La dinamo eccitatrice...

L'elettrotecnica è una materia quasi esclusivamente maschile, per cui è ricca di trattazioni scientifiche con esempi che solo i maschietti possono capire...
Il primo impatto lo si ha di fronte allo strumento base per la generazione di energia elettrica: l'alternatore o generatore sincrono.
Per funzionare, si basa sul principio del campo elettromagnetico rotante, ma siccome non è un motore ma un generatore, il campo magnetico lo deve creare il rotore stesso, per poter quindi indurre nei circuiti dello statore la necessaria forza elettromotrice che, alla fine della fiera, si traduce in tensione elettrica... nulla di più semplice, specie se non usate questa sintesi per fare bella figura all'interrogazione, perché è quasi sicuro che il risultato non sarà quello che sperate... ;-P
La domanda sorge spontanea: come si crea il campo elettromagnetico?
La risposta qualunque studente di fisica la sa meglio di me, ma siccome nessuno si offre di scriverla la sintetizzo io: con una corrente elettrica che percorre le spire nei poli del rotore. Tale corrente elettrica è generata da un generatore (pensa un po'...) di corrente continua, per gli amici una dinamo.
Siccome il suo scopo è quello di 'eccitare' il circuito di induzione, ecco che viene conosciuta come 'dinamo eccitatrice' (da non confondersi con altre alternative per diverse eccitazioni più sul genere letterario o antropologico...)
Ciò premesso, iniziamo la trattazione sull'alternatore parlando della dinamo eccitatrice!
[...omissis...]
Alcuni di voi si chiederanno “Cosa diavolo è questo?”
Semplicemente il preambolo ad una lezione del corso di macchine elettriche tenuta presso il Politecnico, che ho ritrovato consultando i miei vecchi appunti simil-stenograf-registrati... la parte [omissis] è l'effettiva lezione, ma è talmente ricca di termini tecnici e formule matematiche che ho preferito risparmiarvela... mentre il preambolo è stato molto più sullo stile delle mie storielle, ma vi assicuro che io ero tra i banchi, non in cattedra...

Commenti

  1. Tra te e Trantor non so chi sprechi più allusioni... XPPPP

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  2. Dici?
    Uhm... allora dovrò rivedere le nuove storie serbe che sto raccogliendo adesso e che ho in serbo per voi... :P

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  3. Sembra che questo sense of humour sia un parametro caratterizzante del Vero Ingegnere™!
    A proposito di mascolinità dell'elettrotecnica, ricordo le statistiche sulle iscrizioni relative al mio primo anno di Politecnico (1989). Ingegneria Elettrotecnica: iscritti 97, uomini 97, donne 0. Perbacco...

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  4. Non mi ricordo le statistiche relative al mio primo anno, ma visto che si tratta semplicemente del 1986, credo che le differenze fossero minime.
    In realtà ricordo che alcune ragazze c'erano nel biennio, visto che eravamo inglobati insieme agli elettronici, dove le "quote rosa" erano più numerose.
    Per il rimanente del triennio (ovvero quando è ambientata questa storia) ricordo solo una presenza femminile

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  5. @mk66 :"e che ho in serbo per voi... :P"

    Non si potrebbero avere in italiano? ;-)

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  6. > Non si potrebbero avere in italiano? ;-)

    Ok, farò la traduzione :D

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  7. Direi quasi che non esiste confronto... :D

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  8. E la dinamo eccitatrice.
    E la collega col vibratore.
    E quello che segna le " porcelle " in cantiere.

    Dai, piantala di raccontare balle e dicci cosa stai facendo davvero dall'altra parte del confine.
    Almeno invita!

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  9. > E la dinamo eccitatrice.
    E' sempre lì... :P

    > E la collega col vibratore.
    E' sempre lì anche lei... ;)

    > E quello che segna le " porcelle " in cantiere.
    Quello non è più lì... :)

    > Dai, piantala di raccontare balle e dicci cosa stai facendo davvero dall'altra parte del confine.
    Perchè? Hai sentito qualche cosa? Non c'è nulla di vero! Nego tutto: io non c'entro niente! Ero altrove... :P

    > Almeno invita!
    Volentieri, se vuoi venire sei il benvenuto, ma non assumo responsabilità per quello che potrebbe succedere... :D

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