A volte ritornano.. 1

La storia è questa: un giorno ricevo una telefonata da PiccoloCapo (quello della PiccolaDitta in cui ero Responsabile di cantiere e Ufficio tecnico contemporaneamente..) che, dopo i convenevoli di rito mi passa GrandeCapo “Ciao MK, come va?” “Me la cavo, e voi?” “Si tira avanti.. senti, ho un lavoro per te, puoi passare qui tra un’ora?”
Sono ufficialmente un libero professionista, quindi non dovrei aver problemi, ma in realtà sono uno schiavo e non posso uscire dalla Grande Società così (specie per uno che erano anni che non si faceva sentire, sperando ardentemente che io finissi immediatamente sul lastrico e poi pretende di dare ordini a tutto spiano..), inoltre mi ci vorrebbe quasi tutta l’ora solo per raggiungerli, se fossi in macchina, ma non sono in macchina.. “No, posso passare domani sera, ma sul tardi..” “Tardi quanto?” “Verso le 19” “Va bene, ti aspetto..” Grave: se non fa storie e mi aspetta pure vuol dire che c’è puzza di marcio.. e non siamo nemmeno in Danimarca..
L’indomani sera esco dalla Grande Società in un orario decente, prendo i 3 mezzi pubblici che mi porteranno nelle vicinanze della mia ex ditta (con le relative attese, per ciascuno dei 3..) e riesco ad arrivare in ritardo di soli 10 minuti..
Al posto della ‘famosa’ Segretaria (che sapevo già essere andata via..) mi apre direttamente MoglieGrandeCapo (che non sapevo fosse lì, ma evidentemente mi aspettava..) “Oh, buonasera.. si accomodi, venga pure dentro..” Saluto ed entro, ma la guardo un po’ sconcertato: solitamente non mi degnava di uno sguardo, tranne quando il bagno era occupato e non sapeva dove aspettare..
“Deve parlare con mio marito, vero?” “Si, signora: mi ha dato appuntamento e.. eccomi qua!” “Al momento non c’è, gli telefono immediatamente..” prende il telefono, lo chiama e lo sollecita a rientrare in fretta, che non può farmi fare anticamera a lungo, poi mi raggiunge “Prendiamo un caffè?” “Volentieri..” (sempre più puzza..)
Mi prepara il caffè alla macchinetta e comincia a raccontare dei vecchi tempi, di quanto era bello quando io lavoravo lì dentro (???) e di quanto era contenta ogni tanto di passare a chiacchierare con me (??????), mentre sopraggiunge infine il marito (in contemporanea col fido schiavetto PiccoloCapo) e lei può interrompere queste pubbliche relazioni artificiali..
GrandeCapo è sempre lo stesso: la versione reale del famoso ‘Er Più’ del film, che vive solo di apparenza e deve per forza dimostrare di essere sempre il migliore, anche (e soprattutto) quando non sa niente (cioè sempre..), invece PiccoloCapo si dimostra sempre lo stesso anche lui: un fido ‘gregario’ pronto a sostituire la carta igienica con la lingua e pronto a cercare di inchiappettare tutti gli altri..
“Senti, io ho preso un lavoro, ma mi serve una mano..” “Uh?” “Devo avere un progetto..” “Di che?”
Mi spiega a grandi linee che deve realizzare un quadro elettrico per il comando di una serie di Gruppi di continuità, e gli serve il progetto (a dir la verità non serve tanto il progetto quanto il costruttivo, ovvero l'as-built, che dovrà essere allegato alla certificazione finale).
Mi informo meglio, e GrandeCapo comincia con la solita chiacchiera a dirmi “Ho subito pensato a te, visto che tu sei bravo, in gamba, eccetera eccetera..” “E anche visto che tutti gli altri a cui l’hai chiesto prima ti hanno sputato in faccia..” “Ma no.. io mi fido, tu lavori bene.. insieme possiamo fare grandi cose..”
Per troncare corto (visto che l’ora è tarda e comincio ad avere fame..) dico “Va bene, manderò la mia offerta..”
Lui mi interrompe e comincia a raccontarmi una storia di fame e miseria, dalla quale risulta che questo cliente ha tirato sul prezzo al punto che non possono darmi più di una cifra miserabile per fare questo lavoro.. (cifra che in condizioni normali sarebbe la mia richiesta per un impegno di massimo 2 giorni.. e io sono molto economico..)
Li guardo veramente male (quasi pronto a sputare loro in faccia anch’io), ma siccome non sono capace di buttare merda addosso alla gente, ho finito lo stesso per accettare, pretendendo di avere tutta la documentazione necessaria, tutti i file pronti per essere solo modificati e cercando di ridurre al minimo indispensabile il mio impegno temporale (tanto, quello che conta alla fine è che io ci stia dentro.. e ci sto dentro se riesco a fare tutto in meno di due giorni).

Con l’ausilio di un paio di telefonate incazzate e della ciofeca, sono riuscito a fare l’intero progetto del quadro elettrico in ben una giornata (si: me la sono presa un po’ comoda, inoltre stavo progettando dei quadri anche per conto della Grande Società, quindi ho unito le due cose..), poi un’altra mezza giornata l’ho dedicata a scrivere la relazione e preparare i PDF per la consegna..

Avvicinandosi la fine dei lavori, hanno cominciato a telefonarmi per chiedere di andare sul cantiere a vedere il lavoro eccetera, ma io non andavo (non ci sarei stato dentro con le spese, specie se perdevo le giornate presso la Grande Società SuperEsperta) e poi non avevo alcuna intenzione di vedere i loro strafalcioni: io devo progettare il quadro elettrico, non l’impianto.. ho dato le indicazioni per i cavi di alimentazione e di uscita, ho dato indicazioni per le apparecchiature (molto apprezzate, visto che lui intendeva mettere apparecchiature con dimensione ridotta..) e ho infine consegnato i file PDF relativi a quanto previsto, da allegare alla certificazione finale..

Un venerdi vado quindi a consegnare il lavoro (al solito ho preso l’appuntamento in serata..)
GrandeCapo e PiccoloCapo sono entrambi presenti, consegno la documentazione a GrandeCapo che la passa immediatamente a PiccoloCapo perché la legga.. (lui non può: dovrebbe cambiare gli occhiali.. e magari anche imparare a leggere..) e PiccoloCapo (che stranamente ha imparato a leggere..) si accorge che manca il foglio della certificazione, e lo dice subito: “GrandeCapo, MK non ha fatto la certificazione!” GrandeCapo scatta immediatamente “E la certificazione del quadro?” Io, tranquillo come non mai, rispondo pacatamente “La deve fare l’installatore, mica il progettista..” “Ma.. Come sarebbe? Devo farla io?” “Deve farla chi ha costruito il quadro!” “Ma io non so cosa devo scrivere..” (per forza: all’epoca le preparavo io e tu firmavi solamente.. ma i miei file dovrebbero essere rimasti dentro il computer, basta prenderne uno e cambiargli le mutande, come dicevano i latini..) “Come? Non ha mai rilasciato una certificazione in tutti questi anni?” faccio con espressione stupita “Eh? No no.. Certo che le ho fatte: io lavoro bene.. è solo che pensavo la facessi tu direttamente..” “Non posso: io non sono titolare o legale rappresentante di questa ditta..” rispondo sorridendo simpaticamente..
Alla fine si convince che non posso fare nulla di più di quello che ho già fatto, allora mi dice “Ok, ci sarebbe un altro lavoro, ma dobbiamo fare un sopralluogo..” “Quando?” “Oggi è venerdi, facciamo domani?” “Dove?” “Qua vicino, ci troviamo nel PiazzaleDellaConcessionariaDoveHoCompratoLaMiaPunto e andiamo sul posto insieme, un paio d’ore ed è fatta!” “Ok!” e me ne vado..

Commenti

Post popolari in questo blog

Presentazione...

Comincia il lavoro

Rivelazioni