I tuoi baci non son semplici baci...


E venne infine il giorno in cui... o meglio, la sera in cui... mosso da atteggiamenti di pietá dovuta a folle insistenza mista a carenze del frigorifero, accettai, dopo lungo tempo, di uscire a cena con ResponsabileCantiere (anche se so in partenza che alla fine litigheremo, come al solito).
Ci troviamo quindi nel cortile sottocasa all'ora indicata, saliamo in macchina e lui sfreccia a warp 5 verso il ristorante. Parcheggiamo, entriamo e ci accomodiamo al tavolo, dove lui ordina il vino senza chiedere il mio parere, rovinandomi immediatamente la serata: infatti da questo deduco che a breve sarebbe arrivata la Bionda, cosí mi sarei trovato a fare la parte del terzo incomodo, per poi finire la serata nel solito locale e riaccompagnarlo poi a casa ubriaco marcio... ma vadano a fare in culo tutti e due: io sono qui per mangiare e mangio, il resto non conta nulla per me!
Non serve nemmeno chiedere conferma, basta osservare come guarda la porta ogni tot minuti, e infatti a un certo punto si illumina e, dopo pochissimi istanti, la voce inconfondibile di Bionda ci saluta, al che mi volto per darle la mano e rimango bloccato dallo stupore: assieme alla Bionda c'era anche lei, la Spagnola, incredibilmente bella e raggiante, che mi saluta con la solita tripletta di baci, e ancora una volta con un discreto indugio per ciascun bacio.
Si siede accanto a me, col mio collega di fronte e la sua amica di fronte a me, ordiniamo ulteriormente da bere e anche da mangiare.
La Bionda mangia pochissimo, invece la Spagnola decide di darci dentro, prende portate alternative alle mie "Poi ce le dividiamo!", poi si sistema il tovagliolo sulle gambe sfiorando le mie e sorridendomi, quindi comincia a parlare con me in serbinglese, chiedendomi di tutto e di più, senza preoccuparsi minimamente dell'amica e del mio collega.
Entrambi, invece, ci guardano stupiti, o meglio guardano lei in maniera strana: avevano già notato che in mia presenza la sua riservatezza e timidezza parevano diminuire d'intensità, ma in questo caso era proprio diventata un'altra persona. Io sono piuttosto laconico, quindi era sempre lei a dare gli impulsi principali alla conversazione, ma da qui a gestirla direttamente lei ce ne passa.
Un paio di volte, Bionda le fa notare (in serbo) che siamo in 4 al tavolo, e lei risponde prima con un “Oh scusa!” e successivamente con un “Pensa tu a lui, che io ho qui il mio MK!”, e incredibilmente riesco a capire quello che si sono dette, scoppiando in una risata irrefrenabile. Entrambe mi guardano e Bionda mi chiede “Ma hai tu capito cosa lei ha detto?” “Si, ho capito!”
Spagnola arrossisce, poi sorride e mi abbraccia “Bene, sono felice che tu hai capito!” “Sono felice anch'io!”
La serata procede con me che le servo da bere, me che la imbocco per farle assaggiare qualcosa del mio piatto e viceversa (si: al posto di dividerci equamente le portate come aveva detto, alla fine ci siamo imboccati a vicenda, per far assaggiare all'altra qualcosa delle "prelibatezze" che abbiamo preso), me che fingo imperturbabilità mentre lei poggia la sua gamba contro la mia, me che le poggio una mano sulla spalla, tirandola a me e piazzandole un bacio sulla guancia, a rischio di beccarmi una coltellata... ma lei sorride e decide di ricambiare il gesto baciandomi a sua volta (in definitiva, abbiamo fatto tutte le cazzate classiche di due fidanzatini a cena insieme, ovvero tutto quello che normalmente nessuno di noi si sarebbe mai sognato di fare, una volta superata la fase iniziale di panico/vergogna...).
Andiamo quindi al solito locale, dividendoci nelle due macchine: il collega nella macchina della Bionda e la Spagnola nella macchina con me, ma lei durante il viaggio pare preoccupata, le chiedo che problema c'è e risponde “Io non posso fare troppo tardi, ma Bionda temo che deciderà di passare la notte con il tuo collega, quindi chi mi riaccompagna a casa? Sono venuta con lei, nella sua macchina...”
“E dov'è il problema? Ci sono qua io! Se ti fidi della mia guida, ti riaccompagno io!” “Non devi bere tanto, allora! Se ci ferma pattuglia di polizia con guidatore ubriaco sono guai: andiamo in galera tutti e due!”
“Puoi chiedere a tua madre (ispettore di polizia, n.d.a.) se ci mette nella stessa cella?” “Meglio di no, se ci becca lei sono guai due volte: a me mi sbatte in galera e a te ti spara direttamente! Guida con cautela e non bere tanto!”
“Tranquilla! Quando sarai stufa e vorrai andartene, dimmelo, e ti riporterò a casa senza problemi!” “Grazie, tu sei una persona splendida!”
Non le ho rovinato l'illusione, e siamo quindi giunti al locale, dove cerco un parcheggio per poi incamminarci affiancati (e abbracciati) verso il locale, dove lei si siede lasciandomi a stento posto sulla poltroncina.
Siedo egualmente accanto a lei, beviamo tutti e chiacchieriamo mentre ascoltiamo la musica.
All'improvviso, mentre lei non se lo aspetta, approfittando del fatto che la Bionda stava giocando con la fotocamera del telefonino, abbraccio la Spagnola, l'attiro a me e le appioppo un bacio sulla guancia che viene immortalato tra le risate dalla Bionda stessa, mentre la vittima del mio scherzo arrossisce come un pomodoro maturo.
Poco dopo, il suo cuore si placa e lei riprende a divertirsi, ma quando vede che finisco l'ennesima birra, si appoggia al mio braccio, avvicina le labbra al mio orecchio e sussurra “MK, I must go!” “Ok!” rispondo io, alzandomi e indossando il giubbotto, saluto gli altri due (Bionda, mentre mi bacia, sussurra un “remember condom!” - evidentemente si sono accordate prima...) e usciamo.
La fresca aria notturna la fa rabbrividire, così l'abbraccio cingendole la vita e, ridendo, le strofino un poco il pancino, lei scoppia a ridere “I'm not a baby!” “Yes, I know!” e la mia mano comincia a spostarsi un poco, ma lei la ferma immediatamente “Please... no... not now...” “Ok...”
Saliamo in macchina, metto in moto e la porto fino a casa, seguendo le sue indicazioni, visto che non conoscevo il suo indirizzo preciso.
Giungiamo davanti alla sua porta, lei mi dice di fermarmi e io mi fermo, lei apre lo sportello, fa per scendere e io la guardo un attimo deluso, lei sorride, rientra dentro la macchina, chiude la porta e mi getta le braccia al collo “Thanks, MK, this is a wonderful night for me!” “Also for me, Spagnola!”
Un istante dopo, le sue labbra si premono sulle mie, in un bacio carico di passione, un bacio durante il quale ho perso la cognizione del tempo. Lei si stacca sorridendo “Wow...” “Yes... wow...”
“MK... if you want some drink, please came inside...” “There is your mother?”
“No, she's at work tonight!” “Ok, I came!”
Scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo, mano nella mano, verso casa sua, col percorso illuminato dalla luce radiosa che emanavano i suoi occhi.

Commenti

  1. Ullallà :D finalmente un post dove ti leggo tutt'altro che incazzato! :D

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