Ma oggi dove diavolo è il gabinetto?

La Grande Società occupa un intero piano dell’edificio, dividendo i suoi uffici tra due alloggi, e capita sovente che si debba passare da un ufficio all’altro.
All’inizio che io venni qui, ognuno dei due alloggi-uffici era “autosufficiente”, nel senso che c’era il bagno (in comune, ma c’era), e chi doveva andare al bagno raggiungeva lo stanzino, entrava dentro, chiudeva a chiave la porta e procedeva, senza problemi..

E venne il giorno in cui il responsabile della manutenzione (PiccoloCapo) si dimenticò di avere anche quell’incarico e lasciò correre le email che indicavano i difetti delle strutture dell’ufficio, finchè un giorno CapoCantierista, passando dal corridoio per dirigersi alla macchinetta del caffè, passò davanti alla porta del bagno e si ricordò di dover anche scaricare, allungò la mano, afferrò la maniglia e spalancò la porta entrando dentro.. ricevendo come risposta l’urlo lacerante di Segretaria, colta in flagranza di reato..
L’imbarazzo di entrambi si placò entro brevissimo tempo, visto che si trattò esclusivamente di un incidente dovuto al fatto che la serratura non funzionava più (qualcuno era rimasto bloccato dentro) e PiccoloCapo per evitare problemi alla porta aveva (temporaneamente, come al solito) levato la serratura (“Mettete un cartello sulla maniglia fuori!”)

Da quel momento, onde evitare spiacevoli conseguenze future, venne decisa una ripartizione del gabinetto tra i due uffici, seguendo le semplici e chiare regole del “nonnismo” più sfacciato: l’ufficio in cui sta GrandeCapo avrà il gabinetto maschile, l’altro avrà di conseguenza il gabinetto femminile.

Ovviamente chiunque potrà immaginare in quale ufficio ci sia la maggior presenza femminile e in quale ci sia la maggior presenza maschile. E si potrà anche facilmente intuire come ci fu un continuo flusso di persone lungo l’androne del palazzo dirette di volta in volta da un ufficio all’altro, e di come costoro stessero dentro l’altro ufficio in coda per il bagno, evitando di tornare ad attraversare l’androne che, specie d’inverno a temperatura esterna (sottozero) faceva sì che, appena rientrati in ufficio, si avesse un nuovo stimolo diuretico..

Dopo lunghi dibattiti infruttuosi e un afflusso quasi abnorme di persone in fila per il bagno mentre GrandeCapo intratteneva dei clienti in sala riunioni, ci fu un cambiamento: i bagni vennero invertiti..

In realtà, quello che diventò bagno maschile ebbe vita breve: ben presto tale saletta venne chiusa e smantellata e adibita (dietro ristrutturazione edile) a sala mensa.. a turno, mentre fu ricavata una nicchia in fondo al corridoio (ex magazzino delle scope) e trasformata in una latr… nel bagno maschile.. sempre guasto..

Di recente hanno messo davanti all’ufficio quei gabinetti pubblici a pagamento (20 centesimi) e l’altro giorno GrandeCapo li stava guardando con interesse.. pare che in quella latrina forse ci finirà la fotocopiatrice, così nessuno romperà le scatole alle colleghe quando sono in bagno..

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