Curva a destra...
Era il mio secondo rientro in Serbia, assieme a un
collega del servizio progetta mannaggiamenti.
Scesi dall'aereo troviamo la nostra macchinetta
parcheggiata che ci aspettava dal venerdi, lui mi da le chiavi e dice
“Guida te, che io sono stanco! Imbocchi l'autostrada e vai sempre
dritto!” “Ok!”
Partiamo, imbocco l'autostrada, proseguo
attraverso Belgrado, prendo il biglietto alla stazione e procedo
nella notte serba per 125 km fino all'uscita di Batocina, dove prendo
la statale per Kragujevac.
Dopo altri 25 km circa, entriamo a Kragujevac,
accolti dal cartello di benvenuto in cirillico e da un monumento su
una rotonda raffigurante una croce ortodossa, oltre il quale sono
appostate un paio di auto della locale “policija” pronte a
prendere multe, quindi appena vedo il cartello comincio a rallentare
opportunamente, in modo da stare sotto i limiti.
Il mio collega inizia a guardarsi intorno, sapendo
che da quel punto non conosco molto bene la strada, e mi dice “Adesso
vai dritto, poi ti avviso quando devi girare!”
Poco oltre, alcune decine di metri prima del
ponte, lo sento che mi dice “Curva a destra!” e io accendo
l'indicatore e svolto alla prima strada, fermandomi subito perchè la
suddetta strada risulta chiusa.
Lui mi guarda e chiede “Dove vai?” “Non lo
so: sei tu che mi hai detto di girare a destra!”
“Io? E quando mai? Dobbiamo girare dopo il
ponte!” “Ma se mi hai detto curva a destra!”
Lui mi guarda un istante, poi scoppia a ridere
“Scusa! Qua 'curva' significa 'prostituta'! Ti dicevo che c'era una
prostituta sul marciapiede a destra!”
Mi volto a guardare la donna, che ci guardava
stranamente, incerta se venire a offrirci i suoi servizi o
denunciarci ai primi poliziotti che vedeva, prendendoci per matti per
come avevamo svoltato in una specie di vicoletto chiuso (dove
evidentemente lei consumava i servizi veloci).
Lo guardo e gli faccio presente che al momento non mi importa assolutamente niente della suddetta fanciulla, anche perchè sono stanchissimo, dopo 150 km di guida nella notte serba, e lui scoppia a ridere insistentemente, e continua anche quando metto la retromarcia, esco dal vicoletto e ritorno sulla strada, riprendendo la direzione di casa, mentre gli dico sonoramente “Ma'nvedi d'anna' affancoil!!!!”
Lo guardo e gli faccio presente che al momento non mi importa assolutamente niente della suddetta fanciulla, anche perchè sono stanchissimo, dopo 150 km di guida nella notte serba, e lui scoppia a ridere insistentemente, e continua anche quando metto la retromarcia, esco dal vicoletto e ritorno sulla strada, riprendendo la direzione di casa, mentre gli dico sonoramente “Ma'nvedi d'anna' affancoil!!!!”
Mai vaffanculo fu più meritato. D'altro canto, essendo un project mangler, è abituato a dire una cosa, intenderne una seconda, volerne una terza, ed averne bisogno di una quarta.
RispondiEliminaGuarda, questo è stato solo il primo (no, veramente il terzo) di una lunghissima (e ancora incompleta) serie di "vaff..." che stanno popolando i miei dialoghi attuali, particolarmente con i colleghi...
Eliminaio l'avrei lasciato alla curva ahahahah
RispondiEliminaNon credo sarebbe stata considerata una "punizione" quanto piuttosto un "favore", conoscendolo... ;)
EliminaÉ praticamente l'unica parola delel lingue dell'Est che conosco e sono sempre allibito di quanto sia diffusa tra paesi diversi!!
RispondiEliminaQuesta non vale come porno-avventura!
> Questa non vale come porno-avventura!
EliminaInfatti l'ho postata qua e non dall'altra parte! :)
PS: io non la conoscevo, ma dopo questo ho capito come mai tutti sogghignavano quando dicevo che nelle tubazioni e nelle canalizzazioni dovevano mettere raccordi e curve... ;)
In espressione polacca... (anche se il gruppo è ucraino)
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