, ma quando giungo alla fermata per scendere, mentre mi alzo e mi approssimo alla porta d'uscita, il tranviere decide di provare la doppietta frenata-accelerata e da quindi uno scossone apocalittico che mi leva completamente il fiato.
Scendo, arrivo a casa e dopo pochi minuti, mi sento all'improvviso un ronzio nelle orecchie e una coltre nera mi copre la testa e la vista.
Dopo un istante, mi rendo conto che mia mamma e mia sorella mi stanno chiamando, e scopro di essere svenuto, per via della pressione insolitamente bassa, a livelli che non credevo nemmeno possibili.
Chiamata immediata alla Guardia Medica, che ovviamente non interviene, ma dice per telefono come farmi superare la crisi (caffè fortissimo con tanto zucchero per far alzare subito la pressione e riposo sdraiato con le gambe in alto per far affluire il sangue al cervello) e così faccio, superando la crisi istantanea.
Al mattino dopo, ovviamente, telefono in ufficio dicendo che non vado e comincio una terapia intensiva a base di applicazioni di magnetoterapia e massaggi con pomate, gel e unguenti vari, su consiglio medico, ovviamente).
Mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica passati a studiare astronomia (sia perché non riuscivo a dormire dal dolore, quindi stavo semi-sveglio sul divano, sia perché continuavo a vedere le stelle...), anche se ogni giorno notavo dei deboli miglioramenti... sabato mi sono accorto che riuscivo di nuovo a muovere il braccio e il dolore da fitte acute si era trasformato in un cupo indolenzimento da muscoli troppo a lungo immobilizzati. Domenica ulteriore miglioramento, al punto che lunedì, se non avessi prenotato un'ulteriore visita medica, sarei forse rientrato in ufficio, ma non è stato così: ho approfittato per riprendermi ulteriormente e per ristabilire sufficientemente l'uso del braccio. Ho persino provato a collegarmi ai vari forum, vedendo che riuscivo a gestire sia mouse che tastiera, quindi nessun problema grosso.
E così, dopo una settimana di assenza, martedì mattina rientro finalmente nel mio antro...
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E dopo questo, stai a scrivere su blog? Pensato che forse quello che hai sia RSI?
RispondiEliminaStai bene, MK, prenditi cura.
Possibile ma poco probabile: il medico ha riscontrato proprio sintomi di dolori articolari, ormai sono vecchio e i reumatismi stanno facendo baldoria... ;-)
RispondiEliminaThanks :D
Mi dispiace tantissimo, vedi di rimetterti in sesto!
RispondiEliminaTra parentesi, per le tabelle, se ti servisse ancora / di nuovo: usa Evince per selezionare i dati, e incollali in OpenOffice, poi passali come .xls
Sto continuando con le terapie, e posso ormai dire che è praticamente a posto (almeno questo non è da operare), ma venerdì ho comunque appuntamento con il medico che deciderà se va bene così o se deve farmi un'infiltrazione.
RispondiEliminaGrazie :D
Anche per la dritta sulle tabelle (va bene lo stesso usare Acrobat Reader anziché Evince? Altrimenti mi tocca lavorare da Live...)
Smettila con l'astronomia e cerca di rimetterti presto, mi raccomando!
RispondiEliminaAdesso non vedo più le stelle, solo asteroidi e meteore...
RispondiEliminaComunque farò il possibile per rimettermi a posto, grazie :D