Venti di guerra...

Nella Grande Società SuperEsperta, dall'inizio del nuovo anno, pare che siano scoppiate le ostilità: siamo sempre tutti in prima linea, in trincea pronti con le nostre armi (i potentissimi computer denominati workstation, che hanno 4 volte le caratteristiche del PC dal quale sto scrivendo, e riescono a fare ben 1/4 delle cose che faccio con questo PC...)
In ogni caso, le cose stanno degenerando in modo infame: mentre tutti vengono spediti a un singolo fronte di combattimento, nella base centrale sono rimasti i soliti noti... i soliti cog...ni che si trovano a dover combattere contro tutte le bandiere, senza nemmeno sapere chi è il nemico!!!

In questo clima torrido (per essere inverno) sto procedendo con una serie pressochè ininterrotta di orari strani, molto ma molto al di fuori dell'ordinario (mi pare di ricordare che si chiamano straordinari e che dovrebbero essere compensati a parte con una valutazione superiore... ma credo che questa ultima parte sia solo una mia invenzione, visto che non vengono affatto retribuiti, ma se provo a dire che non ho intenzione di farli mi rispondono di starmene a casa e ci rimetto (oltre allo straordinario non retribuito) anche l'ordinario sottopagato...
Tra questi orari strani, in cui l'ora di uscita dalla ditta a volte coincide con l'ora di ingresso del giorno dopo, e tra le gite dai Clienti af-fessi-onati che pare lo facciano apposta a rendere complicate le poche cose semplici del mio lavoro, salta sovente fuori qualche mega sparata del GrandeCapo che, agendo in prima persona personalmente di persona, con tutta la potenza del suo cervello superiore a quello di noi poveri e comuni esseri quasi umani, si accalca sulla strana idea che in ditta siamo più o meno metà di mille, per cui possiamo anche svolgere ulteriori lavori urgentissimi mentre procediamo con le commesse normalissime... peccato che, matematicamente parlando, metà di mille uguale cinquecento... quindi dovrei vedere altri quattrocentonovantanove elementi al mio fianco...

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(sto facendo l'inventario: Disegnatrice, Termico, Segretaria... io, io, io, io, io... moltiplico io per il numero mancante... io e infine io)

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Ah già... c'è anche PiccoloCapo, che fa la differenza... nel senso che cerca di vedere quanti io può togliere dall'elenco di prima per dedicarli ad altri lavori, mentre io proseguo sulle commesse rimaste...

Questo clima è leggermente malsano per il sottoscritto: infatti chi si trova a passare nei pressi della sede della Grande Società, in questi giorni avrà sentito molte urla raccapriccianti... sono vittime del fuoco amico: nelle trincee a volte capita... sono inconvenienti di questi venti di guerra...

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Adesso devo smettere: c'è la consegna della posta... stanno per comandare un nuovo assalto, devo ancora affilare la baionetta...

Aggiungere i pulsanti Taglia / Copia / Incolla a Nautilus (il file manager di Gnome)

Un problema del Nautilus, il favoloso file-manager di Gnome, è che sembra impossibile aggiungere i 3 pulsanti per il Taglia / Copia / Incolla... ho smanettato con il Gconf-editor in lungo e in largo, senza riuscirci ed ero arrivato a pensare che fosse davvero impossibile (a meno di non riscriversi da zero la finestra del Nautilus stesso...) ma avrei dovuto immaginare che l'impossibile non esiste, con Linux...

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Ma... forse...

Era una bella giornata di dicembre, quando arrivo in ufficio e scopro, con somma gioia, che i computer sono fermi (come peraltro la rete telefonica, e tutto l'impianto elettrico dell'ufficio)
Ok... una Grande Società gestita da ingegneri solitamente è preda di simili sciocchezzuole...

Dopo un paio d'ore passate a guardarsi l'un l'altro, è giunto l'ordine di poter accendere i computer ma non collegarsi alla rete (ovviamente i file su cui lavorare sono tutti in rete, come sono in rete le librerie dei programmi che utilizziamo e tutto il resto, ma queste sono sciocchezzuole che nella suprema mente degli ingegneri che gestiscono la Grande Società non possono attecchire... anche perchè non c'è possibilità che attecchisca qualcosa in certe menti: mancano concimi e fertilizzanti...

Per farla breve, SuperAmministratore in prima persona personalmente e di persona, ha provveduto a ordinare a ProgettistaGiovane di riavviare il non-server finchè non avesse cominciato a funzionare... all'inizio del pomeriggio abbiamo visto i primi spiragli di luce...
Peraltro, sentendo le mie imprecazioni-bestemmie-maledizioni varie e assortite, SuperAmministratore ha cominciato a pensare (???) che forse era ora di cambiare qualcosa in quel non-server e mi ha chiesto:
"Ma tu, con Linux, ti trovi bene?" "Certo, senza dubbio meglio che con Windows!" "Sto pensando di passare a Linux..." "Meglio di no: noi usiamo molto il CAD e la più grave deficienza di Linux sta proprio nella mancanza di un vero sistema di CAD!"
Ha riflettuto un pochino su questa mia risposta, allontanandosi... poi si è fermato e mi ha chiesto "Ma anche tu usi il CAD, come fai? Mica usi Wine?"
"Semplice: ho virtualizzato XP in una partizione dedicata e ho messo i programmi di CAD che mi servono"
"C@##o!!! Allora te ne intendi... che distribuzione usi?" "Ubuntu!" "Ahhh... quella roba lì... io credevo che usassi una distribuzione seria..." "Perchè? Ubuntu non è seria? Se poi intendi una delle distribuzioni storiche, allora ho anche Debian..."
Mi guarda leggermente stupito e fa "No, io pensavo una distribuzione veramente seria, qualcosa come SUSE!"

Preambolo: la prima volta che avevo visto Linux su un PC, era da costui che si era fatto installare SUSE, si era registrato tutti i passaggi e... per un paio di giorni non aveva fatto altro che reinstallare continuamente la stessa SUSE sullo stesso PC... alla fine era diventato un mago dell'installazione di SUSE su un PC, e da allora per lui non esisteva nient'altro... naturalmente non sapeva nemmeno aprire un file con Openoffice e non era mai riuscito a configurarsi la connessione in rete, ma sapeva installare SUSE... Fine preambolo.

Due giorni dopo, nei nostri uffici appare uno strano tipo che si piazza in sala non-server e comincia a pastrocchiare con un DVD di SUSE... per una settimana intera, questa figura misteriosa si aggira tra noi, manomettendo gli ultimi resti mortali del non-server, sotto lo sguardo attento ed estasiato di SuperAmministratore, finchè un giorno viene lì e mi dice "Adesso il server funzionerà perfettamente!" "Perchè? L'hai cambiato?" rispondo io, lui mi guarda strano e poi fa "No! Ho messo Linux, SUSE... adesso funzionerà perfettamente!" "Se lo dici te..." "Peraltro, per far comunicare con Windows..." "Samba!" "Si, no... ecco, io ho fatto così..." e mi porta a vedere l'accrocchio (manco io ci capissi qualcosa)
Resto sconcertato dal vedere che nel non-server non è cambiato nulla, mentre appare un nuovo computer nel locale, con la schermata classica di KDE... guardo e lui mi fa "Ecco, siccome abbiamo tutte le commesse in Windows e Linux non è in grado di utilizzare i programmi Windows, allora ho pensato di tenere il server così com'è e di mettere quel computer con SUSE come server per il server: filtrerà il collegamento internet e comanderà i salvataggi e i backup del server!" "Ma allora SUSE a che ti serve?" "Ma... forse... mi gestisce il comando al server! Tu che dici?"
Io, che non ci capisco niente, ho preferito lasciar correre e ho risposto "Boh... se lo dici te..." allontanandomi, mentre un tarlo fastidioso iniziava a rodermi la mente: ripetendo il messaggio che il non-server continuava imperterrito a non-funzionare con quel sistema non-operativo, come sempre... da allora, ho ricominciato a salvarmi sempre in locale copia del lavoro e pian piano mi sono spostato tutte le librerie dei programmi da utilizzare (il CAD e la ciofeca, che di Office non mi importa nulla, avendo anche Openoffice installato)

Per fortuna, finora, non è successo alcun disastro irreparabile, ma non è ancora detta l'ultima parola...

Il mondo del se...

O vvero, cosa sarebbe successo se...? Il primo esempio che mi viene in mente è cosa sarebbe successo se me ne fossi fregato del mobb...