Annunci sentimentali 3

Come ho detto, molte telefonate erano strane, molte proponevano un incontro per una partita a carte (peccato che io avevo capito di giocare a scopa e invece si giocava a briscola), ma un giorno arrivò una telefonata diversa dal solito: una ragazza con la voce squillante e ridente, ma con un tono diverso dal solito: un tono serio e riservato...
Una ragazza che si presentò dicendo che aveva letto l'annuncio ed era interessata a conoscermi (come tutte le altre che l'avevano preceduta) ma che era timida e solitamente non rispondeva ad annunci simili, ma qualcosa nel mio l'aveva particolarmente colpita (come dite? Il fatto che la Stagista mi avesse fatto passare per un milionario? Maddai, non avete alcuna fiducia nel genere umano...).
Per farla breve, che altrimenti andiamo alle lunghe dato che la storia con questa ragazza è durata alcuni mesi, costei cominciò a telefonarmi tutti i giorni: sapeva l'ora della mia pausa pranzo e si era presa il nobile impegno di farmi digiunare... almeno finchè non ho capito che riuscivo comunque a mangiare e parlare quasi contemporaneamente... (o meglio, a mangiare mentre lei parlava...)
Ben presto divenne un'amica fedele, compagna di pranzi e merende. Per telefono si faceva passare per una donna elegante e raffinata, una ragazza di classe. Presto cominciò a dirmi di smetterla con la pubblicazione dell'annuncio che tanto avevo già trovato lei che era sicuramente il meglio per me (evidentemente Stagista continuava a far pubblicare l'annuncio...), cominciò a suggerirmi cosa dovevo fare e come dovevo farlo... cominciò praticamente a pensare di farmi cambiare in qualcosa di diverso da quello che ero, cosa molto difficile.
Mi telefonava sempre più di frequente, e pretendeva che la chiamassi con la stessa frequenza, ma solo in certi orari, che altrimenti non rispondeva, dicendo che avrebbe infastidito una fantomatica sorella con la quale conviveva.
Un giorno mi squillò il cellulare mentre ero in una posizione particolarmente rischiosa, sulla cima di un quadro elettrico, presi il trabiccolo e aprii l'antenna, quindi risposi “Pronto?” e dall'altra parte mi giunse la sua voce “Ciao, ti disturbo?”
“Scusami, ma in questo momento sono in una brutta posizione, possiamo sentirci più tardi?” “Certo, volevo solo salutarti...”
“A dopo, allora, ciao...” “Ciao...”
Richiusi l'antennino e riagganciai il telefono alla cintura dei jeans, ma evidentemente non lo agganciai bene e dopo un istante si staccò e cadde giù, facendo in volo i 2 metri e mezzo dell'armadio power center dov'ero arrampicato, infilandosi nel sottostante cunicolo dei cavi di bassa tensione per un altro metro e beccando giusto il foro del grigliato che gli permise di cadere anche per un ulteriore ottantina di centimetri nel cunicolo dei cavi di media tensione... dopo il difficoltoso recupero, mi accorsi che si era piegato l'antennino e la voce aveva assunto un tono metallico, ma continuava a funzionare perfettamente (tecnologia tedesca...)
L'avevo appena recuperato che subito squillò nuovamente e apparve il suo numero.
Uscii dalla cabina e risposi, e lei mi disse “Senti, penso che potremmo vederci domani sera a cena in pizzeria...” “Scusa, ma domani dovrò lavorare fino a tardi, facciamo dopodomani?”
“Ecco, lo sapevo che non hai mai tempo per me, mi trascuri, non mi consideri, non mi vuoi bene!!!” “Ma che stai dicendo?”
“Ti odio! Non farti più vedere!” “Ma sei fuori completamente?”
“Non osare darmi della matta, cafone!” “Ma che diav...”
Non finii la frase, che lei aveva attaccato.
Ero inferocito, e non la chiamai.
Dopo un paio di giorni, sbollii e provai a chiamarla, ma niente: non rispondeva mai, o meglio una volta ha risposto facendosi passare per la sorella... peccato che io conoscessi bene la voce... e mi ha detto che avrebbe riferito un messaggio, e le dissi che dovevo parlare con la sorella.
Dopo un paio d'ore mi telefonò e mi disse “Che vuoi?”
Le risposi “Ciao, volevo parlarti...” “Non ho niente da dirti!”
“Ho io qualcosa da dirti!” “Non mi interessa!” e attaccò.
Per due giorni non ebbi notizie, poi il cellulare squillò in pausa pranzo e risposi.
“Allora, ti sei calmato?” “Calmato?”
“Ci vediamo stasera per le 7?” “Stasera? Alle 7 sarò ancora in viaggio: sono al confine tra Lombardia e Veneto!”
“Allora vaffan...! Dimenticati di me!” e attaccò.
Smisi di cercarla, e dopo un paio di settimane mi ricontattò lei “Perchè non ti sei più fatto sentire?” “Perchè non ho tempo da perdere con le matte!” e agganciai io.
Non la sentii mai più, ma non credo di averci rimesso.

Quella fu l'ultima ragazza che rispose all'annuncio, con cui ebbi a che fare per un periodo di tempo più lungo di quello necessario a prendere un caffè in un bar.
Ero quasi felice che si fosse sistemata la situazione, e proibii alla Stagista di far ripubblicare l'annuncio, ricorrendo anche a minacce di ripercussioni fisiche nei suoi confronti (che ovviamente non avrei mai fatto, ma ero veramente furioso in quel periodo).

Commenti

  1. Ho un'abilità incredibile per cacciarmi in situazioni disperate... ;-)

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  2. Una situazione pesante devo dire. Però, scusa se te lo dico, ma è una tipa che risponde ad un annuncio sentimentale, io non prenderei nemmeno in considerazione chi cerca amicizie (o simili) così.

    A meno che uno non cerchi il poco, mirando al basso, così che hai più possibilità di rimanere piacevolmente sorpreso, come succede in questa striscia http://www.viruscomix.com/page498.html

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  3. Non sono sicuro del motivo per cui rispondevo lo stesso a chi mi contattava, ma comunque all'epoca ero diverso: ora non farei nulla del genere e se una stagista osasse farmi uno scherzo simile la caccerei a calci prima di subito.

    Simpatica, la striscia.

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  4. No, non tutte, te l'assicuro ;-)

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