Commedia degli equivoci..

Niente di particolare: Termica sta litigando con il ‘suo’ programma, nulla di che, ma per chi come me è seduto dall’altra parte della stanza e sente solo le sue imprecazioni, le frasi che pronuncia possono assumere tutt’altro significato.
Dopo la prima imprecazione e la richiesta di spiegazioni (che ho riportato sopra), smetto quindi di preoccuparmi e procedo col mio lavoro, anche se l'udito continua a recepire le sue frasi rabbiose, che raccolgo per i posteri.

“Caxxo! Lo voglio più grosso!”
“Ho detto più grosso!!!”
“Più grosso! Con quello non ci faccio niente!”

“Dammelo, caxxo! Dammelo!”
“Quel tubo devi mettermelo dove dico io!”
"Decido io in quale foro me lo devi mettere!"
“Ho detto che me lo devi mettere lì!”
“Uffa!!! Mettimelo lì e non rompere!”
“Insomma! Se ti dico che va lì deve andare lì, non lo voglio dall'altra parte!”
...
Ditemi voi cosa poteva pensare chi passava per la strada sentendo uscire dalla finestra aperta del piano rialzato la voce di una ragazza che urlava queste esclamazioni!
...
Aggiungiamo che a un certo punto si è voltata direttamente verso di me (anche perché ero l'unico presente) chiedendomi “Secondo te, quanto deve essere grosso per una pompa?”
...
Vediamo se sono io il maniaco: voi che le avreste risposto? Ma soprattutto che avreste pensato?

Al peggio non c’è mai fine..

Forse avrete notato che ho un certo attrito con un certo programma realizzato appositamente per agevolare la progettazione e le verifiche sugli impianti elettrici?
Ebbene, visto che al peggio non c’è mai fine, ecco che una filiale della famigerata soffitwhere-haus pare aver realizzato una variante della ‘ciofeca’ anche per gli impianti tecnologici (o meglio termomeccanici) e ovviamente SuperAmministratore non si è fatto sfuggire l’occasione di sperperare altri soldi (anche se stavolta è colpa di Termico, che ha visto degli screenshot su internet e ne è rimasto affascinato).
Per mia fortuna, non devo usare questa variante, in quanto delegati all’utilizzazione sono Termico e Termica.
Per mia sfortuna, la mia postazione è nella stessa stanza di Termico e Termica, e di cantieri al momento non se ne parla..
Ecco la relazione di una normale giornata di lavoro di Termica (ingegnere informatico venduto agli impianti termici) con questa variante della ‘ciofeca’ (nulla di particolare in fondo, specie per chi utilizza costantemente la 'ciofeca', ma devo ammettere che per lei è la prima volta, quindi non ha ancora raggiunto quel particolare livello di astrazione che ho raggiunto io nei confronti del programma originale, livello a cui non mi faccio più domande, ma cerco direttamente di interpretare correttamente i risultati):
“Ma perché non si avvia? Ho ben un giga di ram nella workstescion.. SuperAmministratore dice che è il massimo possibile e che dovrebbe girare tutto!!!”
“Mapporcaputt.. mi ha sbattuto fuori!”
“Perché non ha salvato i file? Adesso devo rifare tutto?”
“Perché ha cambiato da solo i versi delle portate?”
“Perché non mi ricalcola tutto ogni volta che faccio una modifica?”
“Dove diavolo sono finite le icone?”
“Maccazz.. mi ha sbattuto fuori di nuovo..”
“Ma perché non si apre più il file salvato?”
“Ma perché non accetta i dati che gli ho messo?”
“Ma come si inseriscono le librerie?”
“Ma devo far stampare su autocad? E come lo lancio, visto che il programma occupa tutto lo schermo e non vedo l’icona?”
“Non mi apre autocad.. Ma perchèèè???”
“Cazz.. mi ha sbattuto di nuovo fuori!!!”
“NOOOOO!!!! Si è chiuso e non ha salvato nulla!!!”
“Uffa!!! Ma ha cambiato di nuovo tutti i versi..”
“Ma come faccio a stampare i risultati? Non c’è il pulsantino..”
“Cosa sono i menù? Eh? Quali scritte? Occaz.. non le ho mai viste..”
“A che servono? Ma perché non hanno fatto i pulsantini che sono così carini con i disegnini?”
“PORCACC.. mi ha sbattuto di nuovo fuori!!!”
“Perché non prende il valore? Messaggio di errore? Ah, la finestra.. si, l’ho chiusa subito! Che? Leggere? Ma sei fuori? Io sono un’ingegnerina: non posso perdere tempo a leggere le cazzate dei programmatori: che imparino a fare programmi che funzionano!”
“Uffa!!! Devo riavviare il computer..”
“Mavaffan..!!! Che programma di merda!!!”
“No, non fa quello che dico! Io VOGLIO che faccia così e cosà, e lui fa diversamente!”
“Ma certo che gli inserisco i valori giusti.. No, quel valore non posso cambiarlo: non ci sono le freccine per cliccare e variare.. cosa? Scrivere? Negli spazi bianchi si può scrivere? E che devo scrivere? Il valore esatto? Ma.. non dovrebbe calcolarlo il programma il valore esatto?”
“Ma a che caz.. serve? Un programma che non fa risparmiare tempo? Io sono la progettista, mica devo perdere tempo a pensare! I dati li deve prendere direttamente il programma!”
“Ma perché continua a sbattermi fuori senza salvare?”
“Ma cosa vuoi che leggo nelle finestre? Sono scritte in inglese, e io non ci capisco un caz..!!! Che c’entra? Io l’inglese lo conosco: vado anche all’estero in vacanza.. ma questo è un inglese del caz.. non si capisce niente!!! Toh, guarda: che vuol dire ‘taip missmecc’? Eh? Come valore sbagliato? E che caz.. nemmeno i valori giusti sa calcolare? Che merda di programma!!!”
“Mavaffan..!!!”

Problemi di lingua

Siamo in piena campagna di Russia, e stiamo cercando un metodo semplice ed efficace di tradurre i documenti.
Scartato il traduttore automatico di google (pare che non sia estremamente efficiente) e scartata l'innovazione tecnologica di GrandeCapo (pare che non sia sufficiente per i nostri scopi), si è giunti all'idea di cercare un supporto presso qualche traduttore (alla fine abbiamo poi trovato una traduttrice), ma prima di ricorrere all'esterno, si è pensato bene di restare all'interno.
PiccoloCapo si è quindi dedicato con estremo impegno a cercare se tra noi c'è qualcuno che non abbia particolari problemi con la grammatica russa, e a un certo punto, ha intervistato anche le gentili donzelle, compresa Disegnatrice.
“Disegnatrice?” “Si? Cosa vuoi?”
“Devo chiederti una cosa..” “Dimmi!”
“Tu come te la cavi, con la lingua?” “Da quello che mi dicono, bene!”
“Quindi se ci fosse necessità, saresti disponibile?” “Dipende..”
“Uh?” “Con chi dovrei lavorare?”
“Con me, ovviamente!” “Quanto mi paghi?”
“Pagare? Io? E' GrandeCapo che paga, mica io...” “E quanto mi pagherebbe GrandeCapo?”
“Ma che dici? Scusa, non ti basta il tuo stipendio?” “A stento per il lavoro normale, ma se devo anche fare certe cose, sicuramente voglio molto di più!”
“Eh?!” “Ehi!!! Io valgo!!!”

Signorina, lei è pratica...

Siamo ormai alla fase finale della campagna di Russia, e dobbiamo cominciare a tradurre gli elaborati (purtroppo non basta solo scrivere in italiano usando le lettere dell'alfabeto cirillico e nemmeno è sufficiente usare il traduttore di gugol) e a tale scopo si è provveduto a individuare una persona che abbia la necessaria competenza (ovvero che conosca il russo e non costi cara). Il candidato ideale è risultato essere una studentessa russa che si sta per laureare qui in Italia, per cui si cominciano a inviare documenti a tale persona.
Lei traduce e provvede a restituire la documentazione tradotta via email, e lo stesso fa (al contrario) quando arrivano risposte dal cliente che devono essere tradotte prima di essere lette e comprese.
Quando non capisce qualcosa, che magari è stato descritto qualche elemento tecnico o si sono usati termini gergali, telefona a PiccoloCapo chiedendo spiegazioni su cosa significa il termine considerato, per cui non è raro sentire PiccoloCapo parlare al telefono e cominciare a dare sfoggio delle sue infinite (in)competenze tecniche, erudendo e formando la giovane mente di costei ai misteri della tecnologia.
Un giorno, PiccoloCapo mi chiama nel suo antro e mi fa vedere un foglio, dicendomi che è la traduzione delle richieste russe, dove si richiede di specificare qualcosa in merito a delle “tappature”.
«E cosa sarebbero queste tappature?»
«Non lo so! L'ha tradotto così la nostra interprete!»
«Ah, quindi non si sa cosa siano?»
«No, anzi: lei stessa ha chiesto se glielo spiegavamo!»
«Fammi vedere..»
Prendo il foglio e vedo che la richiesta è relativa ai soli cavi, per giunta ci sono molte richieste dettagliate (morsetteria, capicorda, puntalini, fascette, targhette identificative) e mi viene l'illuminazione!!!
«Sai cosa saranno?»
«No, ma l'hai capito?»
«Credo che intendano le 'bretelle'!»(*)
«OccaXXo!!! E mi sa che c'hai ragione!»
«Provvedo a preparare una nota di come predisporre le 'bretelle'?»
«Si, intanto io provo a spiegarlo alla nostra interprete, che lo vuole sapere.. Ma come glielo dico?»
Torno di là e comincio a scrivere, quando sento che telefona e comincia la parte didattica:
«...allora, dopo attenta riflessione, SONO finalmente riuscito a capire cosa diavolo sono queste 'tappature'! In gergo, NOI ELETTRICI le chiamiamo 'bretelle'.. si, come quelle che servono per tenere su i pantaloni.. no, è che nei cavi si fanno perché, quando si spela il cavo per scappellare il rame.. si, il rame lo si deve tirar fuori dalla guaina se no non serve.. e fare poi il collegamento, la guaina tagliata può rovinarsi, allora si mettono queste cose.. ecco, si tratta di una guaina termorestringente.. vuol dire che si stringe con il fuoco.. si, con la fiamma ossidrica.. si scalda e si stringe chiudendosi attorno al cavo.. com'è fatta? Ecco, come posso dire? Praticamente.. lei è pratica di preservativi?.. ecco, immagini un preservativo.. ma in realtà essendo un cavo multipolare immagini un preservativo con 4 o 5 dita, più o meno come i guanti che usano i ginecologi, come lei saprà benissimo..»(**)

(*) il termine gergale 'bretelle' indica la nastratura delle singole anime (conduttori) di un cavo multipolare, allo scopo di isolare le parti rese particolarmente delicate durante la lavorazione dal fatto di aver separato e spelato le singole anime per permettere il cablaggio interno ai quadri o le eventuali giunzioni. Tale operazione attualmente non si esegue più mediante nastratura ma tramite opportuni dispositivi in guaina termorestringente, come questi: terminali in guaina termorestringente (seconda figura, codice DBOS-LV).
(**) non vi dico quanto è durata la collaborazione con questa traduttrice, specie dopo che PiccoloCapo si è impegnato a erudirla sulla terminologia tecnica.
PS: chiedo scusa alle (purtroppo pochissime) lettrici di questo blog, per aver riportato pari pari il linguaggio dotto e forbito di PiccoloCapo...

Pubblicazioni

Arrivo un pochino in ritardo, ma devo segnalare che la mia sorellina ha pubblicato (solo online e purtroppo senza ricompense monetarie) un suo racconto.
La notizia completa è nel suo blog, al quale vi rimando.

Continuate a leggere

Sono ovviamente graditi commenti e pareri, naturalmente sul suo blog...

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...