Distrazioni..

Periodo festivo (san Giovanni, patrono di Torino, 24 giugno 2009, mercoledì) che coincide con un crollo delle mie potenzialità motorie, a seguito di una distrazione muscolare (come se non bastassero le altre mie distrazioni..)

Praticamente, per chiudere gli scuri della finestra dell'ufficio (modello antichissimo che entra dentro la parete e i ganci di appiglio sono rotti e sostituiti da due vitine a occhiello), non potendo salire sull'apposito gradone sotto il davanzale (occupato da carte, scatoloni e porcherie assortite, alcune ancora lasciate da Disegnatrice), ho approfittato delle mie lunghe braccia, ma la posizione era precaria, lo sforzo per sbloccare il pannello impuntato dentro la parete si è rivelato eccessivo per il muscolo ormai fuori allenamento dalla mancanza di cantieri.

A causa di ciò, ho passato una settimana col braccio semi-immobilizzato, 'dormendo' seduto in poltrona e svegliandomi di soprassalto lanciando urla laceranti ogni volta che, per qualsiasi motivo, la spalla subiva un movimento.

Per fortuna mercoledì era festa, quindi mi contano come assenze dal lavoro solo giovedì e venerdì, ma era impossibile fare altrimenti: sono stati i giorni peggiori in assoluto: il braccio era diventato un'appendice estranea legata al collo solo per permettermi di vedere che era ancora lì, vedere.. che sentire lo sentivo benissimo, ogni volta che facevo un movimento qualsiasi.. la ripresa è cominciata sabato pomeriggio, per migliorare costantemente domenica (anche grazie al riposo forzato e alle terapie d'urto..) consentendomi quindi il lunedì (si: oggi) di ripresentarmi al fronte..

Per fortuna nei forum che seguo ci sono anche sezioni 'paramediche' molto utili, e ho avuto a disposizione due infermiere in gamba.. :-)

Per sfortuna ho perso ben due giorni di lavoro, che a giudicare da quanto ho visto poi il lunedì, sarebbero state molto fruttuose per la sezione delle storie.. :-(
..ok, tanto la programmazione è piena fino a luglio del 2011, quindi qualcosa per sostituirle lo troverò sicuramente..

Peraltro, sapevo di essere un po' distratto in questo periodo, ma caspita, non credevo che si distraessero pure i muscoli delle braccia.. chissà a cosa pensavano?

Posso girarti una mail che non è per te?

Mattina, ho appena preso il caffè e sono abbastanza rilassato, quando squilla il telefono..
“Si?” “MK?”
“Yess, ciao Segretaria” “Ciao, senti ho un problema..”
“Dimmi..” “Ho ricevuto una email su info..”
“Si, quando le mandano su info è come se le mandassero direttamente a Segretaria@GrandeSocietà”
“Lo so.. il fatto è che la mail non è per me..”
“Non capisco il problema: il 99% delle mail che ti arrivano su info non sono per te, ma è solo che alcuni non sanno scrivere Nome.Cognome@GrandeSocietà..”
“Appunto, e io le giro direttamente al destinatario, ma ora mi è arrivata una mail per CapoDiFuori, e siccome lui non c'è, non so a chi girarla..”
“Uh?” “La posso girare a te?”
“Ci sono le sue coordinate bancarie e i codici PIN per accedere al suo conto?” “Certo che no, che stai dicendo?.. è roba di lavoro: la manda GranRompiballe di SuperMegaIndustria..”
“Questo vuol dire che sarà un lavoro che seguirà lui direttamente, tramite me.. ok, mandala a me.. ma telefona a quel.. a CapoDiFuori e avvisalo.. meglio se lo fai prima di girarmi la mail..”
“Si, l'avevo già fatto e mi aveva detto di girartela, che tanto avresti seguito tu la cosa..”
“E allora per quale c@##o di motivo mi stai facendo perdere tutto questo c@##o di tempo al telefono???” e sbatto giu il telefono (l'effetto rilassante della mia dose di caffeina era già svanito.. urge una nuova dose..)
Segretaria si è ovviamente incazzata con me (ma ultimamente succede praticamente tutti i giorni, quindi non c'è nulla di nuovo sul fronte occidentale..), e mi gira la mail con sopra un gelido “...come da accordi telefonici con CapoDiFuori, LE inoltro la presente mail affinchè LEI provveda a risolvere le problematiche connesse con la lavorazione di cui all'oggetto...” (mancava un bel vaffan.. o forse c'era.. tra le righe..)
Visto che io debbo provvedere, prendo il recapito di GranRompiballe e lo chiamo al telefono, per cercare di capire cosa devo fare.. o per fissare un primo incontro in cui cercare di chiarire tutti i dubbi.. come per qualsiasi altro lavoro di CapoDiFuori..

Occhi da cerbiatto…

Capita, prendendo sempre lo stesso mezzo allo stesso orario, di incontrare sempre le stesse persone, e talvolta capita di notare tra queste alcune persone, per i motivi più strani, che rimarranno impresse nella memoria.

Un tempo, tornando dal politecnico sul 16, incontravo quasi sempre una ragazza che saliva dopo tre fermate e scendeva più o meno nella zona dove adesso lavoro. Non l'avrei mai notata se non fosse stato per alcune circostanze: una è che sono un grande curiosone (anche se preferisco il termine osservatore), l'altra è che personalmente detesto le ragazze truccate pesantemente, mentre il mio sguardo è magneticamente attratto dalle ragazze con un trucco limitato, meglio ancora se sul tipo pulito acqua e sapone, e preferibilmente senza chincaglieria.. e costei era così: non era alta, non più della media, aveva capelli castano chiaro, quasi biondo, li portava corti ma ben curati, e aveva gli occhi castani, grandi e profondi, come gli occhi di un cerbiatto..

Saliva nel mezzo affollato, si guardava in giro con aria spaesata alla vana ricerca di un posto che non esisteva, e si rassegnava a fare il viaggio in piedi. Mentre si guardava in giro, più volte i suoi occhi incrociavano i miei e per un istante si fermava, rendendosi conto che anch'io la guardavo.

Distoglieva subito lo sguardo, ma dopo un istante si voltava nuovamente verso di me, si assicurava che la guardassi ancora e si voltava di nuovo apparentemente offesa per la mia sfrontatezza, ma in realtà stava sorridendo.

Dopo i primi giorni, cominciò con fare distratto a sistemarsi più vicino a me, permettendomi di notare molte più cose su di lei.

Svolgeva la professione di segretaria presso un ufficio, usava il computer per scrivere lettere e relazioni, non sapeva nulla di programmazione ma conosceva benissimo sia wordstar che word.

Prendeva sovente il tram con una collega, alla quale aveva sicuramente raccontato di quel tipo strano sul tram che la fissava, visto che non era raro che anche la collega mi guardasse di tanto in tanto. Chiacchieravano a bassa voce, ma non così bassa da impedirmi di ascoltare (come pensavate che abbia saputo cosa faceva?) e sovente si voltava a guardarmi, a volte mi fissava per alcuni secondi, prima di voltarsi verso la sua collega e riprendere a parlare, sempre sorridendo.

Ella mi guardava, e io la guardavo: mi perdevo in quegli occhi grandi e profondi, come se precipitassi in una voragine o in un abisso.

Un giorno, mentre stavo per avvicinarmi, la vidi voltarsi di scatto verso la collega e accennare a qualcosa che doveva comprare per il bambino..

Fui bloccato da quella parola! Troppe complicazioni: bambino, possibile compagno/marito/partner, io non ho il fisico per nascondermi negli armadi o sotto il letto.. in un attimo, senza che me ne rendessi conto, il mio sguardo abbandonò quegli occhi meravigliosi, iniziando a vagare nel vuoto tra i mille volti anonimi di quegli occasionali compagni di viaggio..

La rivedevo quasi ogni sera, ma non ero più intento a fissarla, anche se, nelle rare volte che guardavo verso di lei, la scoprivo intenta a guardarmi, ma immediatamente si voltava verso la collega e attaccava a chiacchierare, ma non sorrideva più..

Strano, però, che non avesse mai parlato prima con la collega di un bambino..

Attenzione ai tamponamenti..

Capita, a volte, che anche Disegnatrice sia in crisi di astinenza da maschi..

Un giorno di questi, al ritorno dalla macchinetta del caffè, stavo per rientrare alla mia postazione (per fare ciò devo raggiungere la fine del corridoio e girare a sinistra, entrando nella stanza dove c'è la mia postazione e,appena entrato, girare nuovamente a sinistra per infilarmi nello stretto passaggio che mi consente di accedere alla mia scrivania.. praticamente una specie di inversione a U in uno spazio molto stretto e senza visibilità oltre le curve..)

Ecco che giungo alla svolta e giro deciso: praticamente sono un TIR, cosa me ne importa delle precedenze? Faccio solo attenzione che non venga in direzione opposta PiccoloCapo, che sicuramente rimbalzerebbe fuori dalla finestra, ma per il resto.. le mie colleghe hanno l'avvisatore acustico..

Giravolta perfetta con tamponamento!

Disegnatrice era ferma proprio sulla curva di ingresso dell'ufficio, china ad aggiustarsi i lacci dei mocassini (si, c'è qualcosa che non quadra..) ma china nel senso di 'piegata in due' (era in piedi, con la parte superiore del corpo abbassata e le braccia distese ai piedi, come alle lezioni di ginnastica a scuola, quando dicevano di toccarsi la punta dei piedi..) e io, entrando spedito, non riesco a evitare di tamponarla..

Per fortuna le batto contro il paraurti posteriore (che è ben rinforzato), ma per evitare che voli via (anche se ci credo poco, che sarebbe volata via..) allungo istintivamente le mani e la salvo da uno spiaccicamento contro la parete di fronte, ma causandole contemporaneamente un contraccolpo a posteriori contro il mio paraurti anteriore.. almeno per un secondo che, causa il danno subito mollo la presa e lei finisce a terra..

Sempre per fortuna Sciacquetta passava da lì in quel momento, quindi l'incidente ha avuto dei testimoni, e dalla dinamica degli eventi sono stato completamente scagionato, altrimenti colei sarebbe stata pure capace di pretendere i danni per una simulazione, e non credo si sarebbe accontentata di un calcio di rigore..

Pandoro e sbrisolona

Subito dopo gli studi, trovai immediatamente un lavoro statale a tempo determinato (un anno), con scarsissima retribuzione ma comprensivo di vitto e alloggio, visto che si svolgeva in trasferta.
La cartolina diceva che dovevo presentarmi un certo giorno di dicembre in un paese chiamato Mortorio, in provincia di Verona (???)
Io sapevo a stento che esistesse Verona, figuriamoci sapere dov’era sto Mortorio (che nome, poi..), che poi non riuscivo a trovare da nessuna parte (no: all’epoca internet era per me totalmente sconosciuta, sapevo a malapena che esistessero i computer..)
Alla fine, dopo aver svolto accurate indagini senza avere alcun riscontro in merito, alcuni colleghi locali di coloro che dovevo raggiungere mi dissero di arrivare a Verona e che avrei ottenuto maggiori informazioni lì.
Arrivai a Verona dopo un viaggio allucinante, e trovai effettivamente davanti alla stazione un pulmino con accanto una specie di scimmione urlante che scrutava tutti cercando di individuare la presenza nelle mani delle fatidiche cartoline, per chiamare, chiedere il nome, controllare in un elenco (si: lo scimmione dava apparentemente l’impressione di saper leggere) e urlare di entrare dentro il pulmino, evidentemente per evitare di subire l’aria gelida della cittadina veneta.
Al termine, quando vide che tutti i nominativi della lista erano segnati, fece l’appello (???) e partimmo col pulmino per raggiungere questo mortorio di cimitero..
Per un mese e mezzo, fui fisso in quel cimitero di mortorio, a vedere e subire angherie pressochè inimmaginabili: era evidente che gli scimmioni che credevano di comandare lì dentro (una razza strana chiamata caprorali, ovvero caproni – per via del cervello? – con la bocca – altrimenti come uscivano le urla?) fossero solo una manica di frustrati e disadattati, dediti all’alcolismo e alla droga, quindi evidentemente dei falliti sotto ogni aspetto, che sfogavano la cosa urlando e sbraitando contro tutti, e contemporaneamente piegandosi a 90° e leccando il culo ad alcuni altri membri del posto, chiamati uffiziali.
Dopo di ciò, venni trasferito insieme a molti altri (tranne un paio che, essendosi rivelati degni di tale ruolo, restarono con gli scimmioni) e mi imbarcarono su un treno locale per giungere fino a Mantova.
Qui altri caprorali accompagnarono me e i miei colleghi distaccati in tale sede, presso un centro residenziale molto appartato e un pochino fuori mano..
Mi ritrovai quindi a gestire il controllo di alcuni dispositivi chiamati missili antiaerei, lavorando dentro un furgone completamente chiuso, davanti a diversi monitor di computer (toh, allora servivano anche per questo? Non solo per PacMan..), per controllare e dirigere i suddetti missili contro gli aerei.
A volte invece mi trovavo in un deposito sotterraneo sperso tra le campagne, seduto a controllare il culo dei suddetti missili, che non se ne andassero via per i fatti loro..
Anche qui c’era una razza che produceva angherie e soprusi, ma stavolta si chiamavano serpenti e serpenti maggiori (ma quelli tremendi erano quelli più piccoli, non i maggiori..), anche se, più che rettili sembravano anche loro scimmioni..
Dopo un po’ di tempo, l’aria con scarsissimo contenuto di ossido di carbonio mi procurò problemi cardiovascolari e dovetti marcare visita, per cui, non essendoci lì una struttura adeguata, venni trasferito nuovamente a Verona, dove c’era un ospedale specialistico.
In questo posto, stranamente, il personale interno veniva allontanato (poi mi dissero che il personale interno era in realtà esterno, e venivano richiamati dalle sedi operative..) e mi chiesero se volevo fermarmi lì e dare una mano (avrebbero pensato loro alle problematiche con il mio distaccamento) in cambio di una serie di permessi davvero notevole.
Acconsentii, e fui piazzato in un ufficio assieme ad alcuni colleghi, con i quali intrattenni una certa amicizia e che, essendo del posto, mi accompagnarono a vedere molti luoghi nelle vicinanze (i dintorni caratteristici di Verona, di Vicenza, di Padova, di Trento, il lago di Garda..)
Io e i colleghi lavoravamo in quell’ufficio sotto il controllo di un mare-sciacallo (mai capito che specie fosse, visto che era praticamente invisibile..) e in compagnia di alcuni elementi che lavoravano lì dentro chiamati dipendenti civili (evidentemente noi eravamo incivili..) tra i quali figuravano tantissime fanciulle..

Siccome da Torino Porta Nuova a Verona Porta Nuova (le stazioni avevano lo stesso nome) erano stati calcolati ben 301 chilometri, mi resi conto subito che quel chilometro mi dava diritto a un giorno di permesso in più per il viaggio, e ne approfittai il più possibile, finchè terminò il periodo di lavoro, ovviamente non mi rinnovarono il contratto e quindi tornai a casa.

Longobardi, bizantini e ostrogoti...

Nella vita di molti abitanti delle selvagge terre del nordovest, viene il giorno in cui si trovano scagliati a contatto con le altre terre, quelle leggendarie oltre il Ticino, dove dicono che esista una grande megalopoli dove dimora supremo e incontrastato il Caos Primordiale.
Chi è fortunato evita questo richiamo, ma io non sono mai stato fortunato, quindi ho avuto modo di frequentare a lungo le terre orientali oltre la riva del Fiume Che Era Un Lago, e ho anche visto diverse volte l'immensa megalopoli caotica, ma mi sono spinto anche più in là: ho visto le terre all'estremo oriente, dove ci sono città leggendarie costruite direttamente sull'acqua, come immense palafitte, e città costruite sulle montagne dove la gente parla una lingua incomprensibile.
Ma non mi è bastata: sono andato ancora oltre, superando le terre longobarde e le terre gotiche, ho valicato il Grande Fiume, che lì è realmente grande, quasi quanto il mare, e ho raggiunto le terre bizantine, per giungere fino al grande mare e vedere anche titanici monti nei quali non osai avventurarmi, e immense grotte sotterranee dove scoprii le mie origini ipogee...
Le trasferte lavorative finiranno ovviamente nella categoria cantieri, mentre qui inserirò situazioni non lavorative e più propriamente personali...

Pronto? Ma vaffan.. (BOLLINO ROSSO!!!)

ATTENZIONE!!!
QUESTO POST E' UN MIO SFOGO PERSONALE AD ALTISSIMO RISCHIO PER IL BENESSERE FISICO E MENTALE DI CHI LEGGE, IN QUANTO CONTIENE SFOGHI, INSULTI, OFFESE, VOLGARITA' E UNA FORMA DI TURPILOQUIO TALMENTE BECERA E SCHIFOSA CHE HO DOVUTO RIANIMARE BEN 3 VOLTE LA MIA TASTIERA MENTRE SCRIVEVO!!!

IO VI HO AVVISATO!!!

SE VOLETE CONTINUARE A LEGGERE, SAPPIATE CHE SONO TUTTI CAXXI VOSTRI!!!



Non so se a voi è mai capitato, ma di recente pare che qualcuno si sia preso la briga di farmi squillare il telefono fisso, aspettare che rispondo (o che si attivi la segreteria telefonica) e poi attaccare.
A parte la cojonata che tanto, nel momento che rispondo tu paghi, quindi puoi benissimo umiliarti a dire che hai sbagliato numero, accendere quell'ammasso di liquame che dovresti avere dentro la testa e fare maggiore attenzione a quando muovi le appendici prensili sulla tastiera del telefono, visto che sei abituato a muoverle solo in altri posti.. (che ci volete fare: sono inca##atissimo!!!), non ti rendi conto che a me costa il rispondere a simili ca##ate? Peraltro ti ripeti in continuazione, quindi vuol dire proprio che hai deciso di rompere i cojoni a me, e allora ti sei giocato ogni possibilità di salvezza, non certo di perdono.. che io non perdono mai!!!
Fatto sta che, dopo una decina di telefonate a cui al mio “Pronto?” faceva seguito il segnale che il GranCojone aveva attaccato (oddio, GranCojone.. poteva anche essere un bambino – quindi PiccoloCojone – che cominciava a esercitarsi nella nobile arte di far lievitare le bollette telefoniche in attesa di raggiungere i massimi livelli usando un computer con windows e appropriandosi di tutti i dialer, worm e trojan possibili e immaginabili, mentre si farà le 'pippe' davanti alle foto di qualche attricetta, per la gioia dei genitori – che rimpiangeranno il fatto che proprio quella volta quello stramaledetto preservativo fosse bucato – o del datore di lavoro – che rimpiangerà di avere assunto un simile impiegato modello), fatto sta, dicevo, che mi sono inca##ato all'inverosimile e si è scatenato il mio lato dantesco, sciorinando una serie di frasi degne del 'De vulgari eloquentia': all'ennesimo squillo rispondo direttamente con un “Ma vaffan.. brutto pezzo di cogl.. testa di caz.. figlio di tr..!” e attacco io.
Dopo i soliti due minuti, squilla di nuovo il telefono e rispondo “Pronto?” (ma ero pronto io a continuare con i complimenti elencando tutti i titoli nobiliari di famiglia del mio affezionato interlocutore), ma stavolta dall'altra parte risponde una voce in tono umile e spento.. “Pronto, sono NomeIncomprensibile di GestoreTelefonico2. Stiamo facendo una grossa offerta a tutti gli utenti di GestoreTelefonicoVeloce per farli passare da noi e ricevere lo stesso trattamento di quando usavano GestoreTelefonicoMonopolista.. Le interessa?” “Assolutamente no!” “Va bene, buonasera” “A lei!” e attacco.. nessun'altra chiamata successiva..

Conclusione 1: se sei un addetto al call-center, si presume che il telefono dovresti saperlo usare, quindi per quale ca##o di motivo non rispondi subito, attacchi e richiami in continuazione giungendo a far esasperare gli utenti e farti ricoprire di insulti? Sei un masochista? Ti piace proprio essere preso a mazzate? Ci godi a fare il cojone? O non lo fai, ma sei davvero un cojone?

Conclusione 2: ho sempre sostenuto che per far capire a una persona che stai parlando con lei, devi prima chiamarla per nome.. e visto che costui non capiva che quando dicevo “Pronto?” ero disposto ad accettare di parlare con lui, ho dovuto rendergli noto che era proprio a lui che mi rivolgevo..

Conclusione 3: tra questi rompicoglioni dei vari gestori telefonici, quelli di sky e simili kazzate televisive e, ultimamente, i merdosissimi messaggi registrati dei pezzi di mer..candidati pollitici (che gli si seccassero e cadessero i genitali a tutti e tutte, così almeno non si riprodurranno e in futuro ci sarà meno merda nel mondo..), ormai seriamente sto pensando di mandare tutti ma proprio tutti tutti affanculo!!!

A proposito, se volete telefonarmi al numero del fisso, accertatevi che il vostro numero compaia sul mio display, altrimenti rischiate veramente di grosso. Minimo rischiate che non rispondo con un banale pronto ma con uno scioglilingua di complimenti dedicato a tutta la vostra stirpe!!!

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...