Di nuovo alla carica

E dopo la dipartita per altri lidi di ResponsabileCantiere, ecco che una sera mi ritrovo a casa, a mangiarmi una sottospecie di cena solitaria, mentre guardo le personalizzazioni di xubuntu, quando inizia a lampeggiare l’icona di pidgin.
Apro la finestra dei messaggi e mi ritrovo un messaggio in un italiano stentato ma comprensibile, specie per esser scritto da una serba.
“ciao mk, stai tu bene?” “ciao Bionda, si grazie, e te?”
“cosi cosi... io sono stata male...” “si, lo so, ho provato a chiamarti” (ma non mi hai nemmeno risposto, avrei voluto aggiungere ma nel periodo natalizio divento quasi buono...)
“si, io so, ma io non ero riuscire a parlare...” “nema problema!”
“sei in italia o in serbia?” “in serbia, parto la prossima settimana per l’italia”
“e poi torni in serbia?” “si, dopo 2 settimane”
“ah ok!” “cosa posso fare per te?”
“niente... io so che quasi tuo natale, io volere fare auguri a te!” “ti ringrazio, i miei te li farò piu’ avanti, visto che il natale ortodosso è sfasato di 15 giorni”
“si, io so che siamo diversi...” “già...”
Alcuni istanti di silenzio, terminati i convenevoli, e vedo che scrive e cancella continuamente, ma non invia nulla, quindi provo a chiederle direttamente: “Bionda, hai bisogno di qualcosa da me?”
Vedo che cancella tutto quello che stava scrivendo, poi ricomincia a scrivere e invia
“no grazie, io ho tutto quello che serve me” “ok, bene”
“solo...” “?”
“ecco... io volevo chiedere te se potevamo vederci prima tu andare in italia...” “certo, a parte sabato e lunedi, per il resto dei giorni la serata è libera, con i miei soliti orari ovviamente”
“domani sera tu puoi?” “si, certo, dove e a che ora?”
“8 e mezzo di sera, io passa prendere te con mia macchina, ok?” “ok, va bene”
“tu piace mangiare a palas?” “si certo, hanno una ‘bechka’ molto buona e anche il ‘meshano meso’ non e’ male!”
“dobro... io passa prendere te e andiamo a palas, mangiamo e parliamo, ok?” “ok, a domani”
E l’indomani, uscito dal lavoro, mi feci una doccia, mi cambiai con un abbigliamento maggiormente decente e aspettai, fino a quando mi squillò il cellulare, risposi e lei mi disse “io sono qua sotto con mia macchina, tu scendi!” “ok, arrivo subito!”
Scesi, uscii e salii nella sua auto che mi aspettava posteggiata davanti all’ingresso del cortile, stretta di mano e soliti bacetti, lei mise in moto e mi sentii immediatamente simile a ResponsabileCantiere, per cui quella situazione era praticamente la normalità, con la sola differenza che nel 75% dei casi era lui che andava a prendere lei e solo nel rimanente 25% era lei che veniva a prendere lui.
Bionda era comunque triste per la sparizione di lui, era stata parecchio male e mi hanno detto che è stata anche ricoverata in ospedale, ma a parte il viso sciupato, ora si sforzava di simulare un’allegria che non aveva realmente.
La serata è proseguita con una cena infarcita di chiacchiere e di risate, volendo anche vere malgrado tutto, fino a quando siamo usciti.
La sua guida ci ha portato, in maniera praticamente automatica, davanti al solito locale dove loro erano soliti imbottirsi di alcool per almeno un paio di ore buone, prima di raggiungere il letto più vicino.
Lei ferma automaticamente la macchina, poi si ricorda che io non sono lui, e mi guarda un istante confusa, io sorrido “Ok, una birra ci sta bene!” “Bene, andiamo!” risponde lei sorridendo.
Entriamo e ci accomodiamo al tavolino, bevendo qualcosa, e noto che lei prende roba leggera (ovviamente deve guidare, ma evidentemente non vuole perdere il controllo).
A un certo punto, mi si avvicina e mi dice all’orecchio “Andiamo via?” “Ok, come vuoi!”
“No, se vuoi stare ancora, stiamo!” “No no, andiamo!”
Ci alziamo, usciamo, andiamo alla sua macchina e lei mette in moto, mi porta a casa e parcheggia, poi mi da la mano e i soliti 3 bacetti, io faccio per scendere e lei mi guarda stranamente, come se aspettasse qualcosa da me.
La guardo anch’io un istante, penso un attimo alla situazione e mi rendo conto che in questo momento è una donna sola e disperata, non vuole andar via, vuole ricominciare a vivere ma non sa farlo da sola, ha bisogno di stare con qualcuno che conosce e sa esserle amico, ha bisogno di amicizia e di affetto, e forse non solo di questo.
Le sorrido e le dico “Vuoi salire? Ancora un bicchierino? Ho qualcosa nel frigo...”
Lei finalmente sorride felice come una bambina di fronte a un giocattolo nuovo e scende dalla macchina, avviandosi allegramente al mio fianco verso il mio alloggio.

Commenti

  1. Il Pinguino Mannaro colpisce ancora :D Quasi quasi chiedo a TheBoss di spedirmi in Serbia xD Vi serve un tecnico elettricista, programmatore PLC e robottaro? :) Sono specializzato eh. Parlo poco (o niente) inglese, serbo men che meno, ma sò farmi capire coi fatti...

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    1. Beh, come specializzazioni sarebbero anche giuste, e l'inglese (o meglio il serbinglese) alla fine lo impari qua sul posto, come ho fatto io.
      Però tieni conto che si parla di prima di natale :)
      Adesso ci servirebbe soprattutto qualche lavoro da fare, prima che la barca si capovolga... ;)

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  2. Vecchia tattica quella della dolce fanciulla triste e indifesa! Si è rinvigorita un po' dopo aver giocato col giocattolo nuovo? ;-)

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    1. Non saprei, ma sicuramente dopo era piena di energia, da come è corsa via prima dell'alba... :)

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