Quasi trascorsa anche l'ora, appare un nuovo ritardo,
ma appare anche l'indicazione del gate, che ci rassicura parecchio,
permettendoci di raggiungere il luogo dove verrà effettuato il
secondo controllo, che stranamente stavolta è quasi più meticoloso
del primo.
Entriamo quindi nel gate per aspettare l'aereo, che
non è ancora atterrato (e questo è piuttosto strano) chiacchierando
tra noi e con i nostri committenti che ci terranno compagnia nel
viaggio verso casa, finché il tempo passa e cominciamo a
preoccuparci: niente aereo, diamo un'occhiata al tabellone e vediamo
un nuovo ritardo, di quasi 2 ore!!! Guardiamo meglio e... l'aereo
indicato non risulta in ritardo, ma nemmeno risulta essere quello
diretto a malpensa!!! Qualcuno si sacrifica ed esce dalla saletta,
raggiungendo il tabellone centrale dove è chiaramente indicato che
l'aereo per malpensa partirà (con un ritardo di circa 45 minuti da
quel momento) da un altro gate!!!
Comunicazione telefonica e fuga in massa verso il
nuovo gate, dove si è sottoposti a ulteriore controllo e infine si
entra, vedendo chiaramente l'aereo in fase di preparazione e la
destinazione chiaramente indicata. Attendiamo, sempre osservando il
tabellone, finché l'hostess al bancone comincia a chiamare per
l'imbarco, secondo le solite modalità: prima le famiglie con bambini
piccoli nel passeggino, poi quelli che occuperanno le ultime file del
velivolo, infine quelli che occuperanno le file più avanti e, per
ultimi, i ritardatari... cosa che, dopo l'ingresso delle famiglie con
passeggini si trasforma di fatto nel solito "avanti tutti!", con ovvio e
conseguente ingorgo dentro l'aereo (ad aspettare che quelli che hanno
occupato i primi posti sistemano al meglio le valigie nelle
cappelliere, si levano i giacconi e si decidano infine a posare il
loro stramaledettissimo culo su quei fottuti sedili!) e fuori
dall'aereo (ad aspettare che la fila di quelli che sono stati
bloccati da quelli di prima, si decida a scaraventarli via e a
muoversi per far entrare tutti!) mentre le hostess e gli steward ci
guardano con rabbia e imprecando continuamente (magari se si
levassero da mezzo al corridoio e lasciassero passare, o si
decidessero a dare una mano a chi sembra non capire come infilare la
fottuta valigia o piegare e sistemare il fottuto giaccone nella
fottuta cappelliera, forse le cose funzionerebbero meglio, ma non è
possibile pretendere troppo da questa gente!)
Alla fine, tra urla e imprecazioni in multilingua,
entrano e si sistemano anche gli ultimi ritardatari e l'aereo parte.
Il personale passa a distribuire il solito fottuto
panino da ping-pong, usando metodi da lanciatore di baseball, poi
passano immediatamente a distribuire le bevande, velocemente, molto
velocemente, riuscendo anche a far schizzare il contenuto di qualche
bicchiere di carta sui pantaloni di qualche passeggero (ero
terrorizzato: la persona accanto a me ha preso un the caldo!!!), o a
sbattere con i carrelli contro tutti coloro che sono seduti lato
corridoio. Infine, quando ancora non si è finito di bere, passano a
ritirare i vuoti, talmente in fretta che molti non riescono a
consegnare e abbandoneranno i miseri resti nella sacca porta riviste
(tanto non c'erano nemmeno le riviste...)
Infine atterriamo a malpensa, dove c'è la solita
ressa per uscire, stavolta senza la perdita di tempo causata
dall'aggancio del tunnel, in quanto causa il ritardo ci parcheggiano
in mezzo ai campi, dove aspettiamo l'arrivo di un secondo pulmino (il primo era già pieno zeppo, e noi eravamo abbastanza indietro con i posti) per
caricarci e portarci dentro l'aeroporto (devo proprio dirlo che stava
diluviando e faceva talmente freddo che più che pioggia era quasi
neve, quella che cadeva?) e infine raggiungiamo l'aeroporto dove
procediamo al controllo dei documenti da parte della polizia, dove
una famiglia serba al femminile che ha scassato le palle per tutto il
viaggio col casino che facevano tra la madre e le figlie, continua
imperterrita, avvicinandosi allo sportello dove controllano le carte
d'identità e non i passaporti: normalmente ho notato che non sono
così fiscali, ma stavolta eravamo in ritardo forte, e forse il
poliziotto era a fine turno, fatto sta che l'ha mandata a far la fila
dagli altri sportelli, impiegando parecchio tempo a farsi capire e a
discutere, cosa che se faceva che controllarle il passaporto, forse
ci si sbrigava prima, ma tant'è...
Usciamo, andiamo all'autonoleggio dove dovremmo
prendere la macchina noleggiata dalla ditta, e tutto procede bene,
anche se lentamente causa la coda, raggiungiamo la macchina,
controlliamo e... ci sono un sacco di difetti, tra i quali il fatto
che le luci non funzionino (ovviamente era ormai buio pesto e noi
dovevamo andare fino a Torino)
Andiamo a reclamare per farci sostituire la vettura e
cominciano storie del genere che di quella categoria non ne hanno
più, se ne vogliamo un'altra dobbiamo prendere una categoria
differente, costa di più, cose così... non avendo scelta, prendiamo
la macchina indicata e partiamo finalmente verso Torino... con i
finestrini aperti, in quanto uno degli occupanti non riesce a
resistere più di mezz'ora senza la sigaretta e aveva già raggiunto
un livello di disperazione, in aeroporto e nell'aereo...
Alla fine, quando ormai avevamo quasi perso le
speranze, vedo finalmente le luci tipiche del mio quartiere, con le
insegne dei kebabbari, i lampeggianti delle volanti, le urla e le
imprecazioni multietniche, i lamenti dei tossici durante la fase
terminale dell'overdose, i richiami delle lucciole che sanno parlar
d'ammmore, gli sguardi attenti degli spacciatori sotto gli occhiali
da sole (di notte) che cercano di capire se sei un poliziotto o un
cliente... bene, finalmente sono a casa!
Saluto i colleghi, scendo e recupero il mio borsone e
le chiavi, quindi mi infilo nel portone di casa, per godermi un week
end di tutto riposo!
Tra lavoro, vita privata, viaggi e fascino della zona di casa, a volte mi meraviglio che le tue vene siano ancora tutte intere...
RispondiEliminaTutte intere? Mah... certe volte mi meraviglio anch'io...
EliminaSpero sinceramente che tale situazione sia, non solo straodinaria, ma unica nella vita (o nelle vite se uno crede nella reincarnazione) di una persona.
RispondiEliminaSeriamente, se dovessi ogni tot trovarmi in una situazione simile, finirei col capire chi entra in un aereoporto col kalashnikov facendo uno strage... Immagino pure, quelli che sono lì in aereoporto durante la strage: "Che fortuna, dovevo prendere un aereo!"; per chi, invece, doveva solo accompagnare o prendere uno che arrivava è una fregatura, ma, che diavolo, almeno non rischierà più di prendere un aereo...
Buon rientro nei balcani, dove gli italiani sono visti come il gelato sul maglione!
C'è stato un periodo in cui questa era la norma.
EliminaPoi è diventata straordinaria e infine più unica che rara, ma quella volta si è ripresentata, per la gioia e la felicità di tutti noi che ci eravamo ormai disabituati a simili disagi...
> Buon rientro nei balcani, dove gli italiani sono visti come il gelato sul maglione!
Thanks! Ottimo paragone, per descrivere una situazione ai limiti del paradossale!
Che ritardi..e quanti controlli! A momenti chiedono pure il calco dei denti Oo come hai fatto a non perdere la pazienza? Con che compagnia hai volato, che ti strappavano quasi il boccone di bocca per riprendersi i rifiuti? Che robe!
RispondiEliminaAvendo letto questo e questo dovrebbe essere chiaro come mai cerco di evitare di perdere la pazienza in certi casi... ;)
EliminaLa compagnia di bandiera locale della serbia, ovviamente... @_@
Almeno avrai risparmiato sul biglietto (spero almeno quello...)
EliminaPer il resto, io cerco sempre di non giudicare una compagnia dalla nazionalità, dato che sicuramente non tutte le aziende della Serbia sono come questi! Tuttavia, ci sono dei momenti in cui non riesci a non far corrispondere un marchio o un identificatore con un problema.
È un po' come quando vedi la bandiera tricolore su un aereo o un treno: ti viene istitivo prendere il cellulare e avvertire che farai tardi!
> Almeno avrai risparmiato sul biglietto (spero almeno quello...)
RispondiEliminaSu quello si: costa meno della meta' dell'analogo viaggio mediante la compagnia col tricolore, fa una tratta senza scalo da Belgrado a Malpensa (l'altra fa Belgrado-Roma-Torino, ma il tratto Roma-Torino e' quasi piu' allucinante di quello descritto, e ci sono parecchi problemi nel tratto Caselle-Torino, tratto ovviamente servitissimo in tutti gli orari tranne quelli tardo-serali in cui arriverei io con questo viaggio)
> Per il resto, io cerco sempre di non giudicare una compagnia dalla nazionalità, dato che sicuramente non tutte le aziende della Serbia sono come questi! Tuttavia, ci sono dei momenti in cui non riesci a non far corrispondere un marchio o un identificatore con un problema.
Ti diro': dopo 2 anni sul posto, non riesco a evitare di pensare a problemi, quando ho a che fare con una compagnia locale... e non parlo solo della compagnia aerea, ovviamente...
> È un po' come quando vedi la bandiera tricolore su un aereo o un treno: ti viene istitivo prendere il cellulare e avvertire che farai tardi!
Qua, vedere i 3 cerchi (simbolo locale) su un aereo fa gia' pensare automaticamente ai ritardi, vedere un treno... beh, ti fermi a guardarlo come fosse una bestia rara, e purtroppo e' proprio cosi'...
>beh, ti fermi a guardarlo come fosse una bestia rara, e purtroppo e' proprio cosi'
RispondiEliminaSono così rari i treni in Serbia?
Fino a Belgrado qualcosa arriva, da Belgrado in poi (specie fino qua) e' il Regno del Nulla Cosmico: almeno 2 cambi sicuri di treno e un solo treno di collegamento al giorno, per circa 4 lunghe ore di viaggio (se va bene), in un tratto che in definitiva non supera i 150 km...
EliminaAdesso ci sono progetti di sostituzione e rifacimento dell'intera rete almeno da Belgrado a qua, e in parte hanno gia' cominciato...