Famo le pulci a sto progetto..

Ultimamente ci stiamo addentrando nel settore pubblico, scoprendo un mondo nuovo.
In pratica, il nostro incarico è quello di 'rompi-cojoni', ovvero dobbiamo prendere un progetto di altri studi, analizzarlo e scoprire tutte le caxxate che hanno fatto.
Di per sé nessun problema: ci si basa sul presupposto che un occhio esterno può facilmente individuare errori che ai progettisti possono sfuggire, e su questo nulla da dire, ma quello che sconcerta è un'altra cosa: ovvero che l'Ente pubblico abbia la possibilità (anzi, l'obbligo..) di predisporre per la stessa identica opera una serie infinita di livelli di progettazione a uno studio e l'analisi degli stessi progetti a un altro studio???
Di fronte a questo fatto resto sconcertato, specie considerando che le spese sono normalmente a carico di tutta quella parte della popolazione che paga le tasse..

In definitiva, procediamo con questo lavoro facendoci inviare la documentazione da parte dell'altro studio (una serie di DVD contenenti innumerevoli file PDF) che provvediamo a stampare completamente per poi analizzarle nei minimi dettagli, cercando di capire la logica che sta dietro le menti dei progettisti.
Poi prendiamo il computo metrico e cominciamo, armati di evidenziatore, a segnare sulle tavole i vari componenti, per verificare che la loro quantità sia pari a quella segnata nel suddetto computo metrico. Ovviamente a questo segue l'analisi del discostarsi, con calcolo delle cifre da valutare in più o in meno.
A questo punto, siamo in grado di compilare la nostra relazione di verifica, con la quale evidenziamo i risultati trovati e chiediamo spiegazioni delle discordanze riscontrate.
Da questo momento restiamo in attesa di risposte da parte dell'altro studio, che effettuerà quindi le dovute correzioni sugli elaborati (se trova che abbiamo ragione noi) o ci dirà che non capiamo nulla e abbiamo preso fischi per fiaschi (se trova che hanno ragione loro).

Solitamente le risposte sono di questo tipo:
  • voce sottostimata in una fase progettuale per cui è ancora possibile modificare l'importo dei lavori: “Grazie, abbiamo corretto il computo metrico”
  • voce sottostimata in una fase progettuale per cui non è più possibile modificare l'importo dei lavori: “Scusate, abbiamo disegnato troppe apparecchiature. Adesso le abbiamo levate a capocchia..”
  • voce sovrastimata in una fase progettuale per cui è ancora possibile modificare l'importo dei lavori: “Grazie, abbiamo aggiunto un po' di apparecchiature a capocchia..”
  • voce sovrastimata in una fase progettuale per cui non è più possibile modificare l'importo dei lavori: “Scusate, ci siamo accorti che mancavano delle apparecchiature e le abbiamo aggiunte a capocchia..”
  • errori e incomprensioni di logica progettuale: “Ma qui siamo in una fase che non richiede un simile dettaglio: lo inseriremo nella prossima fase progettuale... a proposito, cosa intendete dire? Come si fa a realizzarlo?”
A proposito, nel progetto pubblico, la legge Merloni prevede:
  • uno studio di fattibilità, per capire se la cosa è fattibile e conveniente.. (solitamente fatta all'interno, da gente che ottiene dei bonus se l'intervento risulta fattibile e conveniente..)
  • una progettazione preliminare, per avere indicazioni di massima di quello che serve e l'ordine di grandezza delle cifre in gioco.. (solitamente fatta all'interno da gente che non ha la minima idea di cosa sia una progettazione..)
  • una progettazione definitiva, per entrare in maggiori dettagli e cominciare e individuare i lavori da fare effettivamente.. (solitamente affidata a studi gestiti da professori universitari che producono progetti-fotocopia, validi per qualsiasi tipologia di utenza, eventualmente sfruttando il lavoro non retribuito degli studenti laureandi..)
  • una progettazione esecutiva, che dovrebbe avere tutti i dettagli necessari per avviare la fase di cantiere.. (solitamente un salva-con-nome del precedente, che aspetta indicazioni per essere corretto, a quanto pare..)
  • una progettazione costruttiva, che indica lo stato di fatto subito dopo la realizzazione (quella che normalmente è chiamata as-built e dovrebbe essere fatta dall'impresa installatrice, ma che viene talvolta fatta dallo stesso studio di cui sopra..)
Perché mi lamento? Semplice!
  • la legge prescrive queste cose sempre, non solo nel pubblico, ma provate a far capire ai clienti privati che debbono pagarvi 4 o 5 volte per fare diversi livelli di progettazione..
  • come caxxo si fa a stare dentro le cifre imposte dalla progettazione preliminare (sovente fatta direttamente all'interno dell'Ente pubblico), quando la stessa cifra sovente non copre nemmeno un terzo del lavoro?
  • perché diavolo gli appalti progettuali pubblici li vincono sempre studi che non sanno nemmeno dove stiano di casa gli impianti elettrici?
  • per starci dentro, con le cifre e la mole di lavoro, occorre procedere a campione, ma come si fa a campionare correttamente un impianto ospedaliero?
  • come diavolo si fa a progettare un impianto ospedaliero con gli stessi criteri con i quali si progettano i capannoni industriali?
  • siamo in periodo di dichiarazione dei redditi, la mia commercialista mi ha appena detto quanto devo pagare e mi va poco giù che questa cifra che sto sborsando serva anche per finanziare queste caxxate, senza le quali forse potrebbe essere inferiore..
  • ...e mò basta, che altrimenti rischio di cominciare a pensare male, di diventare cattivo e di cominciare a imprecare...

Commenti

  1. Sei quasi riuscito a farmi andare di traverso il sabato -.-"

    Comunque tranquillo: appena avrò preso il potere cambierò anche questo. Intanto segno.

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  2. In fin dei conti all'interno dell'ambiente universitario troviamo l'élite dei progettisti!
    Me ne sono reso conto quando, durante una lezione, ci veniva spiegato che le tensioni di una terna trifase sono sfasate di 90°...

    Non posso far altro che una simbolica e virtuale pacca sulla spalla... :-)

    RispondiElimina
  3. > Comunque tranquillo: appena avrò preso il potere cambierò anche questo. Intanto segno.

    Meno male, aspetto con ansia il momento che prenderai il potere.

    @ Fabio: ho lavorato parecchio dal lato delle imprese installatrici e non ho il coraggio di dirti che cosa ho visto uscire, con la sigla di progetti esecutivi, da certi studi di progettazione rinomatissimi, gestiti da pezzi grossi del politecnico, gente che riceve compensi da migliaia di euro come niente fosse... roba da far accapponare la pelle!!!

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  4. Caspita!

    Grazie mille per il commento e buon fine settimana :)

    CIAO!!!

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  5. Ehm... mi sento un tantinello chiamato in causa...
    Sono dipendente (tecnico) di un comune toscano.
    A parte che la Merloni è stata abrogata e sostituita dal Codice dei Contratti, appalti, caxxi e mazzi (D.Lgs 163/06)... la fase di cui tu parli è probabilmente la "validazione" dei progetti che può essere fatta internamente solo in determinate condizioni...
    Cmq, la Merloni prima ed il Codice poi, servivano proprio a stroncare il traffico di progetti tra le P.A. ed i partiti (affidando progetti a questo o quel tecnico a seconda dell'appoggio "politico"). Che non ci siano riuscite del tutto è abbastanza chiaro (fatta la legge trovato l'inganno - siamo in Italia).
    Quello che mi fa un po' incaxxare è che si pensi che i tecnici interni guadagnino (bonus) chissà quanto dalle progettazioni. Se fai due conti la progettazione interna costa all'A.C. il 2% (ora, perché fino a poco tempo fa era lo 0,5%) dell'importo dei lavori. La progettazione esterna circa il 15%. Per la stessa opera. Il 13% è tutto risparmiato per l'A.C. e di conseguenza per i cittadini.
    Vogliamo parlare di qualità? non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ci sono anche progettisti validi all'interno delle P.A. .
    Non solo ma se il progetto viene sviluppato internamente vengono prese in considerazione molte cose che da esterni non possono essere valutate.
    Chiudo: certo che le cose da sistemare nelle P.A. sono tante! ma da qui a osannare il privato ce ne passa...
    Scusa lo "sfogo" ma ti seguo da tempo e ti ritengo in grado di dare un giudizio obbiettivo sulle cose... (naturalmente con tutti i dati in mano...) Ciao!

    Sandro

    RispondiElimina
  6. Non tocchiamo il tasto dei progetti gestiti dai professori universitari... All'epoca del dottorato, ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. Ed infatti sono scappato dall'università per andare a lavorare in ARPA (quindi per la Regione).
    E lì, di nuovo, ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare di immaginare. E da lì sono scappato per andare a lavorare in una multinazionale che poi ci ha ceduto ad un'altra multinazionale.
    E qui vedo cose che voi umani... potete immaginare, potete capire che sono ca$$ate immani, ma per lo meno rimangono appunto a livelli umani, per Toutatis!

    RispondiElimina
  7. @ Sandro:

    > Ehm... mi sento un tantinello chiamato in causa...
    > Sono dipendente (tecnico) di un comune toscano.

    Nessuna intenzione di chiamare in causa nessuno: ho solo raccontato come si è svolta questa situazione.

    > A parte che la Merloni è stata abrogata e sostituita dal Codice dei Contratti, appalti, caxxi e mazzi (D.Lgs 163/06)... la fase di cui tu parli è probabilmente la "validazione" dei progetti che può essere fatta internamente solo in determinate condizioni...

    Si, sostanzialmente cambiano i nomi ma la sostanza non cambia.

    > Cmq, la Merloni prima ed il Codice poi, servivano proprio a stroncare il traffico di progetti tra le P.A. ed i partiti (affidando progetti a questo o quel tecnico a seconda dell'appoggio "politico").

    Anch'io avevo sentito la stessa cosa, peccato che richiedano entrambi caratteristiche tali per cui solo chi ha un notevole "passato progettuale" può permettersi di partecipare alle gare di appalto... indipendentemente da come si è costruito il suddetto "passato"

    > Che non ci siano riuscite del tutto è abbastanza chiaro (fatta la legge trovato l'inganno - siamo in Italia).

    Appunto!

    > Quello che mi fa un po' incaxxare è che si pensi che i tecnici interni guadagnino (bonus) chissà quanto dalle progettazioni.

    Su questo, mi sono basato sulle testuali parole di un responsabile tecnico del comune, che si è vantato (alcuni anni fa, in una riunione dell'ordine di cui anche lui fa parte) dei suoi bonus e di come li prendesse, con le stesse parole che ho usato alla voce "studio di fattibilità"

    > Se fai due conti la progettazione interna costa all'A.C. il 2% (ora, perché fino a poco tempo fa era lo 0,5%) dell'importo dei lavori. La progettazione esterna circa il 15%. Per la stessa opera. Il 13% è tutto risparmiato per l'A.C. e di conseguenza per i cittadini.

    Non metto in dubbio che la progettazione interna sia un risparmio notevole per l'amministrazione e anche per la popolazione. Tutto sta a vedere come viene fatta, però.

    > Vogliamo parlare di qualità? non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ci sono anche progettisti validi all'interno delle P.A. .
    > Non solo ma se il progetto viene sviluppato internamente vengono prese in considerazione molte cose che da esterni non possono essere valutate.

    Ecco, è questo che intendevo! La qualità!
    Scusami se ho dato l'impressione di fare di tutta l'erba un fascio: non era assolutamente mia intenzione, come non è mia intenzione fare paragoni tra progettisti interni ed esterni.
    In questo caso particolare, io ho visto un progetto definitivo "esterno" e, per poterlo valutare correttamente, ho dovuto farmi mandare anche il progetto preliminare "interno" (perchè alcuni punti erano piuttosto oscuri).
    Tu giustamente ti sei incazzato per il mio post (anche se non era mia intenzione), ma ti assicuro che, se avessi visto quei progetti (sottolineo entrambi), ti saresti incazzato molto ma molto di più, proprio per quello che hai appena detto in merito alla qualità e alle capacità dei progettisti interni: veramente roba che anche Kojak si sarebbe messo le mani nei capelli, te l'assicuro, e si trattava di un ospedale, non di un capannone o di un giardino, ma di un ospedale!

    > Chiudo: certo che le cose da sistemare nelle P.A. sono tante! ma da qui a osannare il privato ce ne passa...

    Mai detto nulla del genere, o per lo meno non è mai stata mia intenzione!

    > Scusa lo "sfogo" ma ti seguo da tempo e ti ritengo in grado di dare un giudizio obbiettivo sulle cose... (naturalmente con tutti i dati in mano...) Ciao!

    Scusami te, per aver dato un'impressione diversa da quella che intendevo dare, con questo post.
    Ciao.

    RispondiElimina
  8. @ Lukasbrunner:
    > Non tocchiamo il tasto dei progetti gestiti dai professori universitari... All'epoca del dottorato, ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare.

    Infatti... e io non ho nemmeno fatto il dottorato: mi è bastato quello che ho visto durante la preparazione della tesi... e subito dopo, quando ho cominciato a lavorare e dovevo "cantierizzare" i progetti... lì si che ho visto cose che è veramente difficile poter immaginare, talvolta da gente che aveva cercato di segarmi all'esame proprio per motivi analoghi...

    RispondiElimina

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