E’ un bel lavoro, ma chi lo fa?

Si, quando si propongono quelli che, nella mente bacata di un vampiro sono i metodi migliori di progettare un impianto che garantisca anche un certo livello di sicurezza, viene riconosciuta la bontà dell'idea, ma viene anche fatto notare che non concorda molto con l'economia aziendale, occupando più tempo del 'normale' copia-incolla e salva con nome. In particolare, uno dei lavori recenti, mi ha particolarmente colpito per un simile dettaglio pressoché insignificante, quale potrebbe essere la salvaguardia della vita umana a fronte del puro interesse economico.

Praticamente, si tratta di un centro estetico, uno di quei luoghi strani dove gli esseri umani (non necessariamente di sesso femminile) si recano per tentare di apparire più belli di quello che sono (almeno esteriormente) senza ricorrere alla chirurgia plastica.
Sicuramente non c'è nulla di male, visto che la vanità è comunque una delle 7 virtù fondamentali e che la principale formatrice delle menti umane ci sta da decenni inculcando (c'è la C in mezzo, vero?) l'idea che bisogna essere comunque strafighi/strafighe a prescindere, per poter diventare membri della grande famiglia del mulino bianco formata da calciatori, veline e politici.
Il problema è che un simile loco ha in essere l'obbligo (costantemente ignorato dai rispettivi titolari e gestori, ma siamo in Italia: chi è che rispetta le leggi?) di rispettare certe caratteristiche tecniche più o meno equiparate a quelle di un centro medico, ovviamente senza arrivare ai limiti paranoici della sala operatoria (ma solo perché qui non si opera nessuno). Ed è pure giusto: i clienti si devono infatti sottoporre a trattamenti ai limiti della sopportazione umana, quasi medicali, oltre a dover essere anche molto pazienti e molto ricchi... quasi da clinica privata di telefilm americani...

Fatto sta che, a seguito di ispezione, i tecnici dell'ASL hanno riscontrato anomalie impiantistiche e hanno chiuso l'attività del centro fino all'adeguamento.
Il titolare del centro si è quindi rivolto a GrandeCapo, che ha affidato l'incarico di progettare l'adeguamento a CapoDiFuori, il quale ha subito inviato Cantierista per i rilievi e ha decretato che qualcuno a caso segua la progettazione in ufficio, mentre lui stava a casetta e telefonava ogni 3 ore per mettere fretta, che il ricco cliente sta perdendo milioni di euro per ogni giorno di mancata attività.
A seguito dei rilievi, la prima cosa di cui mi sono accorto è che, almeno questa volta, i tecnici dell'ASL hanno agito correttamente: solitamente non ne capiscono una mazza di impianti elettrici, come la maggior parte di coloro che sono preposti alle verifiche degli impianti elettrici stessi, ma di fronte a certe fotografie non ho avuto bisogno di impostare la ciofeca per capire che, se finora non c'è rimasto secco nessuno è solo una pura questione di fattore C!
Ovviamente, impostando la ciofeca ho ricevuto conferma delle mie sensazioni. A prescindere dal fatto che l'impianto risale all'inizio degli anni 80 (quando ancora non esisteva alcuna legge sulla sicurezza impiantistica) e che è più che evidente che non ha mai subito nulla che possa rientrare in qualche modo nell'ambito della manutenzione ordinaria (a parte la sostituzione delle lampade fulminate e la pulizia delle telecamere di sorveglianza), figuriamoci qualcosa che somigli a manutenzione straordinaria (compreso quindi anche il banalissimo adeguamento obbligatorio al momento dell'uscita delle suddette leggi, negli anni 90) e che gli interruttori preposti alla protezione sono talmente obsoleti che nemmeno le case produttrici hanno più i cataloghi necessari a verificarne le caratteristiche (figuriamoci i database della ciofeca), è risultato subito ovvio che non c'era alcunché di corretto (credo di aver battuto ogni record di visualizzazione di pallini di divieto, per non parlare degli errori irreversibili con riavvio del programma che seguivano ogni rielaborazione di calcoli).
La mia reazione è stata quella ovvia: ho preparato una mail per CapoDiFuori dicendogli che costoro fanno sicuramente prima a rifare tutto da capo che a cercare di rattoppare!
Ovviamente, la risposta è stata del tipo “E' sicuramente un bel lavoro, ma chi lo fa? Questi hanno fretta di riaprire, quindi bisogna intervenire con il minimo di invasività, cercando di rattoppare il più possibile senza ritrovarsi poi nei casini!” (naturalmente la risposta era telefonica, non scritta: mica può compromettersi in questo modo ordinandomi esplicitamente di passare sopra a delle anomalie così evidenti e di falsificare i risultati dei calcoli).
Ho quindi cominciato a cercare di dare un minimo di ordine a quella specie di impianto, cercando di piazzare strategicamente un buon impianto di terra e dei differenziali che facessero da ultima linea di difesa per la salvaguardia della vita dei clienti (e per proteggere in seguito il poveraccio che dovrà poi firmare gli elaborati progettuali, quando qualche giudice indagherà su qualche morte misteriosa dentro un centro estetico, che sicuramente non farà successo come un bell'omicidio in una cattedrale...).
Alla fine di una lunga guerra, sono riuscito a rattoppare la situazione riorganizzando un pochino meglio i dispositivi di protezione, affidandomi ai dispositivi nuovi per proteggere sia i vecchi intoccabili sia le linee e le apparecchiature che verranno applicati addosso ai clienti.
Ovviamente, il ricco cliente non è rimasto molto contento, perché lui pensava che bastasse scrivere una dichiarazione in cui la Grande Società diceva che i tecnici ASL avevano sbagliato e che tutto era a posto, per riaprire e riprendere l'attività e i guadagni.
GrandeCapo non è stato molto contento dei costi sostenuti (anche lui sperava di cavarsela con una banalissima dichiarazione) ma CapoDiFuori ha sostenuto che, nelle condizioni attuali, gli interventi che LUI MI aveva suggerito (???) sono sicuramente i migliori per salvare capra e cavoli.
Fatto sta che hanno cercato al volo un'impresa installatrice (suggerita da GrandeCapo) che facesse gli interventi indicati e per permettere al ricco cliente di riprendere la propria attività (ovviamente nessuno ha accennato a futuri interventi per adeguare seriamente un impianto con circa 30 anni di vita).

Devo quindi prendere nota di un particolare: se anche mai potessi permettermelo, non recarmi mai da questi signori per un trattamento di tipo estetico!
(pazienza: resterò come sono, bello e affascinante come sempre, con tutte le donne ai miei piedi, quando mi affaccio dal balcone del quarto piano dove abito...)

Commenti

  1. Capo. "Fai un po' l'analisi di stabilità di questa scarpata sopra la strada d'accesso alla villa del cliente"
    (stima parametri, introduci parametri, calcola...)
    Me. "Ehi capo, qui risulta che quella scarpata non sta mica in piedi!"
    Capo. "Beh, vedi di far risultare che sta in piedi, perché ormai il cliente ha deciso di farla così!"
    Me. "..."
    Ecco (anche) perché non faccio più il professionista.

    RispondiElimina
  2. l'idea che bisogna essere comunque strafighi/strafighe a prescindere, per poter diventare membri della grande famiglia del mulino bianco formata da calciatori, veline e politici.
    .
    .
    hai uno strano concetto di "strafigo/a" se metti nella lista anche i politici...

    RispondiElimina
  3. > Ecco (anche) perché non faccio più il professionista.

    Purtroppo non mi dici nulla di nuovo, e anch'io certe volte sono profondamente disgustato da certe cose che vedo.
    Solo che sono troppo vecchio per mettermi a fare il dipendente... ;-)

    > hai uno strano concetto di "strafigo/a" se metti nella lista anche i politici...

    Yes, it's a mistake, sorry!
    Il vero problema è che io non ho nessun vero concetto di strafigo, visto che personalmente sono esattamente il contrario di ciò che potrebbe essere inteso come tale.

    RispondiElimina
  4. @mk66 "Solo che sono troppo vecchio per mettermi a fare il dipendente"

    ..e troppo giovane per l'età pensionabile!

    ;-)



    ~

    RispondiElimina
  5. In linea di massima, anche se lo mettessi in sicurezza [ buona fortuna ] quelli dell'ASL possono sempre contestare l'età dell'impianto e bloccare di nuovo.

    Se hai ancora un minimo di coscienza, puoi sempre fare una telefonata anonima dopo aver consegnato tutto... :)

    RispondiElimina
  6. > ..e troppo giovane per l'età pensionabile!

    Ah! C'è anche l'età pensionabile? Ma pensa... :)

    @ Valeren: io l'ho messo in sicurezza per quello che potevo, e quelli dell'ASL ovviamente non hanno detto più niente, visti i risultati delle prove effettuate (ovviamente firmate da CapoDiFuori e GrandeCapo)

    RispondiElimina

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