Guai in divisa...

Tanto tempo fa, quando ero ancora vestito in grigio-verde, mi è capitato di scontrarmi con certi personaggi estremamente fanatici e estremamente idioti. Ecco un piccolo esempio.

Era un fine pomeriggio estivo, il cielo era ancora chiaro e il sole splendeva forte e cocente sopra la pianura padana, infiammando l'atmosfera e correlandosi con l'umidità creata dal Grande Fiume, creava una bolla di afosità insopportabile.

Il treno della licenza, come sempre, era fermo in aperta campagna, nel nulla più assoluto, a bruciare sotto il sole, ed essendo pure un intercity, il fatto che fosse fermo implicava che fosse stata spenta pure l'aria condizionata, ma i finestrini erano ovviamente sigillati e nessun membro di quell'ente parassitario che rispondeva alla sigla FS aveva il coraggio di farsi vedere.
Nello scomparto dov'ero io, c'era un giovane najotto fanaticotto, che aveva deciso di andare a casa in divisa, per farsi vedere e fare il galletto (certo, la divisa dei carabinieri è più figa di quella dell'esercito, ma sappiamo che quando uno gira in divisa, rischia parecchio).
Costui, avendo adocchiato una turista carina, stava facendo il pavone e aveva attaccato discorso, parlando di sè, della sua divisa, del fascino dell'uniforme, del fatto che aveva la pistola e di simili cojonate che sono tipiche di certi giovincelli in quel periodo.
La fanciulla era ben contenta di sentirsi riempire di complimenti e non le rompeva nemmeno le scatole il fatto che io e altri due avessimo occupato i posti liberi dello scomparto. Io sentivo le ciance del tipo, ma cercavo comunque di concentrarmi nella lettura di un romanzetto che avevo acquistato apposta la sera prima (uno di quei libri a 1000 lire), finchè non è sopraggiunta la catastrofe...
Un brontolio infernale, urla strepitanti, e alla fine lo sportello si apre e appare un orso in sembianze umane, che sbraita in tetesko una serie di frasi rivolte al militare, frasi alle quali lui non sapeva come rispondere, ma aveva capito benissimo che parlava con lui e, proprio per il fatto di essere in divisa, non poteva esimersi dal dare retta..
Stanco dei piagnucolii del milite ignoto, sono intervenuto.
D in D.: "Ma io non capisco! Cosa sta dicendo?"
Io: "Ti ha chiesto se sei un poliziotto!"
Lui si volta verso di me sempre piagnucolando "No, non sono un poliziotto, sono un carabiniere.."
Io rispondo al suo interlocutore, dicendo che il tipo non è un poliziotto ma un militare, polizia militare.
L'altro urla e sbraita ancora qualcosa, e di nuovo il mio amichetto ricomincia a frignare.
D in D.: "Ma che dice? Ma io non capisco!"
Io: "Ti sta dicendo di usare la tua autorità e fare aprire i finestrini!"
Quello si volta verso di me quasi piangendo
D in D.: "Ma come faccio? Io non posso fare niente! Io sono solo un semplice carabiniere... non ho poteri, non posso fare nulla..." e comincia a rispondere all'altro con una serie di balbettii, al chè l'orso ruggisce una frase poco simpatica e sparisce nel corridoio.
Io mi volto verso il pavoncello ormai ammosciato e gli faccio "Vuoi che ti traduco anche quello che ha appena detto?"
Lui era ormai quasi in lacrime, e si volta verso di me "Ma io che posso fare? Io qua... io la..."
Io lo guardo e gli faccio "L'errore è stato quello di andare in licenza in divisa: crea solo guai!"
D in D.: "E ma.. io lo faccio per fare il figo con le ragazze.. e poi posso girare con la pistola e fare il figo con gli amici.."
Io: "Si, ma vedi a cosa vai incontro? E ti va bene che non aveva voglia di farti rapporto, sennò ti giocavi molte licenze future!"
D in D.: "Ma come posso fare?"
Io: "Porta la divisa dentro il borsone, e la indossi quando sei a casa, per fare il figo con gli amici!"
D in D.: "Ma così posso rimorchiare le tr...tte anche sul treno..." (evidentemente era convinto che la sua amichetta non lo stesse ascoltando)
Io (cominciando a incaxxarmi): "E allora non so che dirti: io evito accuratamente di andare in giro in divisa, visto che crea solo guai, ma se a te piace cercare guai, non sono cavoli miei!"
Mi guarda strano, e mi fa "Ma perchè? Tu sei un carabiniere?"
Ora, io ero in là con gli anni, avendo rinviato per studi, ed ero nell'esercito, inoltre a differenza sua, le licenze me le dovevo sudare, quindi venire insultato da uno così che era del tutto idiota, mi ha fatto ribollire il sangue più del solito e quindi gli ho risposto con una discreta dose di sarcasmo "Certo che no! Io sono capitano d'artiglieria!"
Non ho fatto in tempo a finire la frase (e pentirmene), che lui è impallidito come un cencio, è scattato sull'attenti come un pupazzo a molla e ha urlato (si: urlato) "Comandi signor capitano! Mi perdoni, signor capitano! Io non lo sapevo, signor capitano!"
Per evitare che si rimettesse a piangere (e anche per evitare di dover dare spiegazioni qualora spuntassero dei suoi colleghi più svegli), gli ho risposto "Comodo! Certo che non lo sapevi, ovvio! Te l'ho detto che non vado in giro in divisa apposta per evitare complicazioni, non solo a me ma anche a quelli come te che dovrebbero poi sempre scattare a salutare! Comodo ho detto! E dimentica quello che ti ho appena detto"
D in D.: "Signorsì, signor capitano! Agli ordini, signor capitano!"
Io: "Ti ho detto comodo, riposo, dimentica che io sia un ufficiale, pensa che sono solo una persona che per puro caso fa una parte del viaggio con te! Adesso siediti e stai zitto, goditi il viaggio, quando riprenderà!"
D in D.: "Signorsì, signor capitano! Agli ordini, signor capitano!"
Io: ...
E' andata avanti per almeno 3 volte, di ripetizioni delle stesse frasi da parte di entrambi.
Finalmente si è deciso a sedersi, e da quel momento è stato zitto e silenzioso, mentre il treno pian piano riprendeva il viaggio e io cercavo di dedicarmi di nuovo alla lettura.

Peccato che, la ragazza capiva benissimo l'italiano e avendo sentito che io ero un ufficiale e lui solo un soldatino borioso che voleva solo rimorchiarla (per non parlare del fatto che, secondo la ripartizione degli incarichi fatta da lui poco prima, a lei restava solo la parte della tr...tta), avesse pensato bene di cambiare posto e sedersi accanto a me, e avesse anche pensato di impedirmi di dedicarmi alla lettura e scoprire come procedeva l'avventura di quel romanzetto, che ho quindi dovuto leggermi poi nel viaggio di ritorno in caserma la domenica sera... ma che sfiga!!!

Al mercato...

E venne il giorno in cui Avvocata uscì dal suo antro e venne presso il nostro, entrando e urlando dalla porta “Chi diavolo è che sta lavorando con i telefoni?”
Sveg... Scossi da tale urlo, ci guardammo l'un l'altro cercando di capire, ma ovviamente nessuno capì niente e lei ricominciò a urlare “Allora? Chi sta lavorando con i telefoni?”
Sveg... Scosso dalle urla, SuperAmministratore uscì dal suo ufficio urlando a sua volta “Insomma, che diavolo c'è da urlare?”
Avvocata rispose (sempre urlando, ovviamente) “Il mio telefono non funziona più!” “E chi ca##o se ne frega? Che ca##o vieni a rompere i co§#@ni qua?”
Gli occhi di entrambi sprizzavano scintille, un senso di gelo iperboreo colpiva tutti gli astanti, mentre lingue di fiamma saettavano dalle bocche di ciascuno.
A: “SuperAmministratore! Io ho il telefono che non va!”
SA: “Avvocata! Chi se ne frega? Per quale ca##o di motivo vieni a urlare qui come se fossi al mercato?”
A: “SuperAmministratore! Io devo usare il telefono! E poi urlo quanto mi pare!”
SA: “Avvocata! La tua linea è indipendente dalle altre! Chiama il gestore e non rompere i co§#@ni!”
A: “Io queste cose tenniche non le so! Sono ignorante!”
SA: “Lo so, ma le cose che non si sanno si chiedono da persone civili!”
A: “Ho chiesto da persona civile!”
SA: “Urlando come se vendessi i pomodori al mercato?”
A: “Ho chiesto anche di là...”
SA: “Di là non c'è nessuno che capisce una fava di niente!”
A: “Ho chiesto a Segretaria e mi ha detto che stanno facendo dei lavori sulle linee e...”
SA: “Segretaria non capisce un ca##o nemmeno di quello che è di sua competenza! Lei non sa com'è combinata la rete telefonica!”
A: “E tu che sai tutto, allora dim...”
SA: “Io non so tutto! Io so quello che devo sapere!”
A: “Tu che sai tutto, dim...”
SA: “Io non so tutto! Io so quello che devo sapere!”
A: “Non osare più interrompermi, pallone gonfiato che non sei altro!”
SA: “Smettila di urlarmi in faccia, vecchia strega inacidita!”
A quel punto, stavamo tutti per pregustare lo spargimento di sangue, quando lei si fermò, guardandolo fisso con sguardo omicida, parve calmarsi e poi disse “Allora la mia linea è indipendente?”
SA: “Te l'ho appena detto...”
A: “Quindi il problema non dipende da Grande Società, ma da GestoreTelefonicoDelCassero!”
SA: “Si!”
A: “Bene, allora mi rivolgerò a loro!” e si volta per andarsene, anche SuperAmministratore si volta per tornare nel suo ufficio ma Avvocata, un istante prima di chiudere la porta dietro di sé, urla (in modo da farsi sentire da tutto il condominio... e non solo...) “BUONA GIORNATA A TUTTI!!!” e sbatte la porta (rischiando di far esplodere i vetri) mentre SuperAmministratore borbotta un qualcosa che suona vagamente come “...utta...oia!” prima di entrare nel suo ufficio (e riprendere il suo pisol... lavoro...)
Dopo pochi istanti, avendo aperto il balcone perché il branco di fumatori aveva deciso che era ora di incrementare il carcinoma proprio (e altrui) sentimmo le urla telefoniche di Avvocata verso quegli esseri infimi e indegni della vita che posseggono che pare siano i tipici gestori della rete telefonica nazionale... (e sentimmo anche alcuni suoni strani venire dall'ufficio di SuperAmministratore...)
Poco dopo, Disegnatrice telefonò a Segretaria chiedendole chiarimenti (e mettendo il viva-voce, affinchè anche noi poveri reietti ascoltassimo l'eco di tanta saggezza...) “Avresti dovuto vederla, mancava poco che si picchiassero...”
S in V.V.: “E voi la vedete solo ogni tanto, qui ce l'abbiamo tra i piedi tutti i giorni...”
D: “Ma che ha?”
S in V.V.: “Che ne so? Sarà la menopausa... o è in crisi di astinenza...”
D: “E di che? Del ca##o?”
S in V.V.: “Certo, di che altro?”
D: “Quindi peggiorerà sempre più...”
S in V.V.: “Si, ma pare che tra poco debba ricoverarsi...”
D: “E allora?”
S in V.V.: “Se siamo fortunate sbaglieranno l'intervento e ce la levano dalle palle... altrimenti speriamo che abbia una convalescenza lunghissima...”
D: “Già, da qui all'eternità...”

Guarisci presto

Proprio oggi, una mia carissima amica ha avuto un piccolo incidente.
Per fortuna non è grave, ma purtroppo è una cosa abbastanza dolorosa.

Approfitto di questo spazio, che so che anche lei legge, per farle i miei migliori auguri di pronta guarigione.
Guarisci presto!

A che serve una Disegnatrice?

Anch’io ho problemi col CAD, visto che non sono un caddista eppur mi tocca agire come tale.. chi segue le mie vicende, sa bene che i miei approcci col CAD sono recenti, che non ho mai fatto corsi per imparare a usarlo e che lo uso esattamente come se fosse un tecnigrafo elettronico. In realtà, lo uso solo perché è un formato standard de facto, e non posso farne a meno, altrimenti lo avrei già sostituito con ben altro..
In ogni caso, visto che in ufficio c’è una persona che ha fatto i corsi, che conosce il CAD come le sue tasche e che sa fare tutto (specie il 3D), ogni tanto le chiedo consigli.. specie se non è impegnata a telefonare.. o a scrivere mail.. o a chattare su fess-book... in fondo, a cosa servirebbe altrimenti avere a disposizione una Disegnatrice?

“Disegnatrice?” “Eh, che c’è?”
“Senti, come diavolo si fa a visualizzare una sezione da una struttura 3D?” “E tu che ci fai col 3D?”
“Assolutamente niente, ma il disegno è arrivato così.. a me servono solo alcune sezioni, per individuare i passaggi delle tubazioni e delle canaline..”
Lei mi guarda sogghignando “Ma tu non sei ingegnere?”
“Si, ma quando studiavo io il CAD non c’era ancora..” (ok, non è vero, e lei poteva anche farmelo notare, essendo caddista da anni e avendo praticamente quasi la mia età, ma io il CAD non l’ho visto finché non sono tornato dal cantiere abruzzese..)
Si alza sbuffando e fa il giro della scrivania, avvicinandosi al mio computer, dà un’occhiata al disegno e.. “Uhm..”
Io faccio per alzarmi “Siediti, così lavori meglio!”
“No no.. stai seduto, è questione di un attimo..” prende il mio mouse e comincia a sbatterlo ovunque sulla scrivania, cercando nei meandri dei menù il comando giusto..
Io le ripeto “Vuoi sederti?” “No, non ti preoccupare!”
Resto seduto, imprigionato tra la parete e lei, che continua a cercare semipiegata sulla mia scrivania, agitandomi il culo davanti alla faccia in continuazione, facendomi preoccupare che non le scappasse qualche ricordo arioso, finché, senza pensarci (credo) si siede su di me (con la grazia e la leggerezza di un bisonte, come solo lei saprebbe fare) e, contemporaneamente, esclama un “MIN##A!!! E’ più duro di quanto pensassi!!!” (*)
Scosso dal contraccolpo del suo fondale sul mio..ehm.. le faccio “Ehr.. Disegnatrice..” “Si si, lo so.. va bene così: adesso stai bravo e lasciami fare, che te lo sistemo subito!” mi risponde mentre si dimena sopra di me al suono della musica nelle sue cuffie...

Dopo alcuni luuuunghi minuti riesce finalmente a completare il lavoro e smette di dimenarsi, quindi si alza guardandomi con un sogghigno “Hai visto che te l'ho sistemato in fretta e bene?” “Si, ho visto. Beh, che posso dire? Grazie..”
Lei mi guarda stranamente e se ne torna alla sua postazione senza nemmeno rispondermi, prende il telefono e chiama qualche sua amica.. mentre io riprendo a concentrarmi sul lavoro, finché a un certo punto il neurone dedicato capta la frase “..e chi l'avrebbe detto? Quasi quasi una di queste sere lo invito a cena a casa mia..”
..chissà perchè, il neurone dedicato ha cominciato a preoccuparsi..

(*) ovviamente si riferiva alle difficoltà intrinseche del lavoro che stava facendo... credo...

Nessuno stampi!

Segretaria appare all'improvviso in ufficio, urlando “NESSUNO STAMPI!”

L'effetto è stato lo stesso che se avesse urlato “Nessun dorma!” (dato che è riuscita a svegliarmi proprio mentre Michelle Pfeiffer aveva deciso che Michael Keaton era ormai troppo malridotto per lei e, cercando altri uomini-pipistrello, aveva appena adocchiato il sottoscritto...) comunque non fornisce ulteriori spiegazioni, correndo subito verso tutti gli uffici e ripetendo ai vari occupanti il suo ordine.

Quando si è sincerata che tutti hanno capito, va alla stampante, apre il cassetto dei fogli, inserisce un foglio di quelli di carta adesiva, chiude il cassetto, ritorna al suo ufficio, lancia la stampa, ritorna alla stampante, prende il foglio, lancia un'imprecazione perché è stato stampato dal lato sbagliato, apre il cassetto, mette un altro foglio (anche se bastava rimettere quello di prima, tanto il lato corretto era ancora pulitissimo), richiude, torna al suo ufficio, rilancia la stampa, ritorna alla stampante, prende il foglio, annuisce soddisfatta, rifà il giro di tutti gli uffici dicendo “Adesso potete stampare!” e se ne torna nel suo ufficio.

Ottimizzazione delle risorse

Era un nuovo lavoro nel mio bel cantieruccio nelle prealpi biellesi, ma stavolta non c’era molto di elettrico.
I lavori erano prevalentemente edili, per cui in mancanza di un elemento d’assalto come Architetto (impegnato dall’altra parte della penisola italica), i lavori vennero affidati alle (in)capaci mani di Architetta..
Prima riunione per organizzare i lavori, Architetta sceglie lo staff interno per gestire la parte impiantistica (Progettista e Termico) e cominciano le attività.
Io sono indaffarato con la Campagna di Russia (allora nella fase clou) e non mi interesso molto di quanto accade alle altre commesse, specie visto che non le seguo io..
Cominciano i lavori, che vanno avanti con apparente scioltezza, finchè un giorno sento Termico imprecare e bestemmiare contro ogni forma di divinità passata, presente e futura.
“Che hai?” “Quella baldr.. di Architetta!!!”
“Ha cambiato lavoro?” “Farebbe meno disastri!”
“Se lo dici te.. A proposito, se hai provato, forse è meglio che eviti di farlo sapere alla tua fidanzata.." "Ma manco morto ci andrei con una così stronza! Sarebbero soldi sprecati!”
Nella discussione è quindi saltato fuori che l’esperta Project Manager ha dimenticato tutta una serie di piccoli dettagli in sede costruttiva, ma roba da poco, cose da impiantisti.. per esempio dove far passare i tubi dell’impianto di climatizzazione, le canaline degli impianti elettrici e simili sciocchezze.. roba indegna di deturpare la mente di un’architetta..
Ma chissenefrega? Io devo seguire i russi.. o almeno così credevo..
Un giorno, mi squilla il telefono e rispondo “MK?”
“Ciao MK, sono GrandeCapo, vieni subito nella sala riunioni!”
Vado e trovo una riunione in corso dove:

  • Architetta aveva il trucco disfatto dalle lacrime, 
  • GrandeCapo aveva il volto disfatto dall’ira, 
  • Termico e Progettista avevano i volti disfatti dall'urlare e sbraitare in continuazione frasi senza senso, 
  • PiccoloCapo era disfatto dagli sforzi di trattenere i muscoli sfinterici ogni volta che GrandeCapo ringhiava.. 
praticamente era una vera e propria disfatta, peggio di Caporetto!

Durante la riunione vengo a sapere che:
  • Architetta ha combinato una serie di caxxate di cui non la credevo capace..
  • Progettista e Termico non hanno più idea di che pesci pigliare..
  • Il cliente ha chiesto spiegazioni sul fatto che, in 3 anni che ho seguito io i suoi lavori non è mai successo nessun casino (o almeno nulla che non sia stato possibile sistemare in breve tempo e con poca spesa), mentre in pochi mesi che lo stanno seguendo altri (Architetta) ha avuto guai in continuazione, e ora si scopre che la progettazione era fallata, i lavori sono bloccati e i costi stanno lievitando..
  • GrandeCapo è infuriato con Progettista e Termico che non si sono degnati di avvisare Architetta che pavimenti flottanti e controsoffitti sono fatti apposta per farci passare le tubazioni impiantistiche, rendendo gli uffici agibili e non orrendi alla vista..
  • PiccoloCapo è occupato a inventare scuse per giustificare il fatto che il responsabile della progettazione impiantistica non si è accorto di nulla di questi casini..
  • GrandeCapo comunque non ha alcuna intenzione di prendersela con PiccoloCapo e tantomeno con Architetta, che per lui saranno sempre innocenti, anche dopo le prove contrarie..
  • Io dovrò aiutare le due teste di ca.. (Progettista e Termico) a ridurre i danni ottimizzando la progettazione iniziale (che paroloni che riesce a trovare GrandeCapo in certe occasioni.. chissà dove le avrà studiate? Sulla Settimana Enigmistica?)
Io chiedo quindi di organizzare una riunione sul posto per vedere lo stato di fatto (o come direbbe GrandeCapo, per fare il punto.. che la punto ce l’ho già..) ma mi viene risposto un “ASSOLUTAMENTE NO!!! Tu non dovrai farti vedere da quelle parti!!!” senza ulteriori spiegazioni!!!
Dopo un paio di giorni, vengo comunque a sapere che il cliente ha richiesto di affidare il lavoro a me, facendomi subentrare ad Architetta, ma GrandeCapo, che aveva dato piena fiducia ad Architetta, non ne vuole sapere: ha capito che lei non è capace (forse lo sapeva già prima) ma non vuole dare la soddisfazione al cliente e quindi io lavorerò in incognito ricontrollando daccapo tutta la documentazione progettuale.. e i meriti li prenderanno altri.. (*)

Inoltre non potrò certo sospendere la campagna di Russia..

(*) si, è vero: GrandeCapo ha piena fiducia in Architetta esattamente come ha nessuna fiducia in me, ma che ci volete fare? E’ il richiamo del sangue: la famigghia.. (pare che ci sia qualche parentela tra lui e Architetta.. anche se hanno nomi diversi, un po’ di somiglianza in fondo c’è..)

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...