L'idiota...

Era la sera della vigilia di Natale.

Ero a casa, pronto a festeggiare con la famiglia, ma uno scrupolo di coscienza mi obbligò ad accendere il computer e controllare la posta elettronica aziendale, caso mai ci fossero problemi.
Non c'era nessun problema, ma c'era comunque un messaggio.
Lo aprii, una immagine copiata dal web, con frasi di auguri, tipiche del periodo, in italiano.
La guardai stupito, e vidi che l'aveva spedita lei, Segretaria.
Immaginai che avesse mandato gli auguri a tutti, ma non c'era nessuna traccia di altri nominativi in copia (e nemmeno in copia nascosta): risultava inviata solamente a me.
La ringraziai, rispondendo al messaggio.

Un paio di giorni dopo, guardando la posta nuovamente, non vidi nulla, ma poco dopo mi accorsi che lei era collegata sul social-network dov'è anche amica del mio alter-ego umanoide, e l'idiota in questione non resistette a salutarla.
Nacque quindi una conversazione dove lei si inorgoglì tutta al pensiero che lui non era stato capace di scoprire come aveva fatto a mandare quel messaggio di auguri a tutti (lei aveva detto di averlo mandato a tutti)
Lui le chiese quindi come avesse fatto e lei, ridendo, gli rispose logicamente: "Semplice, ho inviato il messaggio direttamente a ciascuno di voi, sostituendo l'indirizzo di volta in volta!" "Uh? Un lavoraccio!"
"Si, ma la tua è stata la prima che ho inviato!" "Davvero?"
"Certo! Sei contento?" "Certamente, grazie!"
Risparmio il resto della chiacchierata, per evitare suicidi tra i lettori :P

Alla fine della meritata pausa natalizia, quando era quasi ora di tornare indietro, mentre gli italiani si preparavano a mettere le calze appese, nella speranza che una vecchietta volante gliele riempisse di carbone, il suddetto idiota si ricordò che i serbi stavano contemporaneamente preparandosi a festeggiare il loro natale.
Il suo browser si aprì su una pagina dove campeggiava una foto di un'autostrada relativamente affollata, su cui campeggiava un tabellone... su quel tabellone si poteva far comparire un messaggio a piacere, e lui ne approfittò, grazie anche all'aiuto del più potente traduttore disponibile online!
L'idiota scrisse una frase di auguri direttamente in serbo... in caratteri latini, naturalmente.
Salvò l'immagine, la ritagliò opportunamente e la rese verosimile.
La allegò a una email e l'inviò alla Segretaria.

Poco dopo, gli arrivò un messaggio sul social di cui sopra, lei lo ringraziava per il pensiero, ma era stupefatta che ci fosse un messaggio in serbo su un tabellone di un'autostrada italiana, evidentemente diretto a lei. Non riusciva a capacitarsi di come fosse possibile, anche se immaginava qualche trucco (sapeva che l'idiota se la cavicchiava abbastanza con i computer).

Il giorno dopo partì: per gli italiani le feste erano finite, per i serbi stavano cominciando.

Dopo un paio di giorni, i colleghi serbi si ripresentarono al lavoro, e lei apparve immediatamente al fianco di lui, lo salutò con affetto con i famosi bacetti serbi, poi iniziò il terzo grado su come fosse stata realizzata quella foto.

Lui resistette eroicamente alle più bieche torture, fino al momento in cui lei capì che non avrebbe ottenuto nulla e che era ora di tornare a lavorare, si alzò dalla sedia accanto a lui, lo guardò sorridendo e gli disse "Non so come diavolo hai fatto, ma è un pensiero molto bello, grazie!" Appioppò quindi un bacio sulla guancia di lui, e sparì dirigendosi al suo ufficio.

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