Italians on the street!

Quella mattina, approfittando della bella giornata, stavo andando a piedi verso il nuovo ufficio, che peraltro non è poi molto distante da dove abito, approfittando dell’occasione per respirare un poco di aria inquinata (che a noi torinesi fa sempre bene, permettendoci di ricordare l’ambiente famigliare) e nel frattempo dedicandomi alla visione delle fanciulle serbe, che normalmente merita parecchio, specie quando si passa vicino a un liceo!
Superato il liceo, e attraversata la strada, faccio un cenno di saluto a GrandeCapo che sta entrando nella panetteria per comprarsi qualche cosa da mangiucchiare in una seconda colazione pre-spuntino da prima del pranzo (poveraccio: lavora troppo, deve quindi nutrirsi molto! :P )
Un istante dopo, mentre procedo verso l’ufficio, sento un rapido rumore di tacchi in avvicinamento, ma l’incredibile presenza femminile nell’ambiente mi impedisce di preoccuparmi più di tanto, almeno fino a quando questi tacchetti sono immediatamente dietro di me e accennano al sorpasso (qualche impiegata che rischia di essere in ritardo sul lavoro, immagino) e mi scosto un pochino per lasciarla passare, ma non sorpassa: sento una mano avvinghiarsi alla mia e una voce sensuale sussurrarmi “Ciao MK!”
Mi volto “Ciao PornoStar! Kako si? (come stai?)” “Dobro, hvala, ti? (bene, grazie, e te?)”
Facciamo quindi gli ultimi metri prima dell’ufficio chiacchierando del più e del meno, in inglese (il mio serbo si limita a poche parole, per fare conversazione) con lei che fa la gatta morta avvolgendosi attorno al mio braccio, peraltro obbligandomi a tenerlo disteso e di conseguenza con la mano pericolosamente vicina a certe zone che tendono a diventare pericolosissime, quando appartengono a una collega pericolosa come lei!
Un attimo prima di entrare, la sento che mi dice “All italians are on the street today!” “Beh, con la crisi che c’è, non è difficile!” rispondo io, lei si mette a ridere e mi indica colui che sta attraversando la strada, ovvero CapoCantierista, che si avvicina a noi, o meglio a lei, e le chiede qualcosa su qualche offerta che deve essere fatta (e che lei dovrebbe mandare al cliente)
Ovviamente, mi rendo conto che mi tocca ancora una volta fare da interprete, e così traduco la richiesta di CapoCantierista, ma vedo che lei sorride, e risponde in un italiano sufficientemente chiaro, così dico “Bene! Allora vedo che posso smettere di farvi da interprete, dato che anche lei ormai parla italiano! Meglio... per me e per voi!” “Ma sta bravo, che con te si è avvinghiata come fosse una gatta in calore...” risponde lui, facendomi voltare verso di lei per vedere se ha capito e come reagirà a questa frase molto poco gentile... Per fortuna, il suo sguardo confuso mi fa capire che non ha capito, e infatti mi dice “Translate, please!” “Niente di che, ha detto che è geloso del fatto che sei avvinghiata al mio braccio e non al suo!” ho risposto, mentendo.
Lei scoppia a ridere, si stacca da me, lo abbraccia e lo bacia sulle guance, i soliti 3 bacetti serbi, poi chiede in italiano “Adesso ok? Tu contento?”
Lui si mette a ridere e io chiudo la partita “Bella roba! Lui è appena arrivato e subito baci e abbracci, e a me niente!”
Ancora una volta, lei si mette a ridere, mi abbraccia ed elargisce i 3 bacetti anche a me, poi entra in ufficio, e io mi volto verso CapoCantierista “Dai, anche stavolta ti ho salvato! Meno male che non capisce quasi niente di italiano!” “Salvato? Sapevo benissimo che non capisce niente! Quella tr... capisce solo una cosa!”
“Continua, e la prossima volta che mi chiede di tradurre, lo faccio sul serio! Vai a lavorare, dai, che è meglio!” e mi infilo dentro l’ufficio anch’io, incurante della risposta.

Commenti

  1. Ma che bella mentalità, il collega. "I tempi cambiano, ma gli stronzi rimangono quei begli stronzi di una volta" (cit.)

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