In quel periodo, la sezione elettrica del nostro ufficio era stata
incaricata di seguire l'installazione dell'impianto di illuminazione
esterna, secondo le specifiche richieste della sezione serba della
committenza (per chi non avesse capito, significa sostanzialmente che
l'impianto progettato dallo staff torinese dei miei colleghi era
troppo costoso, e il responsabile della committenza aveva tagliato i
fondi praticamente al 50%, per cui occorreva rivedere tutto il lavoro
fatto, ricalcolare tutto e reimpostare le cose in modo da ottenere
comunque un qualcosa che soddisfacesse le richieste minimali delle
normative serbe, e che non costasse troppo rispetto ai tagli
effettuati dalla committenza).
Tutto questo rimpasto era affidato alle mani del servizio di
ingegneria di cantiere della Grande Società, servizio composto da
una persona sola (io) che doveva comunque suddividere il tempo con il
servizio di direzione lavori per alcuni uffici e alcuni stabilimenti
minori, servizio seguito da due persone (io e Cantierista,
affiancatomi per permettermi di avere abbastanza tempo da gestire il
precedente lavoro. Peccato che in quell'occasione non ci fosse ancora la sua traduttrice ufficiale, all'epoca limitata al solo ruolo di Segretaria, e che lui comunque non parlasse né serbo né inglese, e TecnicoInterprete era costantemente requisito da CapoCantierista per importanti incarichi, quali leggergli le email e andargli a prendere il caffè alla macchinetta, quindi dovevo comunque andare io a risolvere tutti i problemi che doveva risolvermi Cantierista... lascio immaginare ai lettori il mio stato e il mio livello di tolleranza).
In quell'occasione, mi ritrovai quindi a seguire Cantierista nei
suoi giri insieme a piedi
attraverso l'intero stabilimento (noi seguivamo impianti minori,
quindi non avevamo diritto a usare le macchine aziendali, ormai
diventate di fatto proprietà privata di ResponsabileCantiere e di
CapoCantierista, che le utilizzavano per raggiungere gli stabilimenti
grossi... a 200 metri dalla palazzina dov'era la nostra sede, mentre
noi dovevamo andare fino in collina sotto un metro di neve e farci/mi
il giro completo dell'intero stabilimento, ma in questa fase io
ricevevo ordini direttamente da Torino, quindi bypassavo i due
dittatori e di conseguenza questa era la mia punizione per essermi
sottratto al loro dominio assoluto...)
Dopo aver arrancato nella neve, arrivammo allo stabilimento, dove
Cantierista mi aveva accennato del problema, problema che avevo in
parte notato anch'io all'inizio dei lavori, ma che non avevo
immaginato finisse così: i mattoni serbi sono più grossi di quelli
italiani, e l'avevo fatto notare ad Architetta, che seguiva la parte
edile, quando avevano cominciato a tracciare le pareti degli uffici,
dicendole di cominciare a costruire da un lato anziché dall'altro,
ma lei non aveva evidentemente accolto il mio suggerimento e aveva
fatto costruire prima gli uffici e poi, dopo tutto il resto, bagni e
spogliatoi... e infine l'ultima nicchia, dove doveva venire il quadro
elettrico.
Devo proprio dirlo, che il nostro quadro era largo esattamente 180
cm? Devo aggiungere che lo spazio studiato della nicchia doveva
essere esattamente 2 metri? Devo ancora dire che, dato che i mattoni
erano diversamente dimensionati, parete dopo parete, l'errore si è
accumulato in massa proprio nella nicchia, che è risultata di 170
cm?
Ovviamente l'impresa elettrica, subappaltatrice di quella edile,
era ferma, ma era ferma anche l'impresa edile, in attesa di capire
cosa fare. Io ero lì apposta per risolvere il problema, ma mancava
qualcuno all'appello, così presi il telefono e... "Halo?"
"Architetta?"
"Yes, I'm..." "I'm MK..."
"Oh, ciao MK, how are you?" "I'm tired, cold and
angry!"
"Why?" "Because I've worked all the night, all the
day and now I'm in building X for a big problem!"
"What problem?" "What problem??? Where are
you?"
"In my office, why?" "This is also your problem,
came here immediatily, please"
"Eh? But..." "Architetta, I've say you to came here!"
"But I can't..." "PORK@§#!!! CAME HERE
IMMEDIATILY!!!"
Era sostanzialmente una ragazzina neo laureata, alla sua prima
esperienza lavorativa, giocava a comandare tutte le imprese (che poi
facevano comunque come volevano loro) e sperava che noi la levassimo
dai guai quando capitavano, e qualcuno dei nostri colleghi serbi le
aveva anche parato il culo diverse volte, ma io non sono un serbo e
non ero nemmeno interessato al suo culo, quindi è cascata malissimo,
inoltre la mia fama le era già nota tramite una sua collega, per cui dopo circa mezz'ora la
vediamo apparire con i jeans aderenti impiastrati di neve...
Ci raggiunge e le mostriamo il problema, di cui pare non essersi
mai resa conto, malgrado fosse qua tutti i giorni, a suo dire
(peraltro, su questo, nemmeno Cantierista si era mai resi conto di niente, ma lui non parlava le lingue straniere...) e io le chiedo come mai
non mi ha dato retta quando le ho detto di cominciare al contrario
con le stanze. Lei comincia a dire che doveva far bene gli uffici,
che queste sono solo nicchie e via così, le faccio quindi presente
che in questa nicchia deve starci il quadro elettrico che controlla
l'intero stabilimento, ma è come parlare a un muro... serbo...
"Can you reduce the electrical cabinet?" "No! You
must build the wall with exact dimensions!"
"But I can't make this... I've just realized other walls!"
"Shift them!"
"Eh?" "Shift them!"
"But... You're idiot!" "No, you're unable to make
this work! Your mistakes have created this problem!"
"No, I'm ok, I've worked exactly..." "In fact, so
exactly that our cabinet don't stay in its area!"
"You can't tell me this! It's too... too..." "Too
real?"
Lei mi guarda furiosamente per un attimo, poi china il capo e mi
accorgo che sta piangendo, alla fine si asciuga gli occhi, poi alza
il viso arrossato e "What's I can do?" "Reduce the
bathroom, move the wc, and enlarge this area. This is the most quickly
solution! Or make a new area for our cabinet here!"
"New area is impossible! Can you drawing me a sketch of these changes?" "Yes,
of course!"
Prendo una penna e indico le variazioni sul foglio del progetto,
lei le guarda, annuisce e poi si volta verso l'impresa, spiegando
loro cosa devono fare... anche se quelli avevano già capito tutto
fin da subito.
E questo fu risolto così, senza troppi danni...
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No scusa, sai, ma alla fine, non ti sei tolto la cintura e via, 10 scudisciate sul sedere di architetta davanti a tutti? E che cribbio... t'avrebbero fatto un monumento di mattoni e venerato come un dio :-p e il tuo nome sussurrato con un gran sorriso e sudditanza :-)
RispondiEliminaCerto che no, non ero affatto interessato al suo culo, e poi se mi levavo la cintura finiva che mi cascavano i jeans, cosa pericolosa col freddo che faceva fuori... ;-)
EliminaQuel che è giusto è giusto. Peccato che non tutti fanno come te, si risolverebbero tanti problemi nel mondo.
RispondiEliminaCerto, ma temo che se ne accumulerebbero tanti altri: io non sono infallibile e i miei sistemi non sono certo tra i migliori: serve maggior diplomazia per sistemare i problemi nel mondo...
EliminaBah non vedo perché far passare liscia una cosa che è obbiettivamente errata. Non vedo neppure perché addolcire la pillola se quell'errore ricade su di me ;P
EliminaInfatti, solo che mi hanno criticato a decine per i miei metodi poco diplomatici... ;)
EliminaIl mondo è grande e vario, ma gli architetti sono architetti dappertutto... Questa qui poi, dal fatto che si è messa a piangere, secondo me non ha la mentalità tecnica, il che è un grosso problema.
RispondiEliminaInfatti, purtroppo erano ben poche lì ad avere un minimo di mentalità tecnica...
EliminaMa scusa, è davvero così normale che la gente con cui parli si metta a piangere?
RispondiEliminaNo, dico, perché generalmente quando tratto male qualcuno (che se lo merita) quello si arrabbia e non mi parla per un paio di giorni (il che di solito è un problema, perché se tratto male qualcuno è per fargli fare qualcosa di urgente e se non mi parla, non posso spiegargli che deve fare...), ma di gente che si mette a piangere non ne ho mai vista.
O tu sei la persona più spaventosa di questo mondo, o lavori solo con gente che ha le stesse palle di un criceto anoressico!
In entrambi i casi, sembra funzionare abbastanza bene: se avessi dovuto convincere qualcuno dei soliti collaboratori... Apriti cielo!
Mi ricordo quella volta che mi fanno implementare una nuova funzionalità nel portale di support. Io la preparo, la testo inserendo dati fuffa e la metto in produzione. Mando poi una relazione al tipo che deve usarla con un manuale d'uso (ancora un po' e lo facevo For Dummies).
Per due settimane non sento più niente, finché il responsabile del tutto mi chiede perché non ci sono dati nella funzionalità che avevo messo online.
O_o^
Io mi loggo, vedo che non ci sono dati, provo, e riesco ad inserirli senza problema.
Cos'era successo? Il tizio che doveva usarlo aveva visto la mia mail, ma aveva deciso che poteva fare a meno di mettere i dati nel portale, tanto li scriveva cartacei e li metteva sulla scrivania di $utOntA, che NON li leggeva mai! (c'era un motivo se mi avevano chiesto di fare un'applicazione online...)
Ti giuro che è quello che il responsabile mi ha riportato è stato: "È che lui non ha voglia di inserirli". Puoi immaginare cosa gli ho risposto, riguardo la sua capacità di leadership...
Ah, la Perla: quando alla fine il tizio prova a compilare, OVVIAMENTE, non funziona un ca##o, perché i dettagli da lui compilati non si avvicinano neppure lontamente a quello che il responsabile mi aveva riferito!
Normalmente no, e in condizioni normali nessuno si sognerebbe di mettersi a piangere davanti a me, nemmeno un'architetta ragazzina cui é stato appena detto aver commesso un errore di qualche decina di migliaia di euro...
EliminaMa evidentemente quando mi fanno incazzare divento ancor piú spaventoso di quello che sono normalmente... ;)
Letta la tua vicenda... non riesco a dire altro che OMG!
Se vuoi ti presto la mia mazza chiodata... é un poco arrugginita, ma funziona sempre bene lo stesso...