Prima di avere anch'io una commercialista mi servivo di un'associazione, ma erano talmente tanti i casini che mi facevano che alla fine facevo tutto da solo.. chiedendo alcune informazioni alla mia collega ExAmministrativa (che, essendo una ragioniera milanese, era abituata a vendere i propri servizi a carissimo prezzo..)
La moneta di scambio era, ovviamente, il caffè alla macchinetta: sia io che ExAmministrativa siamo dei caffeinomani, quindi non c'erano problemi.. io le chiedevo un consiglio, e per una settimana le dovevo offrire il caffè a metà mattina (non di pomeriggio, perché lei lavorava part-time..), lei mi chiedeva un favore (assistenza tecnica) e poi mi offriva un caffè (lo so che i conti sembrano non tornare, ma l'ho detto: lei è una ragioniera milanese..)
Un giorno che stranamente era un pò che non le chiedevo consigli, e che non sapevo nemmeno fosse in ufficio (era pomeriggio: lei si fermava di pomeriggio solo quando c'erano scadenze contabili..), sento che squilla il mio telefono.. cosa molto strana all'epoca, peraltro Disegnatrice non c'era, quindi era poco probabile che cercassero lei (Segretaria sapeva benissimo che non c'era, quindi non le avrebbe passato telefonate esterne..)
Rispondo un pò sconcertato "MK?"
"Ciao, sono ExAmministrativa.."
"Ciao, ma sei in ufficio?"
"Certo, dove vuoi che sia?"
"Eh? Cosa fai qui a quest'ora?"
"Lascia perdere: sono completamente in crisi, sfatta come non so cosa.."
"Uh?"
"Senti.. facciamola breve: cosa vuoi per offrirmi un caffè?"
Resto stordito un istante, poi faccio "Cosa voglio in che senso?"
"Non fare lo stronzo: offrimi un caffè e ti darò una consulenza fiscale aggratis"
"Ok, vieni!"
Tanto era praticamente l'ora giusta anche per me, e avevo abbastanza moneta per entrambi.. poi una consulenza fiscale a 31 centesimi non si rifiuta mica..
A volte ritornano.. 3
Dopo il sopralluogo di sabato ho inviato via email l’offerta per il lavoro di progettazione della cabina e degli ampliamenti per le alimentazioni delle nuove macchine nel capannone. L’ho inviata domenica sera, così se la sarebbero trovata lunedì, e come al solito, l’ho inviata in PDF (in parte lo faccio perché non è modificabile, in parte perché scrivendo con Openoffice è immediato esportare in PDF e si evita comunque che dall’altra parte venga richiesto un DOC (non sapete quante volte mi hanno detto “Ma cosa ca##o è questo ODT? Io voglio un file in formato WORD!”)
Il lunedì aspetto la risposta alla mia offerta, e quando GrandeCapo mi fa telefonare da PiccoloCapo e dopo i convenevoli mi fa “Senti, la tua offerta va bene ma è troppo cara”
Sono abituato a questo genere di battute e rispondo “Va bene, leviamo 3 etti di patate e arrotondiamo il prezzo.. ma ci rimetto..”
“Eh? - ovviamente non ha capito – No, senti: devi levare una certa cifra (arrotondando per grosso difetto) e poi io non devo risultare: questa offerta sarà mandata al cliente finale che ci farà sopra la gara e io partecipo alla gara come impresa appaltatrice..”
“Quindi non siete voi (PiccolaDitta) il mio committente? Ma io non so nemmeno chi siano questi qua..”
“Non ti preoccupare: ci penso io a girare loro la tua offerta.. tu parti col lavoro!”
L'istinto vampirico prende il sopravvento “Momento.. io non parto finché non ho una risposta scritta..”
“Ma che ca##o! Non ti fidi?”
“Di chi non conosco nemmeno e già mi vuole levare dei soldi? L'avete letta la mia offerta? Mi mandino la lettera di incarico firmata!”
Il martedì non ho visto nulla
Il mercoledì GrandeCapo mi fa telefonare da PiccoloCapo e, dopo i convenevoli di rito mi fa “Allora, hai fatto?”
“Cosa?”
Gli viene un attacco di bile “Come cosa? Il progetto!!!”
“Non ho visto la lettera di incarico!”
“Ca##o!!! Se io ti dico di fare il lavoro tu lo fai! E senza rompere i co§*oni con la lettera di carico..”
“Calma: io non sono un tuo dipendente e non sono nemmeno PiccoloCapo!” e attacco
Il giovedì al solito mi arriva la telefonata di PiccoloCapo che bofonchia qualcosa su un cambiamento nell'offerta ma si sente malissimo (GrandeCapo stava urlando al telefono dietro di lui) così attendo in linea che mi passi GrandeCapo..
“Oh.. MK? Tutto a posto! Ho sostituito la tua offerta e..”
“COSA?!?!?!”
“..ho sostituito la tua offerta..”
“E chi ti ha autorizzato?”
“Come?”
“Ho detto: CHI..TI..HA..AUTORIZZATO?”
“Ma ci guadagni: ti ho fatto prendere di più..”
“Cosa?”
“Ho modificato la tua offerta da TuaCifra a CifraSuperiorePerLeggeroArrotondamento..”
“COSA?”
“Però, oltre al progetto devi fare l'assistenza di cantiere..”
“COSA????”
“Ma..”
“MaUnParDeCojoni!!! Io ho fatto un'offerta per la progettazione e NON per l'assistenza di cantiere..”
“Ma vieni un paio di volte a vedere che sia tutto a posto.. non come l'altra volta..”
“Uno: l'altra volta era l'altra volta, e abbiamo già detto tutto! Due: io NON POSSO fare assistenza di cantiere, perché significa perdere giornate qui dove lavoro (e mi pagano), inoltre assistenza di cantiere SO BENISSIMO cosa significa (perché è quello che faccio normalmente per il mio cantieruccio esplosivo..) e NON SIGNIFICA AFFATTO venire lì un paio di volte.. (là, nei periodi caldi, ci andavo anche più volte la settimana, ma normalmente almeno un giorno la settimana ero lì)”
“Ma..”
“Ma lo dico io: MA prima di tutto CON QUALE CA##O DI CERVELLO TU HAI PRESO E MODIFICATO LA MIA OFFERTA SENZA NEMMENO INTERPELLARMI??? Se volevi un'offerta per l'assistenza di cantiere me la chiedevi e io te la facevo! Comunque la cifra non è di sicuro quell'elemosina che hai messo te come differenza..”
“Ma io più di quello non posso darti!”
“Tu? Ma tu che c'entri? Non hai detto che sono gli altri i committenti?”
Attimo di silenzio, poi.. “Senti, io domani devo consegnare il preventivo.. quindi fammi il progetto!”
“Quale preventivo? Io la mia offerta ve l'ho già consegnata!”
“No, devo consegnare il preventivo io, per l'appalto..”
“Cosa? E come hanno fatto la gara se io non ho ancora fatto il progetto?”
“Che c'entra?”
“Come che c'entra? Ma se mi hai detto che io devo fare un progetto perché costoro possano fare la gara, alla quale tu parteciperai come appaltatore tra altri.. che diavolo sta succedendo qua?”
“Non sono cose che ti riguardano!”
“Bene, allora io sospendo i lavori!”
“Cosa? Io domani devo consegnare il mio preventivo e tu adesso mi fai il progetto!”
Faccio sentire un rumore di cassetto che si apre e si chiude e poi dico “Mi spiace, ma il cassetto con i progetti pronti per tutti gli usi è vuoto! E non c'è nemmeno la MIA lettera di incarico!” e attacco.
Dopo un po' mi arriva un'altra telefonata “Ho mandato il tuo nominativo, così ti contatteranno e ti manderanno questa ca##o di lettera!”
“E l'offerta?”
“Quella ce l'hanno già!”
“Allora i lavori sono sospesi!”
“Ma io non posso perdere tempo: domani mi serve quel preventivo!”
“Fammi chiamare da costoro che ne parliamo!”
“Ti faccio chiamare si: vedrai come ti chiameranno: hanno fretta anche loro..”
“Cattiva gestione da parte vostra NON significa emergenza da parte mia!” (a furia di leggere le storie della sala macchine, mi è venuto spontaneo l'utilizzo della battuta!)
A quel punto ho deciso di non perdere tempo e organizzare le difese: ho convocato l'arma di distruzione totale, quella che quando si scatena non lascia scampo a nessuno: la Signora del Drago!!!
Lei mi ha suggerito come combattere usando la testa e non gli artigli e le zanne (come faccio io di solito: io vinco le battaglie eliminando il nemico, lei vince le sue umiliandolo e riducendolo moralmente un relitto umano..) e mi ha fatto notare alcuni dettagli che sul momento mi erano sfuggiti.. poi mi fa “Puoi sempre chiedere conferma di tutto!”
Le ho dato retta, preparando una email per una carissima amica che si intende di legge molto più di me..
Nel frattempo ricevo la telefonata del cliente del mio cliente, che mi conferma che non esiste alcuna gara e che ha in mano un'offerta che corrisponde a quella modificata (inoltre la stessa è stata copiata dalla mia offerta – non modificabile – e inserita su carta intestata della PiccolaDitta, e firmata da GrandeCapo) quindi mi chiede di inviargli il lavoro e io gli rispondo che, senza lettera di incarico non comincio nemmeno a pensare al lavoro..
Lui si incazza (principalmente con GrandeCapo) e mi fa “Abbiamo perso una settimana! Dobbiamo chiarire entrambi le cose con GrandeCapo!”
“Io lo sto già facendo..”
Venerdì mattina dovevo partire per il mio solito cantieruccio, ma un minuto lo potevo prendere, per leggere la risposta della mia amica e richiedere ufficialmente a GrandeCapo la copia dell'offerta inviata.. poi sono partito per la provincia prealpina.. mentre la Signora del Drago preparava le armi per l'offensiva finale.. seguendo il consiglio dell'amica..
Il cantiere è posizionato in un luogo dove è difficile usare il telefonino, e questo mi ha evitato di essere subissato di chiamate da parte di tutti..
Al ritorno, a metà pomeriggio, ho scoperto che la Signora del Drago si era data da fare: l'esercito era schierato e pronto a entrare in azione.. quindi era l'ora di consegnare l'ultimatum al nemico: prendo il resto del pomeriggio libero e via con la spedizione della raccomandata..
Sabato e domenica calma piatta (d'altronde avevo il telefonino spento)
Lunedì mattina rientro in ufficio e vengo convocato da GrandeCapo e PiccoloCapo (quelli della Grande Società) per sapere di che morte deve morire il cantiere prealpino, e come al solito in queste riunioni, levo la suoneria al telefonino..
Terminata la riunione mi accorgo che ho un numero imprecisato di chiamate dal cliente di PiccolaDitta (peraltro mi ha mandato anche delle email) ma a un certo orario tali chiamate erano terminate.. più o meno l'orario in cui consegnano la posta..
Lunedì sera ricevo una telefonata dalla Segretaria, che mi fa “Avresti dovuto esserci: non ce la facevo più.. prima le urla che ha lanciato contro di te quando è arrivata la raccomandata (che gli ho letto) e poi è corso a chiamare AltroProgettistaConMenoScrupoli.. l'ha portato lì e gli ha detto del lavoro, lui era tutto esaltato (al solito, ti fregava un lavoro..) ma quando GrandeCapo mi ha detto di leggere nuovamente la lettera per fargli vedere come tu, essere ingrato, non ti sei piegato ai suoi voleri e ai suoi interessi (mentre lui a suo tempo ti aveva dato un posto e uno stipendio che ti hanno permesso di uscire dalla fame in cui eri, e comunque agiva solo nel tuo interesse, anche in questa occasione..) il volto di AltroProgettistaConMenoScrupoli ha cambiato colore, sbiancando all'inverosimile.. d'altronde ti conosce: lo sa che se tu hai rifiutato questo lavoro in questo modo c'è qualcosa di veramente marcio sotto, forse troppo marcio anche per lui..”
Niente guadagno materiale, ma un paio di piccole soddisfazioni morali: il racconto dell'espressione di AltroProgettistaConMenoScrupoli mentre si rende conto che sta per farsela sotto e l'ombra della galera e del capestro che si allontana dal mio percorso..
Ovviamente, la prossima volta che capiterà (tra altri N anni, Nibiru permettendo..) di ricevere una telefonata da GrandeCapo, credo che sarà ovvia la mia risposta..
Il lunedì aspetto la risposta alla mia offerta, e quando GrandeCapo mi fa telefonare da PiccoloCapo e dopo i convenevoli mi fa “Senti, la tua offerta va bene ma è troppo cara”
Sono abituato a questo genere di battute e rispondo “Va bene, leviamo 3 etti di patate e arrotondiamo il prezzo.. ma ci rimetto..”
“Eh? - ovviamente non ha capito – No, senti: devi levare una certa cifra (arrotondando per grosso difetto) e poi io non devo risultare: questa offerta sarà mandata al cliente finale che ci farà sopra la gara e io partecipo alla gara come impresa appaltatrice..”
“Quindi non siete voi (PiccolaDitta) il mio committente? Ma io non so nemmeno chi siano questi qua..”
“Non ti preoccupare: ci penso io a girare loro la tua offerta.. tu parti col lavoro!”
L'istinto vampirico prende il sopravvento “Momento.. io non parto finché non ho una risposta scritta..”
“Ma che ca##o! Non ti fidi?”
“Di chi non conosco nemmeno e già mi vuole levare dei soldi? L'avete letta la mia offerta? Mi mandino la lettera di incarico firmata!”
Il martedì non ho visto nulla
Il mercoledì GrandeCapo mi fa telefonare da PiccoloCapo e, dopo i convenevoli di rito mi fa “Allora, hai fatto?”
“Cosa?”
Gli viene un attacco di bile “Come cosa? Il progetto!!!”
“Non ho visto la lettera di incarico!”
“Ca##o!!! Se io ti dico di fare il lavoro tu lo fai! E senza rompere i co§*oni con la lettera di carico..”
“Calma: io non sono un tuo dipendente e non sono nemmeno PiccoloCapo!” e attacco
Il giovedì al solito mi arriva la telefonata di PiccoloCapo che bofonchia qualcosa su un cambiamento nell'offerta ma si sente malissimo (GrandeCapo stava urlando al telefono dietro di lui) così attendo in linea che mi passi GrandeCapo..
“Oh.. MK? Tutto a posto! Ho sostituito la tua offerta e..”
“COSA?!?!?!”
“..ho sostituito la tua offerta..”
“E chi ti ha autorizzato?”
“Come?”
“Ho detto: CHI..TI..HA..AUTORIZZATO?”
“Ma ci guadagni: ti ho fatto prendere di più..”
“Cosa?”
“Ho modificato la tua offerta da TuaCifra a CifraSuperiorePerLeggeroArrotondamento..”
“COSA?”
“Però, oltre al progetto devi fare l'assistenza di cantiere..”
“COSA????”
“Ma..”
“MaUnParDeCojoni!!! Io ho fatto un'offerta per la progettazione e NON per l'assistenza di cantiere..”
“Ma vieni un paio di volte a vedere che sia tutto a posto.. non come l'altra volta..”
“Uno: l'altra volta era l'altra volta, e abbiamo già detto tutto! Due: io NON POSSO fare assistenza di cantiere, perché significa perdere giornate qui dove lavoro (e mi pagano), inoltre assistenza di cantiere SO BENISSIMO cosa significa (perché è quello che faccio normalmente per il mio cantieruccio esplosivo..) e NON SIGNIFICA AFFATTO venire lì un paio di volte.. (là, nei periodi caldi, ci andavo anche più volte la settimana, ma normalmente almeno un giorno la settimana ero lì)”
“Ma..”
“Ma lo dico io: MA prima di tutto CON QUALE CA##O DI CERVELLO TU HAI PRESO E MODIFICATO LA MIA OFFERTA SENZA NEMMENO INTERPELLARMI??? Se volevi un'offerta per l'assistenza di cantiere me la chiedevi e io te la facevo! Comunque la cifra non è di sicuro quell'elemosina che hai messo te come differenza..”
“Ma io più di quello non posso darti!”
“Tu? Ma tu che c'entri? Non hai detto che sono gli altri i committenti?”
Attimo di silenzio, poi.. “Senti, io domani devo consegnare il preventivo.. quindi fammi il progetto!”
“Quale preventivo? Io la mia offerta ve l'ho già consegnata!”
“No, devo consegnare il preventivo io, per l'appalto..”
“Cosa? E come hanno fatto la gara se io non ho ancora fatto il progetto?”
“Che c'entra?”
“Come che c'entra? Ma se mi hai detto che io devo fare un progetto perché costoro possano fare la gara, alla quale tu parteciperai come appaltatore tra altri.. che diavolo sta succedendo qua?”
“Non sono cose che ti riguardano!”
“Bene, allora io sospendo i lavori!”
“Cosa? Io domani devo consegnare il mio preventivo e tu adesso mi fai il progetto!”
Faccio sentire un rumore di cassetto che si apre e si chiude e poi dico “Mi spiace, ma il cassetto con i progetti pronti per tutti gli usi è vuoto! E non c'è nemmeno la MIA lettera di incarico!” e attacco.
Dopo un po' mi arriva un'altra telefonata “Ho mandato il tuo nominativo, così ti contatteranno e ti manderanno questa ca##o di lettera!”
“E l'offerta?”
“Quella ce l'hanno già!”
“Allora i lavori sono sospesi!”
“Ma io non posso perdere tempo: domani mi serve quel preventivo!”
“Fammi chiamare da costoro che ne parliamo!”
“Ti faccio chiamare si: vedrai come ti chiameranno: hanno fretta anche loro..”
“Cattiva gestione da parte vostra NON significa emergenza da parte mia!” (a furia di leggere le storie della sala macchine, mi è venuto spontaneo l'utilizzo della battuta!)
A quel punto ho deciso di non perdere tempo e organizzare le difese: ho convocato l'arma di distruzione totale, quella che quando si scatena non lascia scampo a nessuno: la Signora del Drago!!!
Lei mi ha suggerito come combattere usando la testa e non gli artigli e le zanne (come faccio io di solito: io vinco le battaglie eliminando il nemico, lei vince le sue umiliandolo e riducendolo moralmente un relitto umano..) e mi ha fatto notare alcuni dettagli che sul momento mi erano sfuggiti.. poi mi fa “Puoi sempre chiedere conferma di tutto!”
Le ho dato retta, preparando una email per una carissima amica che si intende di legge molto più di me..
Nel frattempo ricevo la telefonata del cliente del mio cliente, che mi conferma che non esiste alcuna gara e che ha in mano un'offerta che corrisponde a quella modificata (inoltre la stessa è stata copiata dalla mia offerta – non modificabile – e inserita su carta intestata della PiccolaDitta, e firmata da GrandeCapo) quindi mi chiede di inviargli il lavoro e io gli rispondo che, senza lettera di incarico non comincio nemmeno a pensare al lavoro..
Lui si incazza (principalmente con GrandeCapo) e mi fa “Abbiamo perso una settimana! Dobbiamo chiarire entrambi le cose con GrandeCapo!”
“Io lo sto già facendo..”
Venerdì mattina dovevo partire per il mio solito cantieruccio, ma un minuto lo potevo prendere, per leggere la risposta della mia amica e richiedere ufficialmente a GrandeCapo la copia dell'offerta inviata.. poi sono partito per la provincia prealpina.. mentre la Signora del Drago preparava le armi per l'offensiva finale.. seguendo il consiglio dell'amica..
Il cantiere è posizionato in un luogo dove è difficile usare il telefonino, e questo mi ha evitato di essere subissato di chiamate da parte di tutti..
Al ritorno, a metà pomeriggio, ho scoperto che la Signora del Drago si era data da fare: l'esercito era schierato e pronto a entrare in azione.. quindi era l'ora di consegnare l'ultimatum al nemico: prendo il resto del pomeriggio libero e via con la spedizione della raccomandata..
Sabato e domenica calma piatta (d'altronde avevo il telefonino spento)
Lunedì mattina rientro in ufficio e vengo convocato da GrandeCapo e PiccoloCapo (quelli della Grande Società) per sapere di che morte deve morire il cantiere prealpino, e come al solito in queste riunioni, levo la suoneria al telefonino..
Terminata la riunione mi accorgo che ho un numero imprecisato di chiamate dal cliente di PiccolaDitta (peraltro mi ha mandato anche delle email) ma a un certo orario tali chiamate erano terminate.. più o meno l'orario in cui consegnano la posta..
Lunedì sera ricevo una telefonata dalla Segretaria, che mi fa “Avresti dovuto esserci: non ce la facevo più.. prima le urla che ha lanciato contro di te quando è arrivata la raccomandata (che gli ho letto) e poi è corso a chiamare AltroProgettistaConMenoScrupoli.. l'ha portato lì e gli ha detto del lavoro, lui era tutto esaltato (al solito, ti fregava un lavoro..) ma quando GrandeCapo mi ha detto di leggere nuovamente la lettera per fargli vedere come tu, essere ingrato, non ti sei piegato ai suoi voleri e ai suoi interessi (mentre lui a suo tempo ti aveva dato un posto e uno stipendio che ti hanno permesso di uscire dalla fame in cui eri, e comunque agiva solo nel tuo interesse, anche in questa occasione..) il volto di AltroProgettistaConMenoScrupoli ha cambiato colore, sbiancando all'inverosimile.. d'altronde ti conosce: lo sa che se tu hai rifiutato questo lavoro in questo modo c'è qualcosa di veramente marcio sotto, forse troppo marcio anche per lui..”
Niente guadagno materiale, ma un paio di piccole soddisfazioni morali: il racconto dell'espressione di AltroProgettistaConMenoScrupoli mentre si rende conto che sta per farsela sotto e l'ombra della galera e del capestro che si allontana dal mio percorso..
Ovviamente, la prossima volta che capiterà (tra altri N anni, Nibiru permettendo..) di ricevere una telefonata da GrandeCapo, credo che sarà ovvia la mia risposta..
A volte ritornano.. 2
E fu così che andai a vedere il nuovo lavoro
Ci trovammo il sabato mattina in ore antidiluviane al piazzale, dove posteggiai la mia Punto e, con il suo rombante bolide ipertecnologico e iperaccessoriato, ci recammo insieme sul posto..
Appena entrato allacciai la cintura di sicurezza e lui sogghignò “Cos’è? Hai paura?” “Macchè.. voglio solo evitare che qualcuno prenda delle multe, visto che ho notato alcuni posti di blocco sulla strada..” “Ah!” e si allacciò la cintura anche lui..
Dopo un po’ di strada fuori città, mi fa “Dovrebbe essere da queste parti, guarda un po’!” indicando il mondo esterno.. “Eh? Ma io non so nemmeno dove dobbiamo andare..” “Ah già.. aspetta che ci penso io!” lascia il volante per cercare il telefonino (ovviamente senza auricolare) e fa il numero di PiccoloCapo, aspetta il primo squillo e poi “Ecchecca##o! Non risponde.. AHHH! Dove ca##o eri? E’ un’ora che ti chiamo.. senti: come ca##o si chiama quel co§*one dove devo andare? Vabbè.. grazie.. senti, non riaddormentarti che forse ti chiamo di nuovo.. e NON spegnere quel ca##o di telefonino che ti licenzio se lo fai..” Attacca e si volta verso di me ridendo “Non lo licenzierei mai, ma ai dipendenti fa bene essere ripresi ogni tanto!” Faccio per rispondergli male (se avesse fatto a me una cosa simile, non sarebbe sopravvissuto molto a lungo) ma lui getta il braccio verso il finestrino dal mio lato “Eccolo! E’ quello!” e gira alla prima uscita per andare verso la direzione (io non sono riuscito a vedere altro che un capannone che spariva velocissimo dietro gli alberi, ma non mi interessava più di tanto..)
Usciti dalla superstrada, ci inoltrammo in un viottolo di campagna che andava in direzione dei capannoni, giungemmo all’ingresso e vedemmo un chioschetto che stava aprendo “Vuoi un caffè?” “Va b..” “No, ma lo prendiamo poi dopo, adesso facciamo il lavoro..” “Va b..” “Forse possiamo prenderlo.. ma no: io l’ho già preso.. andiamo a fare il lavoro!”
Si inoltra dentro i capannoni e comincia a fare un numero N di giri attorno a tutta l’area per individuare il capannone giusto (in effetti, c’erano almeno 6 capannoni, e quello che aveva visto dalla strada era l’ultimo, quello più esterno.. è molto difficile rintracciarlo, meglio consumare benzina gironzolando senza meta..
Alla fine si ferma davanti a un capannone e fa “Dovrebbe essere questo!” prende il telefonino e chiama nuovamente PiccoloCapo “Dormi ancora? Senti io sono davanti a un capannone che c’è scritto ‘NomeCheNonHaNullaACheFareConQuantoScritto’.. E’ lui?.. Come no?.. Cosa deve esserci scritto? E che ca##o significa ‘NomeEsattoScrittoSuInsegna’?..” “Ehm.. c’è scritto proprio quello che ha detto PiccoloCapo..” “Uh? Ah.. si, giusto.. è che avevo il riflesso del sole davanti..“ “Si, certo.. però qui non vedo nessuno: il capannone è chiuso e quel cane da guardia che ci sta ringhiando contro non sembra felice di vederci, anche se credo sarebbe felice di averci a colazione..” “Non aver paura: abbaia ma in realtà è bravissima, ormai ci conosciamo..” (il fatto che si conoscessero mi è sembrato strano per un paio di motivi: il primo è che non sapeva nemmeno dove fosse di preciso il posto, e il secondo è che parlava del cane al femminile.. ma era evidente che quel mastino non era affatto una femmina..)
Prende il telefonino, chiama PiccoloCapo e si fa dare il numero del cliente, quindi lo chiama e gli fa “Buongiorno, sono GrandeCapo di PiccolaDittaCheFaStronzate.. senta.. io sono qui con l’ingegnere per fare un sopralluogo per il lavoro nel capannone e.. certo.. no, è che l’ingegnere è bravo, ma se non vede com’è fatto il posto non sa come deve progettare.. si, ha il disegno col ‘leiaut’ del locale, ma una cosa è vedere il disegno, una è vedere il locale.. si.. no.. va bene.. aspetto che arrivi qualcuno.. buongiorno e mi scusi umilmente per il disturbo a quest’ora..” e attacca, poi ritira dentro la bocca quei 3 chilometri di lingua penzolanti e si volta verso di me “Tra poco arriverà qualcuno ad aprire il capannone” quindi prende il telefonino e chiama uno dei suoi dipendenti per dirgli di andare di corsa in un cantiere (dove non c'è realmente nulla da fare, specie di sabato) e quando l'altro risponde che non può, che deve lavorare in casa e che deve fare la spesa per la famiglia, gli risponde alterato “Allora non lamentatevi poi se vi licenzio, visto che non avete voglia di lavorare e non mi spalleggiate quando prendo i lavori per permettervi di mangiare..” e attacca..
Le mani mi prudono sempre di più, specialmente quando mi guarda e dice “Questa gente viene qua, si fa assumere e poi non fa nulla, non ha voglia di lavorare.. devo continuamente far capire loro chi comanda..”
La mia sfuriata è bloccata solo dall'arrivo di una signora, che ci apre e ci fa entrare.
Io do un’occhiata in giro per capire, e lui comincia a guardarsi attorno meravigliato (ma non lo conosce sto posto?) e scatta foto a più non posso a qualsiasi cosa.. mentre io le foto le scatto solo ai dettagli più interessanti e utili per il lavoro..
In breve arriva anche il titolare, che non si presenta ma comincia a chiacchierare come fossimo tutti vecchi amici..
Mi spiega che di tutte quelle macchine alcune dovranno essere messe in servizio a breve, altre dovranno essere messe in servizio a inizio anno.. e occorre fare subito una nuova cabina, visto che dovranno moltiplicare per 6 la potenza attualmente assorbita e già così sono al limite della consegna in bassa tensione: ci vuole la media tensione e quindi la cabina di trasformazione..
A tal proposito, GrandeCapo dà fiato alle trombe.. “Senta, ma il fatto che la cabina venga attrezzata con due trasformatori.. io pensavo.. (?) voi avete alcuni giorni di piena attività e altri di calma come oggi.. vi metterei due trasformatori differenti in parallelo (??) e quando voi avete giornate piatte ne disinserite uno e lasciate solo il più piccolo a lavorare..(???) perché il trasformatore ha degli assorbimenti a vuoto molto alti e quindi consuma parecchio anche senza fare niente..” “Ah? Allora si, devo cautelarmi perché non voglio regalare soldi a quei SerieDiApprezzamentiPocoSimpaticiSuGestoreFornitureEnergiaElettricaExMonopolista.. Ma non si può evitare?” “No: il trasformatore ha le perdite di magnetizzazione e quindi si deve tenere così a meno di non rifasarlo parecchio..” “E ma io ho il gruppo elettrogeno per rifasare..” “Si, ma quello ha le batterie che assorbono più del trasformatore..”
Io stavo per sprofondare dalla bestialità di queste affermazioni e dalla totale ignoranza che traspariva dai discorsi di entrambi (specie da GrandeCapo, titolare di un’impresa di installazione di impianti elettrici, l’altro è ammissibile che sia ‘elettricamente ignorante’ ma GrandeCapo si vanta continuamente di essere un genio e di aver preso il diploma.. anche se non ho mai capito a chi l’abbia preso..) ma non potevo fare nulla: la mia presenza era equivalente a quella di un fantasma e le mie parole avevano la stessa considerazione di una mosca fuori dalla finestra..
Alla fine GrandeCapo si alza “Va bene, ora ce ne andiamo..” si volta verso di me “Hai visto tutto, vero? Arrivederci!” ed esce.. io lo seguo sconcertato: il lavoro di per sé è semplice, ma quelle stronzate sui trasformatori mi hanno gelato.. parallelo di due trasformatori differenti? Staccare un trasformatore nei finesettimana? Ma.. faccio per chiedere spiegazioni durante il viaggio di ritorno ma lui lo passa interamente parlando al telefonino con qualcuno.. finché arriviamo al posto dove ho lasciato la mia macchina e mi fa scendere dicendomi “Mandami l’offerta!” e sparisce..
Prendo la macchina e torno a casa, pensando a come potrò rimediare a quelle ca##ate che ha detto..
Ci trovammo il sabato mattina in ore antidiluviane al piazzale, dove posteggiai la mia Punto e, con il suo rombante bolide ipertecnologico e iperaccessoriato, ci recammo insieme sul posto..
Appena entrato allacciai la cintura di sicurezza e lui sogghignò “Cos’è? Hai paura?” “Macchè.. voglio solo evitare che qualcuno prenda delle multe, visto che ho notato alcuni posti di blocco sulla strada..” “Ah!” e si allacciò la cintura anche lui..
Dopo un po’ di strada fuori città, mi fa “Dovrebbe essere da queste parti, guarda un po’!” indicando il mondo esterno.. “Eh? Ma io non so nemmeno dove dobbiamo andare..” “Ah già.. aspetta che ci penso io!” lascia il volante per cercare il telefonino (ovviamente senza auricolare) e fa il numero di PiccoloCapo, aspetta il primo squillo e poi “Ecchecca##o! Non risponde.. AHHH! Dove ca##o eri? E’ un’ora che ti chiamo.. senti: come ca##o si chiama quel co§*one dove devo andare? Vabbè.. grazie.. senti, non riaddormentarti che forse ti chiamo di nuovo.. e NON spegnere quel ca##o di telefonino che ti licenzio se lo fai..” Attacca e si volta verso di me ridendo “Non lo licenzierei mai, ma ai dipendenti fa bene essere ripresi ogni tanto!” Faccio per rispondergli male (se avesse fatto a me una cosa simile, non sarebbe sopravvissuto molto a lungo) ma lui getta il braccio verso il finestrino dal mio lato “Eccolo! E’ quello!” e gira alla prima uscita per andare verso la direzione (io non sono riuscito a vedere altro che un capannone che spariva velocissimo dietro gli alberi, ma non mi interessava più di tanto..)
Usciti dalla superstrada, ci inoltrammo in un viottolo di campagna che andava in direzione dei capannoni, giungemmo all’ingresso e vedemmo un chioschetto che stava aprendo “Vuoi un caffè?” “Va b..” “No, ma lo prendiamo poi dopo, adesso facciamo il lavoro..” “Va b..” “Forse possiamo prenderlo.. ma no: io l’ho già preso.. andiamo a fare il lavoro!”
Si inoltra dentro i capannoni e comincia a fare un numero N di giri attorno a tutta l’area per individuare il capannone giusto (in effetti, c’erano almeno 6 capannoni, e quello che aveva visto dalla strada era l’ultimo, quello più esterno.. è molto difficile rintracciarlo, meglio consumare benzina gironzolando senza meta..
Alla fine si ferma davanti a un capannone e fa “Dovrebbe essere questo!” prende il telefonino e chiama nuovamente PiccoloCapo “Dormi ancora? Senti io sono davanti a un capannone che c’è scritto ‘NomeCheNonHaNullaACheFareConQuantoScritto’.. E’ lui?.. Come no?.. Cosa deve esserci scritto? E che ca##o significa ‘NomeEsattoScrittoSuInsegna’?..” “Ehm.. c’è scritto proprio quello che ha detto PiccoloCapo..” “Uh? Ah.. si, giusto.. è che avevo il riflesso del sole davanti..“ “Si, certo.. però qui non vedo nessuno: il capannone è chiuso e quel cane da guardia che ci sta ringhiando contro non sembra felice di vederci, anche se credo sarebbe felice di averci a colazione..” “Non aver paura: abbaia ma in realtà è bravissima, ormai ci conosciamo..” (il fatto che si conoscessero mi è sembrato strano per un paio di motivi: il primo è che non sapeva nemmeno dove fosse di preciso il posto, e il secondo è che parlava del cane al femminile.. ma era evidente che quel mastino non era affatto una femmina..)
Prende il telefonino, chiama PiccoloCapo e si fa dare il numero del cliente, quindi lo chiama e gli fa “Buongiorno, sono GrandeCapo di PiccolaDittaCheFaStronzate.. senta.. io sono qui con l’ingegnere per fare un sopralluogo per il lavoro nel capannone e.. certo.. no, è che l’ingegnere è bravo, ma se non vede com’è fatto il posto non sa come deve progettare.. si, ha il disegno col ‘leiaut’ del locale, ma una cosa è vedere il disegno, una è vedere il locale.. si.. no.. va bene.. aspetto che arrivi qualcuno.. buongiorno e mi scusi umilmente per il disturbo a quest’ora..” e attacca, poi ritira dentro la bocca quei 3 chilometri di lingua penzolanti e si volta verso di me “Tra poco arriverà qualcuno ad aprire il capannone” quindi prende il telefonino e chiama uno dei suoi dipendenti per dirgli di andare di corsa in un cantiere (dove non c'è realmente nulla da fare, specie di sabato) e quando l'altro risponde che non può, che deve lavorare in casa e che deve fare la spesa per la famiglia, gli risponde alterato “Allora non lamentatevi poi se vi licenzio, visto che non avete voglia di lavorare e non mi spalleggiate quando prendo i lavori per permettervi di mangiare..” e attacca..
Le mani mi prudono sempre di più, specialmente quando mi guarda e dice “Questa gente viene qua, si fa assumere e poi non fa nulla, non ha voglia di lavorare.. devo continuamente far capire loro chi comanda..”
La mia sfuriata è bloccata solo dall'arrivo di una signora, che ci apre e ci fa entrare.
Io do un’occhiata in giro per capire, e lui comincia a guardarsi attorno meravigliato (ma non lo conosce sto posto?) e scatta foto a più non posso a qualsiasi cosa.. mentre io le foto le scatto solo ai dettagli più interessanti e utili per il lavoro..
In breve arriva anche il titolare, che non si presenta ma comincia a chiacchierare come fossimo tutti vecchi amici..
Mi spiega che di tutte quelle macchine alcune dovranno essere messe in servizio a breve, altre dovranno essere messe in servizio a inizio anno.. e occorre fare subito una nuova cabina, visto che dovranno moltiplicare per 6 la potenza attualmente assorbita e già così sono al limite della consegna in bassa tensione: ci vuole la media tensione e quindi la cabina di trasformazione..
A tal proposito, GrandeCapo dà fiato alle trombe.. “Senta, ma il fatto che la cabina venga attrezzata con due trasformatori.. io pensavo.. (?) voi avete alcuni giorni di piena attività e altri di calma come oggi.. vi metterei due trasformatori differenti in parallelo (??) e quando voi avete giornate piatte ne disinserite uno e lasciate solo il più piccolo a lavorare..(???) perché il trasformatore ha degli assorbimenti a vuoto molto alti e quindi consuma parecchio anche senza fare niente..” “Ah? Allora si, devo cautelarmi perché non voglio regalare soldi a quei SerieDiApprezzamentiPocoSimpaticiSuGestoreFornitureEnergiaElettricaExMonopolista.. Ma non si può evitare?” “No: il trasformatore ha le perdite di magnetizzazione e quindi si deve tenere così a meno di non rifasarlo parecchio..” “E ma io ho il gruppo elettrogeno per rifasare..” “Si, ma quello ha le batterie che assorbono più del trasformatore..”
Io stavo per sprofondare dalla bestialità di queste affermazioni e dalla totale ignoranza che traspariva dai discorsi di entrambi (specie da GrandeCapo, titolare di un’impresa di installazione di impianti elettrici, l’altro è ammissibile che sia ‘elettricamente ignorante’ ma GrandeCapo si vanta continuamente di essere un genio e di aver preso il diploma.. anche se non ho mai capito a chi l’abbia preso..) ma non potevo fare nulla: la mia presenza era equivalente a quella di un fantasma e le mie parole avevano la stessa considerazione di una mosca fuori dalla finestra..
Alla fine GrandeCapo si alza “Va bene, ora ce ne andiamo..” si volta verso di me “Hai visto tutto, vero? Arrivederci!” ed esce.. io lo seguo sconcertato: il lavoro di per sé è semplice, ma quelle stronzate sui trasformatori mi hanno gelato.. parallelo di due trasformatori differenti? Staccare un trasformatore nei finesettimana? Ma.. faccio per chiedere spiegazioni durante il viaggio di ritorno ma lui lo passa interamente parlando al telefonino con qualcuno.. finché arriviamo al posto dove ho lasciato la mia macchina e mi fa scendere dicendomi “Mandami l’offerta!” e sparisce..
Prendo la macchina e torno a casa, pensando a come potrò rimediare a quelle ca##ate che ha detto..
A volte ritornano.. 1
La storia è questa: un giorno ricevo una telefonata da PiccoloCapo (quello della PiccolaDitta in cui ero Responsabile di cantiere e Ufficio tecnico contemporaneamente..) che, dopo i convenevoli di rito mi passa GrandeCapo “Ciao MK, come va?” “Me la cavo, e voi?” “Si tira avanti.. senti, ho un lavoro per te, puoi passare qui tra un’ora?”
Sono ufficialmente un libero professionista, quindi non dovrei aver problemi, ma in realtà sono uno schiavo e non posso uscire dalla Grande Società così (specie per uno che erano anni che non si faceva sentire, sperando ardentemente che io finissi immediatamente sul lastrico e poi pretende di dare ordini a tutto spiano..), inoltre mi ci vorrebbe quasi tutta l’ora solo per raggiungerli, se fossi in macchina, ma non sono in macchina.. “No, posso passare domani sera, ma sul tardi..” “Tardi quanto?” “Verso le 19” “Va bene, ti aspetto..” Grave: se non fa storie e mi aspetta pure vuol dire che c’è puzza di marcio.. e non siamo nemmeno in Danimarca..
L’indomani sera esco dalla Grande Società in un orario decente, prendo i 3 mezzi pubblici che mi porteranno nelle vicinanze della mia ex ditta (con le relative attese, per ciascuno dei 3..) e riesco ad arrivare in ritardo di soli 10 minuti..
Al posto della ‘famosa’ Segretaria (che sapevo già essere andata via..) mi apre direttamente MoglieGrandeCapo (che non sapevo fosse lì, ma evidentemente mi aspettava..) “Oh, buonasera.. si accomodi, venga pure dentro..” Saluto ed entro, ma la guardo un po’ sconcertato: solitamente non mi degnava di uno sguardo, tranne quando il bagno era occupato e non sapeva dove aspettare..
“Deve parlare con mio marito, vero?” “Si, signora: mi ha dato appuntamento e.. eccomi qua!” “Al momento non c’è, gli telefono immediatamente..” prende il telefono, lo chiama e lo sollecita a rientrare in fretta, che non può farmi fare anticamera a lungo, poi mi raggiunge “Prendiamo un caffè?” “Volentieri..” (sempre più puzza..)
Mi prepara il caffè alla macchinetta e comincia a raccontare dei vecchi tempi, di quanto era bello quando io lavoravo lì dentro (???) e di quanto era contenta ogni tanto di passare a chiacchierare con me (??????), mentre sopraggiunge infine il marito (in contemporanea col fido schiavetto PiccoloCapo) e lei può interrompere queste pubbliche relazioni artificiali..
GrandeCapo è sempre lo stesso: la versione reale del famoso ‘Er Più’ del film, che vive solo di apparenza e deve per forza dimostrare di essere sempre il migliore, anche (e soprattutto) quando non sa niente (cioè sempre..), invece PiccoloCapo si dimostra sempre lo stesso anche lui: un fido ‘gregario’ pronto a sostituire la carta igienica con la lingua e pronto a cercare di inchiappettare tutti gli altri..
“Senti, io ho preso un lavoro, ma mi serve una mano..” “Uh?” “Devo avere un progetto..” “Di che?”
Mi spiega a grandi linee che deve realizzare un quadro elettrico per il comando di una serie di Gruppi di continuità, e gli serve il progetto (a dir la verità non serve tanto il progetto quanto il costruttivo, ovvero l'as-built, che dovrà essere allegato alla certificazione finale).
Mi informo meglio, e GrandeCapo comincia con la solita chiacchiera a dirmi “Ho subito pensato a te, visto che tu sei bravo, in gamba, eccetera eccetera..” “E anche visto che tutti gli altri a cui l’hai chiesto prima ti hanno sputato in faccia..” “Ma no.. io mi fido, tu lavori bene.. insieme possiamo fare grandi cose..”
Per troncare corto (visto che l’ora è tarda e comincio ad avere fame..) dico “Va bene, manderò la mia offerta..”
Lui mi interrompe e comincia a raccontarmi una storia di fame e miseria, dalla quale risulta che questo cliente ha tirato sul prezzo al punto che non possono darmi più di una cifra miserabile per fare questo lavoro.. (cifra che in condizioni normali sarebbe la mia richiesta per un impegno di massimo 2 giorni.. e io sono molto economico..)
Li guardo veramente male (quasi pronto a sputare loro in faccia anch’io), ma siccome non sono capace di buttare merda addosso alla gente, ho finito lo stesso per accettare, pretendendo di avere tutta la documentazione necessaria, tutti i file pronti per essere solo modificati e cercando di ridurre al minimo indispensabile il mio impegno temporale (tanto, quello che conta alla fine è che io ci stia dentro.. e ci sto dentro se riesco a fare tutto in meno di due giorni).
…
Con l’ausilio di un paio di telefonate incazzate e della ciofeca, sono riuscito a fare l’intero progetto del quadro elettrico in ben una giornata (si: me la sono presa un po’ comoda, inoltre stavo progettando dei quadri anche per conto della Grande Società, quindi ho unito le due cose..), poi un’altra mezza giornata l’ho dedicata a scrivere la relazione e preparare i PDF per la consegna..
…
Avvicinandosi la fine dei lavori, hanno cominciato a telefonarmi per chiedere di andare sul cantiere a vedere il lavoro eccetera, ma io non andavo (non ci sarei stato dentro con le spese, specie se perdevo le giornate presso la Grande Società SuperEsperta) e poi non avevo alcuna intenzione di vedere i loro strafalcioni: io devo progettare il quadro elettrico, non l’impianto.. ho dato le indicazioni per i cavi di alimentazione e di uscita, ho dato indicazioni per le apparecchiature (molto apprezzate, visto che lui intendeva mettere apparecchiature con dimensione ridotta..) e ho infine consegnato i file PDF relativi a quanto previsto, da allegare alla certificazione finale..
…
Un venerdi vado quindi a consegnare il lavoro (al solito ho preso l’appuntamento in serata..)
GrandeCapo e PiccoloCapo sono entrambi presenti, consegno la documentazione a GrandeCapo che la passa immediatamente a PiccoloCapo perché la legga.. (lui non può: dovrebbe cambiare gli occhiali.. e magari anche imparare a leggere..) e PiccoloCapo (che stranamente ha imparato a leggere..) si accorge che manca il foglio della certificazione, e lo dice subito: “GrandeCapo, MK non ha fatto la certificazione!” GrandeCapo scatta immediatamente “E la certificazione del quadro?” Io, tranquillo come non mai, rispondo pacatamente “La deve fare l’installatore, mica il progettista..” “Ma.. Come sarebbe? Devo farla io?” “Deve farla chi ha costruito il quadro!” “Ma io non so cosa devo scrivere..” (per forza: all’epoca le preparavo io e tu firmavi solamente.. ma i miei file dovrebbero essere rimasti dentro il computer, basta prenderne uno e cambiargli le mutande, come dicevano i latini..) “Come? Non ha mai rilasciato una certificazione in tutti questi anni?” faccio con espressione stupita “Eh? No no.. Certo che le ho fatte: io lavoro bene.. è solo che pensavo la facessi tu direttamente..” “Non posso: io non sono titolare o legale rappresentante di questa ditta..” rispondo sorridendo simpaticamente..
Alla fine si convince che non posso fare nulla di più di quello che ho già fatto, allora mi dice “Ok, ci sarebbe un altro lavoro, ma dobbiamo fare un sopralluogo..” “Quando?” “Oggi è venerdi, facciamo domani?” “Dove?” “Qua vicino, ci troviamo nel PiazzaleDellaConcessionariaDoveHoCompratoLaMiaPunto e andiamo sul posto insieme, un paio d’ore ed è fatta!” “Ok!” e me ne vado..
Sono ufficialmente un libero professionista, quindi non dovrei aver problemi, ma in realtà sono uno schiavo e non posso uscire dalla Grande Società così (specie per uno che erano anni che non si faceva sentire, sperando ardentemente che io finissi immediatamente sul lastrico e poi pretende di dare ordini a tutto spiano..), inoltre mi ci vorrebbe quasi tutta l’ora solo per raggiungerli, se fossi in macchina, ma non sono in macchina.. “No, posso passare domani sera, ma sul tardi..” “Tardi quanto?” “Verso le 19” “Va bene, ti aspetto..” Grave: se non fa storie e mi aspetta pure vuol dire che c’è puzza di marcio.. e non siamo nemmeno in Danimarca..
L’indomani sera esco dalla Grande Società in un orario decente, prendo i 3 mezzi pubblici che mi porteranno nelle vicinanze della mia ex ditta (con le relative attese, per ciascuno dei 3..) e riesco ad arrivare in ritardo di soli 10 minuti..
Al posto della ‘famosa’ Segretaria (che sapevo già essere andata via..) mi apre direttamente MoglieGrandeCapo (che non sapevo fosse lì, ma evidentemente mi aspettava..) “Oh, buonasera.. si accomodi, venga pure dentro..” Saluto ed entro, ma la guardo un po’ sconcertato: solitamente non mi degnava di uno sguardo, tranne quando il bagno era occupato e non sapeva dove aspettare..
“Deve parlare con mio marito, vero?” “Si, signora: mi ha dato appuntamento e.. eccomi qua!” “Al momento non c’è, gli telefono immediatamente..” prende il telefono, lo chiama e lo sollecita a rientrare in fretta, che non può farmi fare anticamera a lungo, poi mi raggiunge “Prendiamo un caffè?” “Volentieri..” (sempre più puzza..)
Mi prepara il caffè alla macchinetta e comincia a raccontare dei vecchi tempi, di quanto era bello quando io lavoravo lì dentro (???) e di quanto era contenta ogni tanto di passare a chiacchierare con me (??????), mentre sopraggiunge infine il marito (in contemporanea col fido schiavetto PiccoloCapo) e lei può interrompere queste pubbliche relazioni artificiali..
GrandeCapo è sempre lo stesso: la versione reale del famoso ‘Er Più’ del film, che vive solo di apparenza e deve per forza dimostrare di essere sempre il migliore, anche (e soprattutto) quando non sa niente (cioè sempre..), invece PiccoloCapo si dimostra sempre lo stesso anche lui: un fido ‘gregario’ pronto a sostituire la carta igienica con la lingua e pronto a cercare di inchiappettare tutti gli altri..
“Senti, io ho preso un lavoro, ma mi serve una mano..” “Uh?” “Devo avere un progetto..” “Di che?”
Mi spiega a grandi linee che deve realizzare un quadro elettrico per il comando di una serie di Gruppi di continuità, e gli serve il progetto (a dir la verità non serve tanto il progetto quanto il costruttivo, ovvero l'as-built, che dovrà essere allegato alla certificazione finale).
Mi informo meglio, e GrandeCapo comincia con la solita chiacchiera a dirmi “Ho subito pensato a te, visto che tu sei bravo, in gamba, eccetera eccetera..” “E anche visto che tutti gli altri a cui l’hai chiesto prima ti hanno sputato in faccia..” “Ma no.. io mi fido, tu lavori bene.. insieme possiamo fare grandi cose..”
Per troncare corto (visto che l’ora è tarda e comincio ad avere fame..) dico “Va bene, manderò la mia offerta..”
Lui mi interrompe e comincia a raccontarmi una storia di fame e miseria, dalla quale risulta che questo cliente ha tirato sul prezzo al punto che non possono darmi più di una cifra miserabile per fare questo lavoro.. (cifra che in condizioni normali sarebbe la mia richiesta per un impegno di massimo 2 giorni.. e io sono molto economico..)
Li guardo veramente male (quasi pronto a sputare loro in faccia anch’io), ma siccome non sono capace di buttare merda addosso alla gente, ho finito lo stesso per accettare, pretendendo di avere tutta la documentazione necessaria, tutti i file pronti per essere solo modificati e cercando di ridurre al minimo indispensabile il mio impegno temporale (tanto, quello che conta alla fine è che io ci stia dentro.. e ci sto dentro se riesco a fare tutto in meno di due giorni).
…
Con l’ausilio di un paio di telefonate incazzate e della ciofeca, sono riuscito a fare l’intero progetto del quadro elettrico in ben una giornata (si: me la sono presa un po’ comoda, inoltre stavo progettando dei quadri anche per conto della Grande Società, quindi ho unito le due cose..), poi un’altra mezza giornata l’ho dedicata a scrivere la relazione e preparare i PDF per la consegna..
…
Avvicinandosi la fine dei lavori, hanno cominciato a telefonarmi per chiedere di andare sul cantiere a vedere il lavoro eccetera, ma io non andavo (non ci sarei stato dentro con le spese, specie se perdevo le giornate presso la Grande Società SuperEsperta) e poi non avevo alcuna intenzione di vedere i loro strafalcioni: io devo progettare il quadro elettrico, non l’impianto.. ho dato le indicazioni per i cavi di alimentazione e di uscita, ho dato indicazioni per le apparecchiature (molto apprezzate, visto che lui intendeva mettere apparecchiature con dimensione ridotta..) e ho infine consegnato i file PDF relativi a quanto previsto, da allegare alla certificazione finale..
…
Un venerdi vado quindi a consegnare il lavoro (al solito ho preso l’appuntamento in serata..)
GrandeCapo e PiccoloCapo sono entrambi presenti, consegno la documentazione a GrandeCapo che la passa immediatamente a PiccoloCapo perché la legga.. (lui non può: dovrebbe cambiare gli occhiali.. e magari anche imparare a leggere..) e PiccoloCapo (che stranamente ha imparato a leggere..) si accorge che manca il foglio della certificazione, e lo dice subito: “GrandeCapo, MK non ha fatto la certificazione!” GrandeCapo scatta immediatamente “E la certificazione del quadro?” Io, tranquillo come non mai, rispondo pacatamente “La deve fare l’installatore, mica il progettista..” “Ma.. Come sarebbe? Devo farla io?” “Deve farla chi ha costruito il quadro!” “Ma io non so cosa devo scrivere..” (per forza: all’epoca le preparavo io e tu firmavi solamente.. ma i miei file dovrebbero essere rimasti dentro il computer, basta prenderne uno e cambiargli le mutande, come dicevano i latini..) “Come? Non ha mai rilasciato una certificazione in tutti questi anni?” faccio con espressione stupita “Eh? No no.. Certo che le ho fatte: io lavoro bene.. è solo che pensavo la facessi tu direttamente..” “Non posso: io non sono titolare o legale rappresentante di questa ditta..” rispondo sorridendo simpaticamente..
Alla fine si convince che non posso fare nulla di più di quello che ho già fatto, allora mi dice “Ok, ci sarebbe un altro lavoro, ma dobbiamo fare un sopralluogo..” “Quando?” “Oggi è venerdi, facciamo domani?” “Dove?” “Qua vicino, ci troviamo nel PiazzaleDellaConcessionariaDoveHoCompratoLaMiaPunto e andiamo sul posto insieme, un paio d’ore ed è fatta!” “Ok!” e me ne vado..
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