Come risparmiare sulle traduzioni..

Quel giorno GrandeCapo tornò dalla Russia con le foto dei lavori e un pacchetto, che consegnò direttamente a PiccoloCapo, ovviamente incurante della mia presenza.
“Cos'è?” “Un sistema favoloso per risparmiare..”
“Uh?” “Si: questo lavoro ci sta costando troppo, quindi ho pensato di risparmiare sulle voci non indispensabili!”
“Che vuol dire?” “Con questa risparmieremo almeno sulle traduzioni.. che poi non è bello che una persona estranea sappia quello che progettiamo qui dentro!”
“E come possiamo fare? Mica la possiamo assumere per i giorni necessari alla traduzione e poi sbatterla fuori!” “No, ma con questa possiamo farne a meno e gestire la cosa direttamente all'interno!”
Apre il pacchetto e tira fuori una scatola piena di scritte in russo, giapponese e pure inglese, con all'interno una tastiera da computer i cui tasti riportavano i caratteri cirillici.
GrandeCapo esclama tutto esaltato “Ecco! Con questa possiamo scrivere noi direttamente in russo!”
...
Io e PiccoloCapo ci siamo guardati un attimo, poi io sono tornato al mio posto e PiccoloCapo ha preso la tastiera e l'ha momentaneamente posata sopra l'armadio, visto che la scrivania era occupata...

...

Per quello che ne so io, è ancora sopra quell'armadio, e ci siamo poi rivolti a vari traduttori, a seconda del momento e della necessità...

Commenti

  1. Noooooo :dho: :dho: :dho:
    Questa è proprio il non plus ultra, semplicemente geniale il Grande Capo, ma come avete fatto a non pensarci prima, ad una soluzione così ovvia come il dotarvi di una tastiera in cirillico?
    Non avete mai pensato di sottoporre la sua candidatura ad un serio riconoscimento come il premio Nobel?
    (Io pensavo, all'inizio, che tirasse fuori una quelle caxxate di macchinette traduttrici, quella roba coreana o cinese che ti traduce fischi per fiaschi, tipo google translator..., invece ha superato se stesso, persino nell'immaginazione più fervida e depravata)

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  2. Se pensi poi che è andato a comprarla direttamente sul posto per essere sicuro che funzionasse, e tutto per risparmiare di pagare dei traduttori...

    Eppure sono convinto che GrandeCapo credesse realmente che scrivendo su una tastiera con caratteri cirillici il risultato fosse un russo perfetto... :dho: :dho: :dho:

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  3. Ma con un Grande Capo così, come fa la ditta a non essere andata ancora a gambe all'aria?
    ...aspetta: come dice Davide Bianchi, perché gli altri sono dello stesso livello... :-(

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  4. Ovvio che ne fosse convinto. Tipi così sono sempre "convinti", altrimenti collegherebbero il cervello, ogni tanto, prima di perdere la faccia in questa maniera exagerata...:rofl: Ma gliela facevano anche passare sempre sottobanco, 'ste caxxate. Privilegio del potere! Perchè stai tranquillo che in altri posti, e in altri ruoli, una sderenata del genere sarebbe stata l'anticamera del licenziamento, of course!

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  5. Davide Bianchi ha perfettamente ragione, anche se, a quanto mi hanno detto quando mi hanno mandato via, pare che ci siano molto vicini...

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  6. Ovvio che se l'avessi fatto io mi avrebbero fatto uscire dalla finestra senza paracadute (per fortuna sono al piano rialzato), ma come si fa a licenziare il capo? E chi dovrebbe licenziarlo?

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  7. :-k: In questi casi trovo valido il processo di selezione naturale della specie, sapientemente condensato nel tuo post di risposta a Lukasbrunner: "Andare a gambe all'aria? Pare che ci siano molto vicini..."
    Non posso fare a meno di paragonare queste persone a quelle per cui lavoro io attualmente. A parte che sono due soci diversi tra loro, che ammettono umilmente i loro limiti l'uno nel campo dell'altro, con la differenza che uno si sforza di imparare ciò che non conosce, l'altro no. Ma usano entrabi la testa, sono imprenditori di successo, e tra i loro targets ci sono la soddisfazione del cliente e un ottimo ambiente di lavoro per tutti i loro collaboratori (ci chiamano così, non "dipendenti"). E non sono "parole", ho visto con i miei occhi la fattiva realtà...E' solo fortuna, la mia, o utopìe simili sono più diffuse di quanto si creda?

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  8. > E' solo fortuna, la mia, o utopie simili sono più diffuse di quanto si creda?
    Non saprei: spero sinceramente che ci sia questa diffusione e che sia solo io che non sono mai riuscito a trovare simili utopie, ma le mie esperienze sono abbastanza pessimistiche...
    (in realtà, ho visto anch'io ambienti simili, ma lo erano solo in apparenza, purtroppo: non hanno retto a un esame approfondito...)

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  9. Certo, lavorare per qualcuno non è mai un letto di rose, occorre avere molta pazienza, scendere a compromessi, esercitare l'arte della sopportazione come non mai. Io cerco di puntare l'attenzione su quello che funziona e rinforzarlo, e poi, costruito su questa solida base, comincio a lavorare sul resto, sulle cose che traballano, che non mi piacciono, che vanno modificate. A volte ci riesco, a volte meno. Il mio unico fallimento è stato con la moglie del mio ex socio, che purtroppo, dopo il loro matrimonio, è venuta a collaborare con noi. Peccato che per lei il verbo "collaborare" fosse stato interpretato come "spadroneggiare", senza peraltro essere dotata nè del carisma necessario, ne della competenza. Perchè anche per usare la frusta ci vogliono doti come classe, cervello, intelligenza...Risultato? Perdita della migliore collaboratrice dello studio e del suo paccheto clienti, più esodo notevole di altri clienti acquisiti negli anni. Cosa si diceva della teoria dell'evoluzione della specie? Ecco, "Ciao Darwin" insegna....
    Buonanotte, MK ;D

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  10. Infatti. Io una volta ho lavorato per uno studio di progettazione e ho trovato una ditta installatrice che il capo era sempre allegro, spiritoso, sorridente, il lavoro procedeva bene e senza mai problemi, l'ambiente appariva quasi paradisiaco... poi mi hanno assunto in quella ditta e ho visto che il capo usciva letteralmente di testa almeno una volta alla settimana, il lavoro procedeva bene solo grazie a un capo-cantiere veramente in gamba, e l'ambiente apparentemente paradisiaco era un vero inferno.
    Io non mi sono mai fatto problemi per scendere a compromessi e sopportare, ma a un certo punto non ce l'ho più fatta e me ne sono andato via.
    Li ho poi incontrati di nuovo nel corso della mia attività professionale, ma ogni volta è sempre stato peggio...

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